lunedì 31 dicembre 2012

L'essenzialità

Ieri pomeriggio Biancaneve ha preparato i bagagli per la quasi-settimana tra i monti: la  solita carovana, con l'aggiunta di tute da sci, giacche a vento, pantaloni impermeabili e doposci.
E lo zaino di scuola del Piccolo Orco, che deve fare i compiti.
Tutte cose voluminose.
Per la prima volta da sei anni, però, il Castello tenterà lo spostamento senza passeggino (e già questo è un successo).
Così Biancaneve ha chiesto ai bambini quali giocattoli volessero portarsi.
- Pollicina: "la Bimba e il Cicciobello che piange con il suo ciuccio".
- Piccolo Orco: "Pilù, l'altro orso, Labirinto e il gioco delle rane".
- Cappuccetto Rosso: "la Clara con il suo vestito nuovo, la bambola che mi ha portato Babbo Natale, i pennarelli, le matite, il libro di Cars, le carte del memory di Pollicina, la Fiocchina, la perline per fare le collane e il lego".
"Basta così, Cappuccetto Rosso? Non vorresti portare niente altro?" dice ironica Biancaneve.
"Anche le cose da mangiare finte".


sabato 29 dicembre 2012

L'indeciso

Biancaneve e l'Orco hanno in programma di andare qualche giorno in montagna con i bambini.
Grazie ad amici e parenti hanno già pantaloni impermeabili e tute da sci di varie misure per i bambini, ma quello che proprio mancava era un paio di doposci per il Piccolo Orco, così ieri pomeriggio Biancaneve ed il primogenito sono partiti alla volta di un negozio di articoli sportivi per acquistarne un paio.
Il Piccolo Orco, molto diligente, non ha fatto il pazzo in strada, non si è allontanato, non ha iniziato a smontare il negozio, come qualche volta capita.
Si è accomodato aspettando che Biancaneve gli portasse i doposci da provare.
"Di che colore ti piacerebbero?"
"Neri"
"Va bene, allora vedo se ne trovo un paio neri del tuo numero".
Biancaneve cerca sugli scaffali, ma neri non ne trova. Allora ne prende un paio blu elettrico, il più comodo da tirare giù dallo scaffale, giusto per provare la misura, e torna con quelli dal Piccolo Orco.
"Neri non ci sono, ti ho preso questi blu per controllare se ti va bene il solito numero o se ti sono cresciuti ancora i piedi. Se non ti piace questo colore possiamo cercarne un altro".
Il Piccolo Orco li prova, e gli vanno bene. Allora si rimette le scarpe e insieme a Biancaneve va a scegliere il colore giusto.
"Ecco, guarda qua. Che colore ti piace?"
"Il nero. Li voglio neri".
"Ho capito, ma neri della tua misura non ci sono".
"Li voglio neri lo stesso".
Biancaneve inizia a fumare dalle orecchie.
"Dunque: considerando che neri non ci sono, che anche se ti piacerebbero tantissimo proprio non ci sono, di che colore li vorresti? Li puoi scegliere bianchi, grigi, viola, rosa, azzurri e blu elettrico"
Biancaneve sperava che li scegliesse blu, così da non dover fare numeri per prenderne un paio in fondo allo scaffale dove arrivava solo saltando.
"Azzurri"
Accidentissimo, pensa Biancaneve, dicendo calmissima "Va bene, adesso cerco di prendere quelli azzurri". Facendo cadere nell'ordine quelli viola e due paia di quelli grigi, agguanta il paio azzurro e lo porge al Piccolo Orco.
"Eccoli!"
Con il trofeo tra le mani Biancaneve e il Piccolo Orco raggiungono la cassa, pagano ed escono dal negozio.
"Che belli, Piccolo Orco, sei contento dei tuoi doposci nuovi?"
"No"
"?"
"Li volevo blu elettrico".

lunedì 17 dicembre 2012

Ma questo è proprio amore!

Pollicina ha oramai due anni e mezzo e frequenta un asilo nido molto bello: spazioso, luminoso, con tanti bimbi dai sei mesi in su e delle maestre bravissime.
Nella sua stessa sezione c'è un bimbo biondo biondo con gli occhi azzurri e il visino tondo, bianco e rosso che si chiama Angelo -detto Nene- nato esattamente un mese prima di Pollicina: loro due giocano sempre insieme, con i colori, con le bambole, con l'acqua, con i libri.
Si mettono seduti vicini a mangiare, ogni giorno, anche se al tavolo non ci sono dei posti prestabiliti.
Si sono scelti, e stanno sempre vicini, lui silenzioso e lei chiacchierina, giocano e ridono tanto, come solo dei bimbi sanno fare.
La scorsa settimana Pollicina è stata a casa malata per tre giorni.
Davanti alla scuola del Piccolo Orco un pomeriggio Biancaneve ha incontrato la mamma di Nene, con il bambino in braccio: era appena andata a prenderlo all'asilo e lo trovava triste, non aveva stranamente mangiato pietanze di cui normalmente è golosissimo ed era stato un po' mogio per tutta la giornata.
Le maestre dicevano che sembrava triste per l'assenza di Pollicina!
Al Castello Biancaneve ha detto a Pollicina che Nene era un po' triste senza di lei all'asilo; lei ha alzato gli occhi dalla sua attività e ha detto: "Pollicina fa le care a Nene e gli dà anche i bacini".



venerdì 14 dicembre 2012

Il mondo e la neve

Nevica.
Stamattina guardando fuori dalle finestre del Castello si vedeva il giardino ammantato di bianco, si vedevano gli alberi carichi di neve e nel cielo tanti piccoli fiocchi.
Biancaneve ama la neve, nonostante la scomodità, il paciugo stradale e tutto il resto; trova che la neve dia una particolare levità al mondo, almeno per gli occhi.
In macchina nel tragitto verso la scuola si andava piano, e lui si guardava attorno, notava i tetti bianchi, gli alberi, le impronte degli uccellini.
"Mamma, sai una cosa? Il tempo sarà anche brutto, ma il mondo così bianco è bellissimo!"
E allora Biancaneve pensava che per forza, oggi pomeriggio, bisognerà andare al parco.

giovedì 13 dicembre 2012

Il ritardo di Santa Lucia

Nella cittadina del Castello si festeggia Santa Lucia.
Che è colei che porta i doni, accompagnata da un asinello e dal fedele aiutante Gastaldo.
A fine novembre le si scrive una letterina, proprio come a Babbo Natale; nei giorni precedenti il suo arrivo qualche volta si sente trillare un campanellino fuori dalla porta: significa che sta perlustrando le case per vedere se i bambini si comportano bene.
Poi, la sera del 12 dicembre si prepara un piattino con dei biscotti e una tazza di latte per lei e Gastaldo e un po' di fieno insieme ad una ciotola d'acqua per l'asinello.
E nella notte tra il 12 e il 13 dicembre lei arriva, tutti gli anni, con i regali e i dolcetti.
I bambini la aspettano con trepidazione, anche al Castello.
Quest'anno Santa Lucia cade in un giorno feriale, quindi ieri in macchina andando a scuola Biancaneve e il Piccolo Orco si chiedevano se fosse veramente disdicevole arrivare dieci minuti più tardi, per gustarsi con calma le novità.
A metà mattina, sempre ieri, Biancaneve ha ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto, mentre stava lavorando.
Era la maestra Anna.
Il Piccolo Orco di sua iniziativa aveva scritto sul quadernetto delle comunicazioni scuola-famiglia: "Care maestre, volevamo sapere se fosse possibile arrivare domani unpopiu tardi"e la maestra voleva capire meglio se il ritardo desiderato fosse di dieci minuti o di due ore.
Biancaneve si è fatta una bella risata, da un lato imbarazzata e dall'altro fiera per l'intraprendenza del figlio maggiore, che pian pianino, passo dopo passo, sembra proprio diventare un bambino grande.

sabato 24 novembre 2012

Sopraffatta

Biancaneve certe volte vorrebbe fare solo la mamma.
Cioe, non lavorare. Perchè organizzare la vita di una famiglia con due genitori lavoratori e tre bambini piccoli non è sempre semplice, e Biancaneve qualcje volta si sente sopraffatta dagli impegni e dalle cose da fare.
Quella passata è stata una settimana infernale, per vari motivi, con impegni straordinari oltre a quelli già previsti (la danza di Cappuccetto Rosso, il rugby e la psicomotricità del Piccolo Orco):
- la signora che al mattino risponde per un'oretta al telefono del lavoro di Biancaneve non c'è stata, e rispondere ad un telefono che squilla continuamente di mattina mentre bisogna lavare e vestire i bambini, preparare la colazione, accompagnarli alle varie scuole, è un vero casino
- la nonna Principessa è all'ospedale dal più di due settimane perchè le hanno sostituito un ginocchio di ossa con uno in titanio, e quindi bisogna cercare di fare il possibile per andarla a trovare e stare un po' dietro al nonno Principe, anche solo per le cose da lavare e stirare
- il lavoro è stato più complicato del solito
- c'è stata una riunione serale tra le mamme rappresentanti di classe dell'asilo per decidere le varie iniziative, durata fino alle undici di sera
- c'è stato l'inizio del guardarsi in giro per i regali di Natale dei bambini, con i primi acquisti per non arrivare alla fine senza fiato e senza idee
- la commercialista ha dato pessime notizie a Biancaneve sulle tasse da pagare
- il bonsai del Castello sta tirando le cuoia
- un compagno di classe del Piccolo Orco era malato e Biancaneve gli ha portato a casa i quaderni con le cose da fare
- ieri, venerdì, sulla macchina di Biancaneve si è accesa una orrenda spia arancione fissa a forma di rubinetto che è stata notevole fonte di stress (e che comporterà il meccanico lunedì pomeriggio)
- sempre ieri Biancaneve è andata dal dentista per una banalissima seduta di igiene orale e ha scoperto di avere due carie che comporteranno l'estrazione di un dente del giudizio e la ricostruzione di un altro dente per la modica cifra di milleseicento euro.
Biancaneve ha pensato: "va beh, mi riposerò nel weekend".
E poi si è rammentata che sabato mattina ha un corso di aggiornamento obbligatorio, alle 8.30. E domenica c'è la partita di rugby, alle 9.15.
Ecco.
Quindi si riposerà nella prossima vita.

sabato 17 novembre 2012

Il pensatoio

Il Piccolo Orco è un bambino che non si annoia mai: sta sempre ritagliando, leggendo, costruendo qualcosa.
In due luoghi particolari però concentra i suoi pensieri e si occupa dei massimi sistemi: il sedile del passeggero della macchina e il water. Biancaneve sa che da lì arrivano i ragionamenti più astrusi e le domande più difficili, quelle a cui è davvero complicato dare una risposta perchè riguardano cose tecnicissime o perchè risposte non ce ne sono.
Ieri pomeriggio per esempio Biancaneve ha accompagnato il Piccolo Orco a rugby e ha fatto il tragitto in auto nonostante il campo sia molto vicino.
"Mamma, ma tra te, il papà, il nonno Orco e la nonna Orca, il nonno Principe e la nonna Principessa..."
"...?..."
"Chi è che morirà per primo?"
Biancaneve ha sentito un tuffo al cuore, perchè è un argomento che affronta con difficoltà.
"Mah, Piccolo Orco, non si può sapere. Diciamo che è più probabile che muoia prima chi ha più anni degli altri, anche se non è sempre così"
"E fra tutti chi è più vecchio?"
"Il nonno Principe"
Biancaneve ha visto il Piccolo Orco rabbuiarsi e versare una lacrimuccia.
E ha dovuto trattenere una lacrima al pensiero di perdere il papà, anche se quasi settantaseienne e piuttosto in forma.
Perchè un papà è un papà sempre.
E un nonno è un nonno sempre.
I bambini al Castello sono stati molto fortunati a conoscere tutti e quattro i nonni, perchè sono una grande ricchezza.
E forse bisognerebbe curarli un po' di più.

domenica 4 novembre 2012

L'Orco e Halloween

Come sapete, l'Orco è un pantofolaio di prima categoria, di quelli proprio convinti, che stanarli da casa è veramente un'impresa degna di nota, anche solo per andare al bar a fare colazione.
Immaginatevi la sua faccia quando qualcuno ha invitato tutta la famiglia a una festa di Halloween.
Halloween, la quintessenza del niente per chi, come l'Orco non crede negli spiriti e nei mondi paralleli.
Biancaneve invece adora le feste e i travestimenti e volendo esagerare crede anche un po' nelle streghe, per cui tutta contenta è andata al supermercato ed ha comprato qualcosa per tutti: un cappello da strega per sè e per Cappuccetto Rosso, una maschera da fantasma non troppo spaventosa per il Piccolo Orco e un cerchietto con i pipistrelli per Pollicina. L'Orco è già di per sè una creatura della notte, senza trucco e senza inganno.
Così la sera del 31 ottobre, sotto una pioggia battente,  tutta la famiglia si è recata alla festa di Halloween organizzata dai genitori di un' amichetta di Cappuccetto Rosso, quella che non manca mai nei suoi pensieri, compagna di avventure fin dall'asilo nido.
Era una bella festa, c'erano tanti bambini con le loro famiglie, un sacco di spazio e un sacco di caramelle.
I bambini si sono divertiti un sacco, ognuno di loro ha incontrato qualcuno che già conosceva, e hanno fatto i matti per un bel po'.
Intorno alle dieci Cappuccetto Rosso ha iniziato a perdere i colpi: dalla sua postazione di gioco continuava a raggiungere mamma e papà seduti davanti a un meraviglioso spiedo, fino a quando, alle dieci e mezza, si è piazzata in braccio a Biancaneve e si è addormentata.
Il Piccolo Orco invece non dava segni di stanchezza, saltava e faceva versacci come sempre, lamentandosi però poi di non essersi divertito per niente. Come sempre.
Pollicina ad un certo punto è andata a sbattere contro qualcosa facendosi male, e da lì ha cominciato a piangere come una matta; l'Orco è accorso in suo aiuto e sapete che cosa ne ha ricavato?
Una bella vomitata, fuori e dentro la sua bella camicia.
Non so se riuscite a visualizzare la scena.
Aveva in effetti un che di demoniaco, giusto per adattarsi alla conclusione della giornata dell'Orco...

mercoledì 31 ottobre 2012

Una mamma media

Da qualche tempo Cappuccetto Rosso non è proprio in forma smagliante.
E' noiosa, piange in continuazione, per esempio perchè Pollicina ha per un attimo preso in mano la sua bambola Clara, o perchè qualcuno l'ha urtata passandole accanto, o perchè il Piccolo Orco proprio non ne vuole sapere di vedere per la centesima volta "L'era glaciale", o perchè a tavola ha rovesciato l'acqua e nel piatto insieme alla pasta ci sono i peperoni.
Quando non piange sta attaccata a Biancaneve, come una patella al suo scoglio, nel senso che la segue ovunque, compreso il bagno.
Ha ripreso a fare la pipì di notte, tanto che Biancaneve le ha rimesso il pannolino, anche se non si fa, per mere questioni di sopravvivenza.
Biancaneve e l'Orco iniziavano a pensare che non stesse bene fino a ieri sera.
Ieri sera dopo la riunione con le maestre della sua classe Biancaneve ha chiesto alla maestra Lara come si comporta all'asilo la piccola Cappuccetto Rosso.
Pare che corra tutto il giorno, che sia pimpante come non mai, che prenda parte alle attività con grande energia.
Talmente tanta che alla fine ha le pile scariche.
E allora a Biancaneve è venuto da ridere, perchè da mamma media stava già pensando alle vitamine e quelle robe lì, e invece quello che servirebbe è un bel pisolino.

martedì 30 ottobre 2012

Compagni di letto

Biancaneve ha dormito con un peluche fin quasi all'adolescenza.
Il Piccolo Orco si scatena in acrobazie letterecce dopo avere sceltouno dei suoi peluches prediletti: Pilù, il vecchio orso che era di Biancaneve bambina e che ha conservato il suo antico nome, Maddalena, un cane bianco e morbido regalatogli qualche anno fa da amici, e il pipistrello comprato la scorsa primavera all'Ikea, rimasto senza nome.
Biancaneve piuttosto che dormire con un pipistrello passerebbe la notte sveglia, ma il Piccolo Orco è il solito crepuscolare Piccolo Orco.
Cappuccetto Rosso invece dorme molto composta ed elegante come sempre; abbraccia il cuscino e se mai la sua bambola Clara, l'unica con cui condivide il letto. A volte.
Inceve Pollicina di notte è un terremoto, si copre e si scopre continuamente, si gira e si rigira, spesso la si ritrova con la testa dalla parte dei piedi.
E nel suo letto si può recuperare di tutto un po'; in primis gli inseparabili: la Bimba, una bambolina che è una via di mezzo tra una bambola di pezza e un peluche, l'Orso Glaciale, un orsetto azzurro che era stato un regalo per la nascita del Piccolo Orco e che lei ha fatto suo, il bimbo (con la b minuscola), che è una specie di formichiere di pezza ma che potrebbe essere anche un elefante, fucsia a pois grigi, e infine una lanterna di plastica verde che si illumina e suona melodie notturne.
E poi a seconda dei giorni si possono trovare fazzoletti, usati o puliti, due o tre libri alla volta, di varie consistenze e dimensioni, ciucci, cuscini, sassi, briciole, matite colorate.
Stamattina Biancaneve ha trovato anche una pantofola.
Come farà a dormire con tutta quella roba nel letto?
Speriamo che da grande sia più selettiva con i compagni di letto...

domenica 21 ottobre 2012

Tentazione irresistibile

Da quando ha iniziato ad andare a scuola il Piccolo Orco ha una nuova passione.
Non proprio nuova, nel senso che tra lui e l'oggetto del desiderio c'erano stati dei precedenti contatti, ma Biancaneve cercava di ridurli al minimo per non trovarsi a dover fronteggiare situazioni pericolose.
Ma adesso il Piccolo Orco ha l'oggetto in questione sotto il naso per otto ore al giorno, lì, a portata di dita.
Gli basta aprire l'astuccio. E loro sono lì a guardarlo, con l'impugnatura verde mela e le lame lucenti invitanti come non mai: le forbici.
E con quelle taglia e tagliuzza tutto quello che gli capita sotto tiro.
Ecco che cosa ha tagliato, in ordine sparso:
- un paio di jeans, in due punti diversi, sulla gamba destra
- un paio di calzini grigi
- una delle cerniere dell'astuccio a tre scomparti
- gli elastici fatti per contenere la gomma, il temperino, il righello del medesimo astuccio
- una ciocca di capelli (suoi)
- un maglione di cotone fatto a mano dalla Nonna Principessa
- un paio di calzini blu
- un paio di pantaloni della tuta, ancora sulla gamba destra
- un paio di pantaloni marroni di cotone pesante, sempre sulla gamba destra
Un pazzo. Uno psicologo avrebbe sicuramente qualcosa da dire.
Per il momento Biancaneve e l'Orco sperano che questa passione trascorra, come spesso accade a certe emozioni intense e fugaci, e nel frattempo cercano di convincerlo a tagliare solo la carta.


giovedì 11 ottobre 2012

Quaderni

In auto, mentre Biancaneve accompagna il Piccolo Orco a scuola:
"Mamma, perchè il quaderno di storia è arancione?"
"Non saprei, magari ogni maestra ha scelto per le sue materie i suoi colori preferiti"
"Quello di scienze dovrebbe essere bianco" dice lui.
"Ma no, quello di scienze è giallo" risponde Biancaneve che non aveva capito niente.
"Lo so che è giallo, ma dovrebbe essere bianco"
"Come mai il quaderno di scienze dovrebbe essere bianco?" chiede Biancaneve al particolarissimo figlio primogenito.
"Dovrebbe essere bianco perchè gli scienziati hanno il vestito e la barba bianca. E allora anche il quaderno di scienze dovrebbe essere bianco"
In questo modo proprio non si spiega come mai il quaderno di storia sia arancione.

martedì 9 ottobre 2012

Sport

Il Piccolo Orco è tendenzialmente un solitario, uno che fa un pochino fatica a socializzare e a lasciarsi andare con gli altri.
Biancaneve e l'Orco hanno pensato che uno sport di squadra gli avrebbe fatto bene, così gli hanno proposto alcune alternative, facendogli vedere anche qualche momento di partita su internet: pallanuoto, basket, rugby, pallavolo eccetera.
Lui ha scelto il rugby, forse perchè conosceva due bambini entusiasti di quello sport.
E così da alcune settimane nel ménage del Castello c'è anche il rugby: due allenamenti infrasettimanali e una partita domenicale.
Domenica scorsa il Piccolo Orco ha partecipato alla sua prima partita.
Gli hanno consegnato calzettoni, pantaloncini e una bella maglietta bianca e bordeaux, della quale andava molto fiero.
Poi è iniziata la partita.
Biancaneve e l'Orco dovevano stare dietro alle sorelline in giro per lo stadio, per cui non sono stati proprio sempre attentissimi.
Certo è che quando cercavano il Piccolo Orco nella mischia, non lo trovavano.
Lo trovavano allontanandosi dal pallone con lo sguardo: lui era lontano dalla mischia, a distanza di sicurezza, a correre qua e là tipo il pastorello Peter (quello di Heidi) con lo sguardo un po' rivolto al cielo e un po' a terra come se cercasse violette.
Non era l'unico, a guardare bene erano in due o tre a cercare violette.
La cosa bella è stata vedere l'allenatore che lasciava spazio a tutti, ai bambini sgamati ma anche ai cercatori di violette.
Alla fine della partita il Piccolo Orco era felice. Ed erano felici anche la mamma e il papà.

lunedì 8 ottobre 2012

Perchè l'Orco è un orco

Sabato scorso sia Biancaneve che l'Orco avevano impegni lavorativi, per cui i bambini sono stati coi Nonni Principi tutto il giorni.
Biancaneve è arrivata a casa alle quattro e ha trovato i bambini isterici e i nonni distrutti.
Sempre sabato , nel pomeriggio, c'era in una palestra vicino a casa una festa promozionale con merende e aperitivi, dimostrazioni varie e animazione per i bambini, tra cui il "truccabimbi" che piace tanto a Cappuccetto Rosso; Biancaneve si era ripromessa di portarli, ma trovandoli in quello stato ha deciso di non andare, dicendo loro che il motivo per cui non si andava erano i loro continui litigi e capricci.
Domenica mattina a colazione Cappuccetto Rosso continuava a brontolare.
"Voglio andare al truccabimbi, voglio andare al truccabimbi!"
Alla terza protesta, l'Orco le ha risposto: " Se continui così, invece che al truccabimbi ti porto al troncabimbi!"

domenica 30 settembre 2012

Voci di corridoio

Qualche giorno fa all'asilo Biancaneve sentiva voci su tre bambine che sono state messe in castigo dalle maestre dopo essere scappate. Scappate fuori, in strada.
Non è riuscita a capire quale fosse stato effettivamente il castigo e si è anche domandata se il castigo fosse meritato dalle bambine o dalle maestre.
Parlando con le altre mamme diceva che le famiglie coinvolte da questo fatto probabilmente ne sapevano qualcosa.
Venerdì sera a tavola Biancaneve raccontava questa storia all'Orco e contestualmente chiedeva a Cappuccetto Rosso se ne sapesse qualcosa.
Lei faceva la gnorri. Con una certa nonchalance, anche.
Così la domanda si è fatta più diretta: "Cappuccetto Rosso, è vero che alcune bambine sono scappate dall'asilo?"
"Sì"
"E tu le conosci, queste bambine?"
"Sì"
"E chi sarebbero?"
"Sara Rossi e Elena"
"Ma non erano tre? E la terza?
"Sara Rossi, Elena e io"
Biancaneve e l'Orco hanno avuto un sussulto ed hanno rischiato di soffocare per la risata trattenuta. Non se l'aspettavano.
"Ma come, sei davvero scappata dall'asilo? Sei uscita in strada?"
"Ma no, siamo andate in giardino a giocare, mamma!" sottintendendo "Figurati se scappo in strada, non sono mica matta"
Certe volte le voci di corridoio hanno un fondo di verità. Solo un fondo, però.


lunedì 24 settembre 2012

Tiepido

Oggi pomeriggio alle quattro meno cinque è scoppiato un temporale fortissimo, di quelli con tuoni, fulmini e acqua a catinelle.
E' durato mezz'ora, giusto il tempo di ritirare il Piccolo Orco da scuola e accompagnarlo alla palestra di psicomotricità: insomma, in pochi minuti Biancaneve e il Piccolo Orco hanno preso tanta pioggia da essere ridotti a un colabrodo, gocciolanti da tutte le parti.
All'uscita dalla palestra Biancaneve era ancora tutta intirizzita, forse per il fatto di essere stata seduta per un'ora su una panchina, immobile e umidiccia.
"Piccolo Orco, non hai freddo?"
"No. Ho tiepido"
"?"
"Non ho caldo e non ho neanche freddo. Ho tiepido"

domenica 23 settembre 2012

Settimana un tantino faticosa

Biancaneve è sparita per un po', per cause varie. Adesso però è tornata e comincia col raccontarvi la sua settimana delirante.

Lunedì:
ore 7.50:  Biancaneve accompagna Cappuccetto Rosso all'asilo
ore 8.15: accompagna Pollicina al nido, quello nuovo, con una grande vetrata e il parquet per terra, e si ferma con lei per un'ora.
ore 9.15: incontra i nonni orchi e il Piccolo Orco che prendono in consegna Pollicina e si avviano verso casa mentre Biancaneve di corsa si avventura al lavoro, per fortuna ridotto per un giorno ai minimi termini, facendo i soliti tre quarti d'ora di strada in auto
ore 10-12.15: lavora
0re 12.15-13: viaggio di ritorno dal lavoro all'asilo
ore 13: va a prendere Cappuccetto Rosso all'asilo e la porta dai nonni
ore 13.30: mangia
ore 14.15: raccatta l'Orco e insieme si recano all'asilo nuovo per il colloquio di conoscenza con le maestre
ore 17: riunione informativa con le maestre della scuola primaria per i genitori dei bambini del primo anno; alla fine della riunione la mamma dell'amica del cuore di Cappuccetto Rosso (che ha una sorellina in classe col Piccolo Orco) la invita alla festa di compleanno della bimba per mercoledì pomeriggio
ore 18.30: Biancaneve e l'Orco ritirano i bambini dai nonni e li portano al Castello
di notte: tre risvegli

Martedì:
ore 7.50: Biancaneve accompagna Cappuccetto Rosso all'asilo e il Piccolo Orco dai nonni
ore 8.15-9.15: si ferma all'asilo nido con Pollicina
ore 9.30: accompagna anche Pollicina dai nonni e parte per cartolerie e supermercati con in mano la lista della spesa e la lista del materiale occorrente al Piccolo Orco già dai primi giorni di scuola. Per comprare tutto, compresi i regali per le bimbe che compiono gli anni domani, alla fine è stata in tre negozi diversi.
ore 11.30-12.30: lavora per un'oretta al telefono
ore 12.30: si ingozza con un panino
ore 13: recupera Cappuccetto Rosso all'asilo, la porta dai nonni e corre al lavoro
ore 14-19: lavora
ore 19.45: entra in casa e trova l'Orco e i bambini e la cena pronta
di notte: due risvegli

Mercoledì:
è il primo giorno di scuola del Piccolo Orco e Biancaneve si è presa un giorno di ferie, mentre l'Orco si è preso un permesso di due ore.
ore 7.50: i nonni orchi arrivano al Castello ed accompagnano le bambine ai rispettivi asili; la nonna si ferma per la solita ora con Pollicina
ore 8.30: Biancaneve si accorge che il Piccolo Orco, dopo un'estate di sandali, non ha neanche un paio di scarpe che gli vadano bene
ore 9: Biancaneve e l'Orco accompagnano il Piccolo Orco -con le scarpe piccole- a scuola e partecipano alle attività di benvenuto fin circa alle 10
ore 10: Biancaneve torna a casa e l'Orco va a lavorare
ore 12.30: Biancaneve va a prendere il Piccolo Orco, lo accompagna a casa e pranza insieme a lui, mentre i nonni si sono occupati del pranzo di Pollicina e di andare a prendere Cappuccetto Rosso
ore 14.30: accompagna il Piccolo Orco alla seduta di psicomotricità
ore 15.30: esce di corsa dalla palestra e si ferma in un negozio di scarpe per rimediare al mal di piedi del primogenito
ore 16: lascia il Piccolo Orco ai nonni e prende in consegna Cappuccetto Rosso per portarla alla festa di   Rebecca e sorella
ore 16.15: si perde
ore 16.30: in qualche modo raggiunge la casa di Rebecca
ore 19: recupera dai nonni il Piccolo Orco e Pollicina, li porta a casa e prepara la cena per l'ora di rientro prevista dell'Orco
di notte: tre risvegli

Giovedì:
ore 7.50 accompagna Cappuccetto Rosso, poi il Piccolo Orco e poi Pollicina, con la quale si ferma fino alle 11.15.
ore 11.30: porta Pollicina dai nonni
ore 12.15: pranza
ore 13: va a prendere Cappuccetto Rosso e la porta dai nonni e corre al lavoro
nel pomeriggio lavora
di notte: tre risvegli, compresa una specie di crisi di pavor

Venerdì:
ore 8: l'Orco porta tutti e tre i bambini a scuola mentre Biancaneve va a lavorare; alle 12.30 rientrando va a prendere il Piccolo Orco a scuola e alle 13 Cappuccetto Rosso  all'asilo.
Nel pomeriggio Biancaneve e l'Orco portano Cappuccetto Rosso a comprare le scarpe. Nient'altro.
Che giornata vuota...!






mercoledì 22 agosto 2012

Grigliata (e non solo)

Qualche giorno fa Biancaneve e l'Orco con i bambini hanno partecipato ad una grigliata in pineta, organizzata dai vecchi amici di Biancaneve con le loro famiglie: c'erano in tutto una quarantina di persone tra adulti e bambini.
Ognuno ha dato il suo contributo: chi è sceso in paese a prendere la carne, chi ha allestito il fuoco, chi ha fatto il cameriere, chi ha portato la frutta, chi ha fatto una torta, chi ha buttato l'enorme quantità di spazzatura.
Tutto ciò mentre i bambini mangiavano, correvano, giocavano, litigavano, piangevano.
Le solite cose che fanno i bambini, insomma, mentre i genitori cercavano di scambiare qualche parola.
Al limitare della pineta da un paio d'anni c'è un bagno in legno, pietra e metallo, anche piuttosto pulito.
Tutti i bambini durante la giornata ci hanno fatto un saltino, da soli o accompagnati, a seconda dell'età.
A metà mattina Cappuccetto Rosso ha cominciato a dire: "Mamma, mi scappa la pipì".
Allora Biancaneve l'ha portata in bagno: niente.
Dopo un po' è tornata all'attacco ed è toccato all'Orco accompagnarla in bagno, dove per la seconda volta non ha combinato niente.
La terza volta il giretto ha avuto un esito positivo.
Nel pomeriggio ha iniziato a dire:" Mamma, mi scappa la cacca".
"Va bene, Cappuccetto Rosso, andiamo in bagno? andiamo a casa?"
"No, non mi scappa più"
Dopo una mezz'oretta Biancaneve ha visto Cappuccetto Rosso che- in mezzo a tutta quella gente, senza allontanarsi neanche di 3 metri- si è tolta pantaloni e mutande e bella bella si è messa a fare la cacca.
Così, in mezzo a tutti, senza avvisare.
Biancaneve, rossa dall'imbarazzo e armata di provvidenziale sacchettino ha raccolto il tutto.
Se almeno avesse avuto un cane, avrebbe avuto anche una paletta.
L'Orco non era poi così colpito dal fatto. Forse perchè mentre si svolgevano i fatti, ha girato i tacchi e ridacchiando quatto quatto è tornato a giocare a fresbee.

lunedì 6 agosto 2012

Il temporale

Biancaneve, l'Orco e i bambini sono in montagna, nella vecchia casetta dei Nonni Principi.
Piove.
Come solo in montagna piove quando c'è il temporale.
Le gocce cadono grosse e pesanti sugli alberi, sull'erba, sulla terra e il verde diventa ancora più verde.
Biancaneve apre la finestra del balcone e qualche goccia di pioggia sfugge al tetto ed entra in casa, l'aria è fresca e pungente, il cielo è grigio e anche le nuvole sembrano entrare dalla finestra.
E Biancaneve ricorda di quando bambina guardava il temporale da quella stessa finestra insieme alla nonna di cui Cappuccetto Rosso porta il nome; nonna e nipote osservavano con un certo timore le betulle piegarsi sotto le sferzate del vento e i lampi illuminare il boschetto di larici.
Adesso Biancaneve difficilmente può oziare davanti ad una finestra a godersi la pioggia, ma i bambini per il momento sono tranquilli in un'altra stanza nonostante la clausura forzata.
Biancaneve  sa che tra qualche istante qualcuno piangerà, qualcuno darà botte, qualcuno avrà bisogno del bagno, o di soffiare il naso o di bere, e il suo momento di nostalgia finirà.
Così approfitta del momento e continua a guardare fuori immersa nel flusso dei ricordi.

domenica 29 luglio 2012

Maestre

Venerdì è stato l'ultimo giorno di asilo per il Piccolo Orco.
Da un mese frequenta la scuola estiva organizzata nel suo stesso asilo, ma in un'aula diversa da quella invernale, un'aula che riunisce i bambini di tutte le classi i cui genitori lavorano anche in estate.
Stamattina entrando è passato davanti alla sua vecchia classe, consapevole che da settembre inizierà una nuova avventura, e Biancaneve ha visto una lacrimuccia.
Al mondo adulto sembra facile, ma forse lasciare l'asilo, un posto accogliente dove si è stati per 3 anni, non è così facile come sembra, soprattutto se c'è qualche timore per la scuola futura.
E' stato l'ultimo giorno di nido anche per Pollicina, che con la maestra Barbara è stata felicissima per un anno intero. Biancaneve e l'Orco hanno varcato il cancelletto e lei si è lanciata come di consueto tra le loro braccia, ma poi si è girata a fare ciao ciao e a dare bacini alla sua maestra, ignara del fatto che non la vedrà più se non occasionalmente.
Barbara era commossa, aveva gli occhi lucidi, come pure Biancaneve.
A settembre Pollicina andrà in un altro nido, un po' più grande, con bambini più grandi, vicino alla scuola materna di Cappuccatto Rosso, perchè iancaneve e l'Orco non possono portare tre bambini in tre posti diversi, e forse nel micronido Pollicina sarebbe un pochino limitata nelle sue esperienze.
Ciononostante è stata dura uscire dal cancelletto venerdì pomeriggio.
Tornando al Castello Biancaneve e l'Orco pensavano alle maestre degli asili nido e delle scuole materne: conoscono dei bimbi e le loro famiglie, passano con loro così tanto tempo da partecipare alle loro gioie e ai loro dolori, si affezionano, danno qualcosa di sè a bambini ancora molto piccoli che crescono e se ne vanno. Li aiutano a diventare grandi.
Ma ogni volta che un bambino se ne va deve essere una piccola sofferenza, è comunque un distacco, soprattutto con qualcuno, perchè c'è sempre un bambino a cui ci si affeziona maggiormente, per chissà quale motivo.
E allora insieme al Piccolo Orco, Biancaneve e l'Orco ringraziano Loretta, Daniela e Francesca per l'affetto, la pazienza e la perseveranza.
E insieme a Pollicina ringraziano Sabrina e Barbara per la serenità e l'amore dati alla piccola, e per la tranquillità  data ai genitori nel saperla serena.
Grazie!

lunedì 23 luglio 2012

Il solitario

Come oramai tutti sanno, il Piccolo Orco è una creatura tendenzialmente solitaria, uno che "se c'è il sole va bene ma se piove è meglio".
In questo periodo si gira un po' tra feste di paese e rimpatriate tra vecchi amici e quindi il suddetto bambino entra in contatto con un po' di persone che non conosce.
E in questi casi tende a chiudersi un po' e a stare nel suo angolino.
Sabato sera tutta la famiglia è andata a mangiare la pizza con dei vecchissimi amici dell'Orco e le loro famiglie: in tutto c'erano sette bambini, ma nessuno sembrava avere attratto la curiosità del Piccolo Orco.
Ieri invece l'Orco ha portato tutti in un agriturismo con dei suoi compagni di università con relative mogli e figlie. Stavolta il Piccolo Orco e Cappuccetto Rosso conoscevano le bambine presenti, e infatti una volta rotto il ghiaccio hanno giocato tutti assieme sui giochi del parco, tra cui un'altalena, uno scivolo e una meravigliosa carrucola che li faceva lanciare per una decina di metri, seduti su un seggiolino.
Con una di queste bimbe il Piccolo Orco sembrava trovarsi bene, ogni tanto li si vedeva seduti a chiacchierare di chissàchecosa, probabilmente cacca e vomito o qualcosa del genere.
Anche lei è una bambina un po' solitaria, una bambina che gioca con gli altri ma che ogni tanto ha bisogno di stare per conto suo.
Stamattina Biancaneve gli ha chiesto come fosse andata il giorno precedente dal suo punto di vista, se si era divertito, cosa gli era piaciuto fare.
"Allora, Piccolo Orco, ti sei trovato meglio con Clara o con Ottavia?"
"Con la carrucola".
Più chiaro di così.

sabato 14 luglio 2012

Amenità del campeggio

Biancaneve aveva già fatto vacanze in campeggio, due-tre volte, tanti anni fa, in tenda e automobile, quando ancora non sapeva che nel mondo esistesse un Orco.
All'epoca era un po' schizzinosa, così era un po' disturbata dal bagno in comune, ma tutto sommato non era andata male.
Quset'anno Biancaneve e l'Orco hanno affittato un bungalow, tutta un'altra vita rispetto alla tenda, poichè per quanto piccolo contiene dei letti veri, un bagno, una cucina, e con i bambini è perfetto.
Certo, in un campeggio, dove si è così vicini gli uni agli altri, bisogna stare proprio attenti a non dare fastidio ai vicini.
Ma non tutti hanno questa delicatezza.
Il giorno stesso in cui Biancaneve, l'Orco e i bambini hanno preso possesso del loro bungalow, hanno fatto conoscenza con il simpatico bambino del bungalow di fronte, Camillo. Quattro anni a settembre. Lui era in vacanza con una biondissima mamma e con i nonni. E con una meravigliosa cesta di giochi di ogni genere, oggetto del desiderio per il Piccolo Orco e Cappuccetto Rosso.
Fin dalla prima sera il nonno si era avvicinato dicendo che Camillo cercava molto la compagnia di altri bambini perchè essendo figlio unico non aveva compagni di giochi.
Per farla breve Camillo era un pochino invadente, ma proprio un pochino: lo si trovava sulla verandina o addirittura all'interno del bungalow ad ogni piè sospinto, chiamava a gran voce il Piccolo Orco, disturbava il sonno pomeridiano di Cappuccetto Rosso e Pollicina.
All'ora di cena stava sullo sterrato davanti al bungalow del Castello immobile, a scrutare e commentare il pasto preparato in fretta e furia da Biancaneve o dall'Orco.
In spiaggia Biancaneve sperava di averla fatta franca, ma il piccolo rompiscatole li ha raggiunti anche là, e non se ne andava mai. La mamma e il nonno facevano dei deboli tentativi di richiamarlo all'ordine, ma veramente poco incisivi.
Insomma, non un bambino. Uno stalker.
L'anno prossimo il Castello farà apposita richiesta per vicini selezionati!

martedì 10 luglio 2012

Per rilassarsi, ci vuole proprio una settimana al mare

Biancaneve ricorda una vacanza al mare in inverno di qualche anno fa. Era dicembre.
Un regalo che Biancaneve e l'Orco si erano fatti in occasione di un importante traguardo di studio.
Biancaneve rammenta un lungo volo e una settimana pazzesca di relax, chiacchierate, immersioni subacquee, letture sulla spiaggia bianca e il mare più colorato che abbia mai visto. 
Una settimana in paradiso, insomma. 
La settimana scorsa tutta la famiglia ha preso la solita carrozza e si è trasferita al mare, in un bungalow all'interno di un grande campeggio.
Bello, andare in vacanza. Più bello sarebbe andare in vacanza con una baby sitter.
La prima cosa impegnativa sono i bagagli: una volta Biancaneve e l'Orco viaggiavano leggeri, uno zaino o un trolley a testa bastavano per delle settimane, mentre adesso nel bagagliaio ci devono stare tre trolley e un borsone. E un passeggino. E qualche sacchetto.
Eh sì, perchè oltre al cambio dei vestiti, già piuttosto consistente, ci sono altri articoli che mai si sarebbe pensato -in altri tempi- di portare in vacanza, tipo palette e secchiello, matite colorate, alcune stoviglie di plastica, biberon, oggetti vari per la nanna (l'orso Pilù, la bambola Clara, la Bimba), pannolini di varie misure, farmaci in caso di bisogno.
Poi c'è il viaggio in sè. Quattro ore di viaggio in auto possono risultare faticose, c'è sempre qualcuno che si lamenta, che ha fame, che ha sete, che deve fare pipì, che vuole scendere. Che canta a più non posso un ritornello ripetitivo. Che piange. O peggio ancora, che vomita (nonostante chewingum e pastiglie varie). Quindi l'ideale è il viaggio dopo cena, quando la stanchezza della giornata e il buio hanno la meglio e i bambini si addormentano.
Una volta arrivati bisogna disfare tutti i bagagli cercando di tenerli buoni, sedare la loro necessità di esplorazione a tutti i costi cercando di evitare cose fastidiose o pericolose tipo la bombola del gas, cespugli di rose con le spine, animali di vario genere, prese della corrente inesplorate e chi più ne ha più ne metta.
Fino a quando si decide di andare in spiaggia. E allora son dolori.
Bisogna chiamarli tante volte, ma tante, per mettere la crema e il costume. Solo che mentre metti la crema a uno e il costume ad un altro, il terzo scappa per riprendere la sua attività di giovane marmotta.
Bisogna ricordarsi i giochi da spiaggia, l'acqua, gli accappatoi, i costumi di ricambio, altra crema, gli occhiali, i cappellini, che non serviranno, ma sai già che se ti dimentichi qualcosa è la volta buona che la tal cosa era indispensabile. La macchina fotografica e un libro per mamma e papà (ah ah ah, il libro, che ridere!).
Giunti in spiaggia, Cappuccetto Rosso lascia le ciabatte vicino all'ombrellone e si tuffa nel mare, dove rimarrà fino all'ora di rientrare al bungalow.  Il Piccolo Orco scava profondissime buche e fa castelli di sabbia. Pollicina invece va in giro: si alza, si siede, prende l'innaffiatoio rosso e trotterella per tutta la spiaggia senza sosta. Si rialza e si risiede, e riparte. Per un paio d'ore. Ogni tanto fa capire di voler fare il bagno, ma poi esce dall'acqua e riprende il suo instancabile pellegrinaggio.
A casa doccia per tutti, per diminuire la quantità di sabbia rimasta adesa ai bambini.
Poi bisogna convincere le bambine a fare un pisolino, e da metà pomeriggio ricomincia tutto daccapo, crema, costume, borsa da spiaggia, bagno o inseguimento di Pollicina.
E poi nuovamente doccia. E cena.
Per il dopocena quest'anno il Castello ha sperimentato la "baby dance",  quell'attività serale per i bambini in cui tutti i bambini ballano tranne Cappuccetto Rosso e il Piccolo Orco, che, vinti dalla timidezza, se ne stanno sul palco fermi immobili facendo facce strane.
E poi, finalmente, nanna.
Biancaneve e l'Orco a questo punto vorrebbero scambiare due parole sulla veranda, ma non ce la fanno. Crollano addormentati sul letto del bungalow, accompagnati da qualche insetto e da parecchi granelli di sabbia.

mercoledì 27 giugno 2012

Il Coccodrillo

Il Piccolo Orco soffre di enuresi, ma di giorno si comporta bene, per lo meno dal punto di vista pipì.
Ieri è uscito dall'asilo con un paio di pantaloni diversi da quelli con cui era uscito al mattino, così Biancaneve e l'Orco gli hanno chiesto che cosa fosse successo.
"Ho fatto la pipì in piedi, ma ho sbagliato qualcosa e il pisellino -che è un po' corto- ha bagnato tutti i pantaloni"
L'Orco gli ha risposto: "Allora forse è meglio fare la pipì seduto anche all'asilo, come fai a casa, in attesa che il pisellino diventi un po' più grande"
"Sgrunt, grr, mmm. Ma papà, il tuo pisellino è grande come un coccodrillo! Allora devo aspettare un sacco di tempo! "
Biancaneve non sospettava di avere a che fare con un coccodrillo e scommette che nemmeno l'Orco lo sospettasse.

sabato 23 giugno 2012

Ancora notti bianche al Castello

Bianceneve vorrebbe partecipare una volta alle notti bianche che vengono organizzate nelle città, quando i negozi restano aperti e c'è una serie di iniziative per tutti i gusti.
Invece le notti bianche al Castello sono perfettamente organizzate dai bambini.
Ieri sera, per esempio.
- ore 21.30 circa: i bambini vanno a letto, Pollicina non sta molto bene
- ore 22.30 circa: anche Biancaneve va a letto dopo un tentativo -fallito- da parte dell'Orco di farla appassionare alla partita Germania-Grecia
- ore 0.45: primo urlo di Pollicina, che squarcia il silenzio di tutto il caseggiato; Biancaneve si alza e nel buio raggiunge la cameretta per fare una carezza a Pollicina e darle il ciuccio
- ore 1.30: secondo urlo disperato di Pollicina con annesso pianto, placatosi con la seconda somministrazione di carezze e ciuccio da parte di Biancaneve
- ore 2: terzo urlo, sempre con pianto disperato; quando Biancaneve è tornata nel letto, dopo essersi procurata un trauma cranico per avere sbattuto la testa contro l'armadio è stata assalita da brutti pensieri e non è più riuscita a prendere sono fino all'urlo successivo
- ore 3.20: quarto pianto con richiesta di acqua; Biancaneve attonita e barcollante arriva in cucina, stavolta accendendo la luce nel corridoio, a prendere il biberon incautamente dimenticato la sera prima
- ore 3.25: mentre Pollicina tracanna il suo biberon di acqua e Biancaneve è tentata di darle tutt'altro genere di carezze, Cappuccetto Rosso si sveglia e con la delicatezza che le è propria piagnucola con un tono di non si sa quanti decibel perchè vuole essere coperta. Non con il lenzuolo, come tutti in queste nottate calde, lei vuole la coperta di pile, e la vuole fin sopra la testa.
- ore 3.28: Biancaneve spegne la luce del corridoio e si appresta a tornare nel suo talamo nuziale, quando Cappuccetto Rosso piange e strepita perchè crede che quel buio improvviso sia dovuto alla chiusura della porta della cameretta e non alla notte fonda. A quel punto Biancaneve perde veramente la pazienza e gliene dice quattro. L'Orco si alza e in orchese le intima di dormire.
- ore 5: Biancaneve riposa accaldata nel suo letto da circa un'ora quando sente pat pat sulla spalla e una voce che le dice: "Mamma, ho fatto un brutto sogno". E' il Piccolo Orco. Si fa più in là per farlo salire nel letto, lui si accoccola sullo stesso cuscino e la abbraccia. Con il caldo tropicale della notte scorsa Biancaneve si sentiva come una fetta di salame in un panino rimasto chiuso per ore in macchina. Tutti e tre umidi e sudaticci, in qualche modo dopo un po' hanno ripreso sonno.
- ore 6.30: arriva l'abitudinaria Cappuccetto Rosso, che non può che svegliarsi a quell'ora anche dopo una notte del genere. Anche lei sale sul letto, a fianco del fratellino. In tre su un cuscino, che però è migrato dalla parte dell'Orco, tanto che per poco non cade dal letto. Freschi e refrigerati.
- ore 7: Biancaneve decide di porre termine a questo supplizio e si alza, seguita dalla filgliolanza.
-ore 7.03: Biancaneve scopre che il Piccolo Orco ha fatto pipì nel lettone, così tanta da essere fuoriuscita dal pannolino e avere bagnato il lenzuolo sopra, il lenzuolo sotto, il materasso e il pigiama della mamma.
Biancaneve spera che la prossima notte bianca sia quantomeno più divertente.

giovedì 21 giugno 2012

Sempre le stesse cose!!!

Biancaneve ricorda quando la sua mamma le diceva: "Insomma, devo ripeterti sempre le stesse cose!"
Da quando il Castello è popolato da creature minorenni, lei stessa si è ritrovata a dire la stessa frase decine -no, centinaia di volte.
Eh sì, perchè alla fine si inciampa sempre sullo stesso gradino, che magari non è lo stesso per tutti... quindi "le stesse cose" variano a seconda del personaggio in questione.
Adesso ve le racconto.

Al Piccolo Orco, il maggiore fruitore della frase in questione:
- dai, su, mettiti le scarpe che è ora di andare
- raccogli i pezzettini di lego per terra, se no si inciampa, e se li lasci in giro le tue sorelle te li fanno sparire
- impara ad avere cura delle tue cose!
- quando ti lavi i denti, sciacquati sul lavandino invece di fare la cascata del Niagara sullo specchio, grrrr!
- non mangiare con le mani (ma questa è una tentazione troppo forte, e lui proprio non ce la fa)
- metti via il gioco che hai usato prima di prenderne un altro
- non dare botte a Cappuccetto Rosso
 - se quando siamo in un posto a giocare, giunta l'ora di andare a casa tu non facessi queste scene turche, andremmo a giocare fuori molto più spesso
- non arrabbiarti così tanto quando non riesci a fare una cosa, nessuno è nato sapendo già scrivere o andare in bicicletta
-non fare versacci!!!!

A Cappuccetto Rosso:
- smettila di piangere per niente
- non mettere le mani sullo schermo della televisione
- non chiedermi più di vedere i cartoni, me l'avrai già chiesto venti volte, quando è ora ti chiamo io!
- a sgridare Pollicina ci pensano la mamma e il papà
- vai a letto che sei morta di sonno...
- quando ti accorgi che ti scappa la pipì, vai subito a farla invece di bagnare le mutande
- non togliere le scarpine ortopediche
- invece di portare via il libro che ha in mano pollicina, prendine un altro

- scendi dall'altalena che questa bimba aspetta da tre quarti d'ora


A Pollicina:
- non rovesciare l'acqua per terra
- se tu stessi ferma, ci metteremmo solo un minuto a cambiare il pannolino, così invece ci mettiamo mezz'ora
- non fare i dispetti a Cappuccetto Rosso, dai!
- non tirare fuori tutte le calze del Piccolo Orco dal cassetto
- non salire sul tavolo

Ecco. E sicuramente a Biancaneve è sfuggito qualcosa.
E ai vostri bambini che cosa bisogna ripetere?



lunedì 18 giugno 2012

In gita

Biancaneve si è presa due giorni di ferie per andare in gita con i bambini grandi e le rispettive classi, un giorno con Cappuccetto Rosso e il giorno successivo con il Piccolo Orco.
Come sempre capita in queste occasioni ha incontrato qualche mamma vecchia e conosciuto qualche mamma nuova; la cosa bella di queste situazioni per Biancaneve è l'eterogeneità: ci sono mamme che fanno solo le mamme e mamme che fanno le mamme e anche altro, e qualche volta l' "altro" è impegnativo, ci sono mamme sole e mamme accompagnate, mamme giovani e mamme meno giovani, mamme fashion e mamme sportive, mamme con un taglio impeccabile e mamme con un nido di rondini in testa, mamme severe e mamme indulgenti, mamme serie e mamme ridanciane. Insomma, mamme di tutti i tipi. Donne che fanno un sacco di cose.
Con alcune c'è un feeling immediato, vuoi per età, o per tipo di studi, o forse perchè in qualche remoto angolo della mente ci si "riconosce", un po' come accade con un innamorato, mentre con altre non c'è niente da fare, ci si vede e ci si rivede ma non si ha niente da dire, non scatta l'interesse, l'appiglio per la condivisione.
E alla fine di queste giornate Biancaneve si è ripromessa di vincere la timidezza, di fare una telefonata in più, di organizzare ogni tanto qualcosa, perchè insieme anche l'essere mamma sembra un lavoro più facile!

venerdì 15 giugno 2012

Cara Pollicina

Cara Pollicina,
oggi ti sei svegliata tutta arruffata, ieri sera hai fatto un po' tardi e quindi questa mattina i tuoi occhi volevano riposare ancora un po'. Hai avuto il muso fino a quando ti sei tracannata il solito biberon di latte e tuo fratello è venuto a darti il bacio del buongiorno, allora hai regalato il tuo sorriso verde bosco al resto della famiglia e hai cominciato a cantare.
Oggi è stato il tuo compleanno, il numero due, quello che ti separerà dalla prima infanzia, perché cominci ad essere grandicella e noi iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel fatto di pannolini, fasciatoi, ciucci e risvegli notturni.
Sei andata all'asilo col tuo vestitino bianco e la torta per festeggiare con i tuoi compagni, tutti maschi, che ti aprono il cancelletto quando arrivi e lo richiudono dopo che sei entrata, e tu ti precipiti dentro con il libro in mano per leggere storie a tutti.
Siamo venuti a prenderti presto, volevamo tutti festeggiare insieme a te, ma dopo avere soffiato le candeline e aperto i tuoi regali sei crollata, perché se è vero che sei un po' grande, è vero anche che sei  un po' piccola... e allora ti sei addormentata con la bambola bionda di velluto in mano. Al risveglio ti sei ricordata della tua festa, ci sguazzavi proprio tra le fette di torta, i regali e i palloncini, hai voluto che ti cantassimo "tanti auguri" sette volte di fila, e alla fine battevi le mani felicissima.
E io ancora certe volte mi stupisco che tu ci sia, ti guardo e vedo un pezzettino di me, mi corri incontro e mi dimentico dei miei malumori.
Buon compleanno!
La tua mamma



lunedì 11 giugno 2012

Il paradiso dei gatti

I vicini (e amici) del Castello avevano un gatto.
Che è morto investito da un'auto qualche mese fa.
La Principessa e lo Spadaccino erano molto tristi, al punto che i genitori non hanno raccontato loro la verità sull'incidente, ma una versione edulcorata dell'accadimento stesso, e cioè che la gattina era morta nel sonno su un marciapiedi.
Oggi pomeriggio la nonna era sul terrazzo del Castello mentre Biancaneve e Cappuccetto Rosso rientravano a casa da una commissione: in quell'istante è passato un gatto che si è infilato nel giardino dei vicini e mentre la nonna cercava di salutare Cappuccetto Rosso lei si è lanciata in un discorso non esattamente silenzioso: "Guarda nonna c'è un gatto che va nel giardino dello Spadaccino, magari va a cercare la loro gatta perchè non sa che è morta sotto una macchina e l'hanno seppellita ed è andata nel paradiso dei gatti!"
Adesso Biancaneve spera ardentemente che lo Spadaccino non fosse in casa: scoprire la verità su Babbo Natale è sempre una delusione, e probabilmente anche sul paradiso dei gatti.

mercoledì 6 giugno 2012

I capricci di Cappuccetto Rosso

Cappuccetto Rosso porta le scarpe ortopediche, delle scarpe grosse e pesanti, che non assomigliano per niente alla sua idea di scarpe da bambina (né alle scarpe delle sue amichette).
Ne ha un paio lilla e viola, quelle dello scorso inverno, e un paio blu, quelle primaverili, teoricamente più leggere ma in pratica quasi identiche: quelle pesanti sono diventate "da passeggio" mentre quelle blu sono quelle da interno, quelle che mette sia all'asilo che a casa, trasportate da un luogo all'altro in un sacchetto di tela azzurro.
Come si può immaginare lei adesso vuole mettere i sandali, anche quando piove, per cui ogni giorno c'è da discutere per le scarpe da indossare.
Ieri mattina è stata brava, non ha protestato e ha messo le sue scarpe dicendo: "Io sono bravissima ozzi, non fazzo i caprizzi per mettere le scarpine lilla. Li fazzo solo dopo per mettere quelle blu"!
Ecco, l'importante è saperlo, così, per essere praparati al peggio nell'atrio dell'asilo.

venerdì 25 maggio 2012

Fine anno

Sabato scorso Biancaneve e l'Orco sono andati alla festa di fine anno dell'asilo dei bimbi grandi.
Quella di fine anno è una grande festa, preparata dalle maestre con l'aiuto dei genitori, e ovviamente dei bambini. Purtroppo non c'è una grande flessibilità: l'orario è lo stesso per tutte le classi e i genitori che hanno più di un figlio devono dividersi.
Biancaneve e l'Orco hanno lasciato decidere ai bambini, così Biancaneve è andata alla festa dei rossi di Cappuccetto Rosso e l'Orco è andato dai verdi del Piccolo Orco.
I veri festeggiati sono i bimbi grandi, quelli che a settembre andranno a scuola: fanno un ingresso trionfale, ricevono un tocco e un diploma e un bacio dalla loro maestra:  è un modo per salutare questa parte della loro vita prima di buttarsi in una nuova avventura.
Anche i piccoli però hanno fatto la loro parte, tutti un po' guardinghi e intimoriti cercavano di incontrare lo sguardo di mamma e papà mentre cantavano e ballavano; Cappuccetto Rosso era però serena e molto partecipe, aveva una gonnellina a fiori che svolazzava qua e là mentre lei scatenatissima ballava il boogie-woogie e cercava di convincere il suo amico Alessandro a non stare immobile come una pietra.
Appena finito il balletto dei piccoli Biancaneve ha preso in braccio Cappuccetto Rosso e insieme si sono precipitate nella classe verde, dove hanno fatto in tempo a vedere il Piccolo Orco che entrava nel salone col suo tocco in testa, insieme a Chiara e Margherita, per ricevere il diploma.
Era emozionato, correva impettito con un sorriso stampato, e Biancaneve si è ricordata di quando alla festa dell'asilo nido è scoppiato in lacrime per l'emozione e non si staccava più da lei, e anche della prima festa di Natale alla scuola materna quando se ne stava seduto nel suo cantuccio, si guardava intorno e non diceva una parola né muoveva un dito.
"Diventa grande" - ha pensato Biancaneve cercando di rimandare indietro qualche lacrima.

martedì 15 maggio 2012

Primo pomeriggio al Castello

La scorsa settimana Biancaneve ha sofferto di insonnia, come non le capitava da tempo immemorabile.
Veniva svegliata dal primo degli urli notturni della sempreverde Pollicina e non riusciva più ad abbandonarsi al sonno; quindi è arrivata al fine settimana distrutta dalla stanchezza.
Sabato l'Orco smontava notte, quindi dopo pranzo è andato a dormire e così hanno fatto le bambine, mentre Biancaneve cercava di tenere gli occhi aperti per fare compagnia al Piccolo Orco sperando che venisse sonno anche a lui: mamma e bambino si sono messi a leggere rispettivamente sulla poltrona e sul divano. Biancaneve aveva procurato un album nuovo da colorare al Piccolo Orco, sempre sperando di farla franca e di tenerlo tranquillo per un po'.
Invece cosa è successo?
Mentre Biancaneve piano piano scivolava sulla poltrona addormentandosi con la testa sul bracciolo (scomodo, scomodissimo, ma il sonno alla fine ha avuto la meglio per qualche minuto), il Piccolo Orco furtivamente si è alzato e - sempre molto furtivamente - ha cercato di approppriarsi dell'iPad del papà; Biancaneve si è svegliata di soprassalto cogliendolo con le mani nel sacco. Ha messo a riparo l'oggetto del desiderio ed è tornata sulla poltrona, dove è ripiombata nel dormiveglia. Allora lui è andato in cucina, ha preso una sedia e stava cercando di arrampicarsi su un mobile per raggiungere delle forbici molto attraenti ma non alla sua portata; ma è stato nuovamente colto con le mani nel sacco. La terza volta è stato sorpreso a maneggiare i bastoncini di incenso, anch'essi in un posto usualmente lontano dalla sua portata. La quarta ha cercato di andare a svegliare le sue sorelle. L'ultima volta che Biancaneve si è messa sulla poltrona il Piccolo Orco le ha candidamente chiesto di colorare insieme: insomma, non sapeva proprio dove andare a fare l'uovo. Il tutto in circa in quindici minuti. Biancaneve ha concluso che forse il sonno è per i privilegiati.

lunedì 7 maggio 2012

Scuola di ballo

Considerando che Cappuccetto Rosso ama molto la musica, comincia a cantare quando si sveglia e canta anche prima di addormentarsi, ed ha una spiccata dote per l'attività motoria in generale, all'inizio dell'autunno scorso Biancaneve l'aveva portata a vedere una lezione di danza classica, con tutte quelle bambine vestite con il tutù rosa e le scarpette di raso: lei era stata ferma sulla porta, pareva avere i piedi inchiodati a terra e non muoveva un dito.
Da qualche giorno invece, con spirito primaverile,  balla continuamente: balla da sola e con la sorellina, la musica classica, quella pop e quella dei cartoni.
Allora Biancaneve le ha chiesto: "Cappuccetto Rosso, ti piacerebbe andare a una scuola di ballerine?"
Lei si è istantaneamente illuminata, ha sgranato gli occhioni scuri e ha pronunciato un entusiastico sì.
Dopo qualche attimo di riflessione ha aggiunto: "Però non voglio andare alla scuola di ballerine quelle con il vestito rosa, io voglio andare a una scuola di ballerine matte, perchè a me piace fare un po' la matta".
Mirabile sintesi di sè medesima.



martedì 1 maggio 2012

Respiri

Nello scorso weekend Biancaneve e l'Orco hanno caricato i soliti bambini, armi e bagagli e sono andati per tre giorni in Toscana, nella pensione rilevata qualche tempo fa da un amico.
Erano tutti in una stanza, un po' strettini come sempre capita quando ci sono più di due figli: c'era un letto matrimoniale, un letto a castello e un lettino da campeggio ai piedi del letto grande.
Dopo cena salivano in camera, si preparavano e ognuno si infilava nel letto con il proprio libro: chi leggeva un giallo con un tecnologico e nuovissimo kindle, chi continuava il suo romanzo in odorosa e poco maneggevole carta, chi si appassionava alla "Bella bestia", chi alle avventure del signor acqua e chi tentava di dialogare col libro cartonato dei colori.
Con l'aiuto di una luce soffusa a uno a uno i bambini hanno ceduto al sonno e Biancaneve e l'Orco si sono ritrovati ad ascoltare il loro respiro e i loro movimenti.
E' facile distinguerli. Il Piccolo Orco si addormentava -come sempre- vicino all'orso Pilù e con il suo respiro russante, adenoideo, ogni tanto si muoveva facendo scricchiolare il letto a castello e facendo scivolare il cuscino al piano di sotto.
Cappuccetto Rosso, che di giorno aveva l'argento vivo addosso, di notte riposava tranquilla, silenziosa e quasi immobile, con un respiro sottile che si faticava a sentire. Vicino alla sua bambola Clara con il pigiamino azzurro.
Pollicina invece di giorno è una bambina tranquilla, ma di notte...! Il suo respiro si percepiva ma non era fastidioso, era nel movimento che consumava tutte le sue energie: si muoveva come una matta, si arrotolava e si srotolava continuamente nelle coperte, ogni tanto sognava e urlava qualche cosa, tipo "no prende Cappuccetto Rosso, prende Pollicina!", poi recuperava il ciuccio e si rimetteva a dormire (a dire il vero di solito non ce la fa, ma in queste due notti è andata così).
Insomma, ogni tanto, solo ogni tanto, è bello averli vicini di notte, ascoltare i loro rumoretti, indovinare a chi appartenga questo girarsi e quest'altro respirare.
Come facevano le famiglie di tanti tanti anni fa.

giovedì 19 aprile 2012

Riconoscersi

Il Piccolo Orco manifesta una certa creatività e anche nei disegni è piuttosto originale, non scontato.
Ieri sera Biancaneve è andata all'asilo a un incontro con uno psicologo che parlava di fiabe ai genitori; l'incontro si svolgeva nel salone della classe del Piccolo Orco, con tutti i disegni dei bambini appesi.
I lavori e i disegni dei bambini spesso hanno a che fare con la natura e le stagioni, infatti uno dei soggetti era un ramo ricoperto di fiori rosa, un altro i fiori cresciuti dai bulbi che i bambini stessi hanno piantato nell'orto qualche tempo fa.
Quindi c'erano appesi una trentina di fogli rappresentanti rami fioriti e una trentina di fogli con i fiori del giardino.
Biancaneve -che si annoiava ad ascoltare lo psicologo-  si è concentrata sui fiori del giardino e si è chiesta quale potesse essere il disegno del Piccolo Orco, seduta dall'altro lato della stanza.
Ha indovinato.
Il suo disegno era l'unico con l'aggiunta di una coccinella.
E di un'ape.
E anche di strani cerchiolini blu.
Una coccinella, un'ape e dei cerchiolini blu un po' maldestri, anche un po' malconci ma indubbiamente unici.
Biancaneve stasera si è sentita una mamma speciale per avere riconosciuto il Piccolo Orco fra tanti, anche laddove si era ben nascosto.

venerdì 13 aprile 2012

Vita notturna

Le notti al Castello sono sempre un po' impegnative, non per le evoluzioni acrobatiche di Biancaneve e dell'Orco ma per i risvegli continui dei bambini, soprattutto di Pollicina; anche gli altri non scherzano, in verità: c'è sempre qualcuno che ha la tosse, che fa un brutto sogno, che fa la pipì o che vuole mettere il burro cacao.
Questa notte è stato il turno di Cappuccetto Rosso. Da qualche giorno dorme nel letto senza spondina, perchè più che una spondina era diventata una piattaforma di lancio, e non c'era stato alcun problema.
Questa notte, alle due circa, Biancaneve l'ha sentita piangere disperata, ha aspettato un attimo sperando che fosse un falso allarme, ma alla fine ha dovuto cedere e con gli occhi appesantiti dal sonno è arrivata a tentoni in cameretta, al buio.
Dalla tapparella filtrava un pochino di luce, così dopo essersi abituata alla visione all'oscurità ha visto che Cappuccetto Rosso era messa trasversalmente sul letto, con le gambe fuori dalle coperte e i piedi fuori dal letto.
"Mamma - ha piagnucolato - ma questo letto stanotte si è spostato"

martedì 10 aprile 2012

I gesti

Biancaneve per lavoro ha a che fare con le famiglie, e rifletteva oggi sull'importanza dei gesti nelle relazioni tra le persone.
Gesti, espressioni del viso e del corpo sono dei tratti tipici che contribuiscono alla caratterizzazione di ognuno, perchè ciascuno ha il suo modo di avvicinarsi agli altri o di allontanarsene.
Biancaneve è affettuosa, con i suoi familiari e con gli amici, mentre è più restia al contatto fisico con gli sconosciuti a meno che non le ispirino istintivamente una sensazione positiva.
L'Orco invece è un rigidone, poco affettuoso di natura, è uno che sta sempre un po' sulle sue, che ha bisogno di uno spazio personale di qualche metro se non con pochissimi intimi.
Pollicina è affettuosissima, lei gioca, corre, grida, ma ogni dieci minuti raggiunge Biancaneve, le circonda una  gamba con le sue braccine e stringe forte forte, poi riparte e torna ad occuparsi di altro. Quando al mattino i suoi fratelli la raggiungono in cucina lei canta e si agita felicissima di vederli.
Anche Cappuccetto Rosso è affettuosissima, lei distribuisce abbracci e baci e carezze a tutta la famiglia, qualche mattina fa, sull'ascensore, è partita di slancio ad abbracciare suo fratello (che era davvero stupito, fin imbarazzato); a tutti quelli che ama lei proclama il suo affetto senza paura.
Il Piccolo Orco invece ha sicuramente ereditato l'orchitudine del papà, a lui non piace essere toccato, non gli piace quando gli chiedono baci, non gli piace dare la mano a qualcuno. A lui piace fare coccole con la mamma e qualche volta con il papà, ma non troppe; con la sorellina piccola invece è affettuosissimo, la cerca, la bacia, le regala dei sorrisi e una tenerezza che non concede a nessun altro. Ma l'altro ieri, quando Cappuccetto Rosso era attapirata sul divano dopo aver vomitato diverse volte, le si è avvicinato in silenzio e le ha fatto qualche carezza, e poi le ha cantato una ninna nanna.
Un amore più contrastato, ma pur sempre un grande amore.
Biancaneve quando vede questi gesti tra loro scoppia d'amore e si augura che sia sempre così, che sia sempre facile per loro magari litigare ma poi abbracciarsi, dedicarsi una canzone, farsi una telefonata. Perchè è importante, è bello sapere di essere amati.

venerdì 6 aprile 2012

Gita in città

Biancaneve è nata a Milano e vi è rimasta fino a 27 anni, quando le circostanze l'hanno portata da un'altra parte; abitava in periferia, in una zona vicina alla campagna, in un grande condominio con un grande giardino dove si avvertiva il trascorrere delle stagioni per via delle forsizie e dei ciliegi in primavera e degli aceri e degli ippocastani in autunno. Dalla finestra della sua cameretta vedeva il palazzo di fronte, a piastrelle grigio-verdi, ma anche alberi e cespugli. Usciti dal giardino c'era però la città, con tutta la varietà che poteva offrire.
Invece i suoi figli vedono dalla finestra una collina di un verde che cambia a seconda del momento, il cielo e le nuvole e i parapendii.
Biancaneve ha preso autobus o metropolitana, o entrambi, per tutto il tempo del liceo e dell'università e fin da piccola saliva sui tram, vedeva taxi e tanti negozi lungo le vie.
Il Piccolo Orco, Cappuccetto Rosso e Pollicina invece si spostano a piedi o in macchina, e nel loro paesello quasi non ci sono marciapiedi perchè tante strade sono troppo strette.
Una decina di giorni fa Biancaneve ha portato i bambini a Milano, ha parcheggiato vicino alla casa di una zia ottantasettenne, ha fatto un salto a salutarla e ha lasciato lì le bambine insieme ai nonni, mentre con il Piccolo Orco si è avventurata in centro:  mamma e figlio maggiore hanno preso la metropolitana e sono scesi in piazza del Duomo, dove il Piccolo Orco è rimasto a bocca aperta, non aveva mai visto una piazza così grande e gremita di gente, una cattedrale così bella, così tanti piccioni.
Biancaneve ha portato il Piccolo Orco a mangiare in un ristorante Hare Krishna (invece che al Mc Donald's o simili dove forse lui avrebbe preferito andare), e poi a fare un giro nei dintorni, prima di riprendere metropolitana e autobus per tornare al parcheggio.
Era felicissimo, il Piccolo Orco. La cosa che lo ha sconvolto è stata la metropolitana, con i suoi treni e corridoi sotterranei, e perfino le scale mobili...
Biancaneve crede che essere in tre fratelli sia una cosa bellissima, ma in qualche modo a volte limitante, perchè certe attività non si possono fare tutti insieme e non si riesce a prendere il tempo per dedicare qualche ora a ognuno di loro.
Ma vista la gioia anche solo per un giro in metropolitana, cercherà di rubare qualche attimo per ciascuno, così, una volta ogni tanto, perchè tutti e tre per un po' provino ad essere figli unici!



domenica 25 marzo 2012

Stanchezza

La scorsa settimana sono stata assente.
Assente dal blog, da twitter, da internet, dal telefono.
Il fatto è che l'Orco è andato a Firenze per un corso che inseguiva da quattro anni, un corso utile per la sua professione, bello ed interessante; è partito domenica pomeriggio ed è tornato giovedì a mezzanotte, e per recuperare il tempo perduto al lavoro è stato messo di turno anche ieri e lo è anche stanotte.
Per me è stata una settimana difficile, da sola con i bambini tutte le mattine e tutte le sere: certe volte tre mi sembrano pochi, ma altre mi sembrano tanti, più di quanti ne riesca a gestire da sola.
Tanto che a tratti sono stata proprio preoccupata, scorata e con le lacrime in tasca, mi sono scappate urla e grida come se fossi matta, come se non fossi io, come se proprio non sapessi che cos'altro fare.
Cappuccetto Rosso di solito al mattino è brava, mangia, cerca di lavarsi e di vestirsi da sola, invece questa settimana ha fatto capricci per i biscotti, per le mutande da mettere, per la maglietta, per le calze e quant'altro. Non parliamo del pomeriggio e della sera.
Il Piccolo Orco non è stato molto diverso dal solito, quindi sempre piuttosto difficile, soprattutto al mattino, e Pollicina ha continuato con le sue notti persecutorie ricche di risvegli.
Arrivavo alla sera stanca, di quella stanchezza che ti fa ritrovare alle otto di sera senza energia e con una grande preoccupazione per l'indomani.
La cosa che trovo davvero difficile è farmi ascoltare dai bambini, invidio davvero tanto tanto quelle mamme che dicono ai loro figli, per esempio, "non toccare" e quelli ritirano subito la mano. Per me non è così, ed è devastante dover ripetere sempre le stesse cose, dieci, venti, cento volte. E ancora non sembrano sufficienti.
La stessa cosa vale per il lavoro, sempre le stesse cose cento volte al giorno. Con la sensazione spesso di non essere compresa.
Ecco. Scusate lo sfogo. Mi ci vorrebbe qualche giorno di riposo.
Biancaneve

domenica 18 marzo 2012

Maschi arrabbiati

Biancaneve è in macchina col Piccolo Orco, stanno andando a fare il richiamo della vaccinazione.
"Mamma, ma Yogi e Bubu sono sempre arrabbiati?"
"No, non mi sembra che siano sempre arrabbiati, anzi, mi pare che sorridano sempre"
"Mmmmh"
"Perchè? Conosci qualcuno che è sempre arrabbiato?"
"Sì, io e il papà siamo spesso arrabbiati. Io sono arrabbiato perchè lui mi sgrida sempre e lui è arrabbiato perche io non lo ascolto"
"Allora sarebbe facile non arrabbiarsi, basterebbe ascoltare un po' di più quello che dicono la mamma e il papà"
"Invece non è per niente facile. Adesso te l'ho detto"
"Sgrunt" ha pensato Biancaneve. Il compromesso con i maschi non è mai una roba facile.

venerdì 9 marzo 2012

Il numero perfetto

Biancaneve ha sempre desiderato avere tanti figli: quando era bambina, da brava figlia unica, sognava di avere cinque figli, tre maschi e due femmine.
Quando aveva ventisei anni, dopo la fine di un grande amore pensava -con il proverbiale ottimismo che la contraddistingueva- che di figli non ne avrebbe avuto neanche uno e che sarebbe morta divorata da un pastore alsaziano (come diceva Bridget Jones) senza che nessuno se ne accorgesse.
Poi ha incontrato l'Orco. Che a quel tempo era meno orco di adesso. E subito ha pensato che sarebbe stato bello avere delle creature che fossero un po' lei e un po' lui.
Così dopo un viaggio di qua, uno di là e un po' di vita insieme Biancaneve e l'Orco hanno deciso di tentare la sorte.
"E se provassimo ad avere un bambino?"
"E se non ci riuscissimo?"
"Ne adotteremo uno, o magari due"
Invece è bastato guardarsi da vicino e i bambini sono arrivati, tutti e tre, in fretta.
Da qualche tempo Biancaneve pensa che se al Castello si sta in cinque, ci si potrebbe stare anche in sei, e ogni tanto fa gli occhi dolci all'Orco, il quale, durissimo sulle sue posizioni, non vuole neanche sentirne parlare. "Ma sei pazza? non ci penso neanche! Un'altra gravidanza con la paura che qualcosa possa andare storto, un altro ritardo sui nostri progetti di vita normale, no no."
Insomma, l'Orco ha abolito la parola "quarto" dal vocabolario.
Biancaneve qualche tempo fa ha avuto alcuni giorni di ritardo, cosa mai successa prima. Per un giorno e una notte ha pensato che forse il quarto sarebbe arrivato.
Ed ha avuto paura.
E' stata sveglia per una notte intera a pensare che forse non era così contenta, che una gravidanza a quarant'anni è pericolosa, che il rischio di un bambino prematuro sarebbe stato elevato viste le ultime due gravidanze. A pensare che non avrebbe fatto in tempo a riprendersi dalle notti insonni di Pollicina che sarebbe stata ora di allattare un altro neonato, uno che piange tanto, mangia continuamente e fa tantissima cacca. A pensare che qualche volta il silenzio è piacevole. Si sarebbe dovuta comprare un'altra macchina.
E tutto sommato ha pensato di non sentirsela. Tre bambini vanno benissimo.
Allora forse è giunto il momento di tormentare l'Orco per qualche altra cosa.

martedì 6 marzo 2012

Lady Killer

A letto, dopo la favola ma prima di chiudere gli occhi.
"Mamma, accendi un attimo la luce" dice il Piccolo Orco.
Biancaneve accende la luce in cameretta. "Cosa c'è?"
"Guarda, lassù sul muro vicino alla finestra c'è un ragno".
"Domani lo mandiamo fuori".
"Nella nostra casa c'è sempre qualche insetto, un ragno, una cimice o qualche insetto" osserva lui.
"Ci penso io" -ribatte Cappuccetto Rosso- " gli insetti e soprattutto le zimizi li schiazzo io con le mie scarpe ortopediche".
Cappuccetto Rosso, quella che fa le coccole a tutti quelli che piangono. Ha identificato con gli insetti il suo nemico numero uno.

venerdì 2 marzo 2012

Romantico

L'altroieri è stata un'altra giornata impegnativa per Biancaneve e il Piccolo Orco.
Biancaneve è uscita prestissimo dal lavoro, ha mangiato un panino preparato al mattino in macchina e si è precipitata  a prendere il Piccolo Orco all'una perchè doveva portarlo a fare una visita dall'otorino.
E' stato bravissimo, ma talmente bravo che Biancaneve quasi non ci credeva e gli ha regalato un pomeriggio speciale.
Mamma e figlio sono andati un po' a spasso, sono andati a fare una merenda anticipata in pasticceria, a fare una passeggiata, a vedere dove abitavano Biancaneve e l'Orco prima di arrivare al Castello, e alla fine in una libreria per bambini dove è passata un'ora senza che se ne accorgessero. Usciti dalla libreria con un sacchetto carico di libri sono rimontati in auto per arrivare a casa dove l'Orco e Cappuccetto Rosso erano in impaziente attesa, pronti per andare in piscina.
Dopo la piscina tutta la famiglia si è data appuntamento davanti alla pizzeria prediletta, Biancaneve e Pollicina aspettavano gli altri nel parcheggio e quando sono arrivati il Piccolo Orco è sceso, è corso ad abbracciare la mamma e guardando il cielo ormai buio le ha detto: "Mamma, guarda, c'è una luna bellissima, e io vorrei regalartela". Una delle cose più belle che Biancaneve abbia mai sentito.

giovedì 1 marzo 2012

Una giorno di ordinaria follia

Sabato l'Orco ha lavorato tutto il giorno, mentre Biancaneve era a casa con i bambini (quindi in un certo senso lavorava anche lei).
Al mattino ha sentito la mamma di un amico del Piccolo Orco che le ha detto che sarebbe andata all'Ikea con i figli.
Biancaneve ha avuto un mancamento al solo pensiero di andare all'Ikea con i bambini, ma poi si è detta: "E io chi sono per non riuscire ad andare da qualche parte con i bambini?" e allora ha raccolto tutto il suo coraggio, li ha lavati e vestiti tutti e tre, li ha caricati in macchina ed è partita per una lunga -lunghissima- giornata.
Qualche giorno prima aveva comprato nel centro commerciale a metà tra il Castello e il lavoro un maglioncino al Piccolo Orco, che però era piccolo, e allora tutta la truppa è andata al centro commerciale a sostituire il maglione con uno più grande.
Biancaneve è riuscita a convincerli ad andare in un negozio promettendo loro di andare in seguito in un grande parco cittadino che adorano, perchè ci sono un po' di giochi, c'è tanto spazio, e addirittura due laghetti con gli animali.
Al centro commerciale sono stati bravissimi, quindi usciti da lì Biancaneve li ha portati al parco, dove ha iniziato a perdere un po' della sua pazienza, visto che una voleva andare sull'altalena, l'altra pure e l'altro ancora non voleva più andare via.
Ha chiesto ai nonni Principi se potessero occuparsi di Pollicina per portare il Piccolo Orco e Cappuccetto Rosso a vedere uno spettacolo teatrale in un centro ricreativo vicino a casa, ma nel frattempo i bambini hanno incontrato i piccoli vicini di casa che insieme alla loro mamma stavano per andare all'Ikea a mangiare, e allora, udite udite, Biancaneve si è lasciata convincere a fare una cosa così folle come portare i suoi bambini grandi all'Ikea, luogo della più sfrenata perdizione.
Mentre era in macchina verso il casermone gialloblu Biancaneve pensava: "No, come ho potuto lasciarmi convincere, sono ancora in tempo, adesso torniamo indietro"
Invece dopo un quarto d'ora si è ritrovata nel parcheggio dell'Ikea.
E lì sono cominciati i guai. Il Piccolo Orco e Cappuccetto Rosso non erano mai stati all'Ikea, che deve essere sembrata loro il paese di bengodi, giochi, ghiochini e giochetti ovunque, al self service hanno fatto scene tremende, pianti, urla feroci, corse a perdifiato, toccacciamenti qua e là dei cibi esposti, dei vetri, dei carrelli, dei bicchieri, si sono appesi come Tarzan e Cita al corrimano della fila per pagare.
Biancaneve era ubriaca. Dopo pranzo c'è stato il giro nella parte del magazzino vicina al self service, purtroppo quella dei giochi, e lì i bambini sparivano, correvano e gridavano ancora di più, travolti dal desiderio di acchiappare almeno due o tre oggetti per mano; alla fine Biancaneve ha ceduto per sfinimento e ha concesso un bambolotto africano a Cappuccetto Rosso e un pipistrello al Piccolo Orco (la solita creatura crepuscolare).
Alla cassa automatica, mentre stava pagando, Biancaneve per un attimo li ha persi di vista e ha temuto il peggio, che qualcuno li avesse rapiti e portati nella casetta di marzapane o avessero seguito il pifferaio magico nelle viscere di una montagna; poi sono ricomparsi, anticipati dai consueti schiamazzi.
Non paga di tutto ciò tornando a casa Biancaneve li ha portati a mangiare un gelato, li ha visti colorarsi gli angoli di vestiti rimasti puliti fino a quel momento di marrone-cioccolato e di giallo-mango; dopodiché ha tentato di renderli presentabili e li ha portati dai nonni a recuperare la sorellina e poi al Castello, dove sono finiti nella vasca da bagno senza passare dal via, ma uno alla volta perchè almeno in bagno non litigassero.
A quel punto Biancaneve si è sentita autorizzata ad accendere i cartoni in attesa dell'Orco, mentre preparava la cena costantemente accompagnata dalla fame nerissima di Pollicina ("pappa, pappa, cucina, mamma, pappa").
Poi, finalmente, l'Orco è tornato a casa.

domenica 26 febbraio 2012

Aritmetica per principianti

Qualche sera fa al Castello si mangiavano gli arrosticini con l'insalata.
"Quanti ne avete mangiati?"
"Io sette"
"Io zinque"
"Il Piccolo Orco ne ha mangiati sette e mezzo. E tu, Cappuccetto Rosso, quanti ne hai mangiati?"
"Zinque" risponde.
"Mmmh. Secondo me ne hai mangiati sei" dice l'Orco.
"No, ne ho manzati soltanto zinque. Guarda: uno, due, tre, quattro, zinque" dice lei alzando i bastoncini vuoti.
"E quello lì?" ribatte l'Orco indicando quello tra le sue mani.
"Questo qui adesso lo manzo!"

venerdì 24 febbraio 2012

In tre

Pollicina sta diventando grande.
Mangia come tre che mangiano, forse è per questo che cresce tanto in fretta: pasta, minestra, pizza, carne e pesce, frutta e verdura. Qualunque cosa sia commestibile. Non lancia niente, ogni cucchiaino finisce dove deve finire.
Non sorride più a tutti, è testarda e capricciosa. Il suo sport preferito in questi giorni è aprire cassetti e antine, a seconda della stanza in cui si trova: in sala predilige l'armadietto dei DVD e dei CD, apre le antine e li tira fuori tutti, dall'armadietto e dalle custodie, con grande disappunto dei suoi fratelli.
In cameretta le piace moltissimo aprire i cassetti della biancheria e tirare fuori tutte le mutande e le calze del Piccolo Orco e buttarle sul pavimento.
In cucina apre un cassettone in cui ci sono pentole varie ed estrae pentoloni e pentolini che va poi a depositare sul pavimento in sala.
Strappa le pagine dei libri, soprattutto quelli con le finestrelle.
E non c'è verso di farla smettere, con le buone e neanche con le cattive.
Però è cara da matti, è affettuosa, coccolona.
Canta e balla, corre come una matta dietro alla sorella spingendo una seggiolina, oppure si siede con lei sul divano, le porge un libro e le dice: "Lezzi", come se lei sapesse leggere.
E allora Cappuccetto Rosso, calata alla perfezione nel ruolo di sorella maggiore prende il libro e, fantasiosa com'è, si inventa delle storie che la piccola ascolta a bocca aperta.
Per il Piccolo Orco ha una venerazione, quasi sempre ricambiata, lei è l'unica che non viene presa a male parole quando va a svegliarlo al mattino (Biancaneve si è fatta furba e adesso manda lei!), si scambiano baci e carezze sulla testa. Anche se poi viene additata come colpevole quando si rompe qualcosa (non sempre a causa sua).
Insomma, piano piano si sta inserendo nelle dinamiche fraterne.
E a Biancaneve e all'Orco piace tanto guardare i loro bambini quando interagiscono, sono tutti e tre dei pezzettini di se stessi ma variamente mescolati e così diversi tra loro e dagli originali.
Anche se in ciascuno è riconoscibile qualche tratto di mamma e papà.
E nonostante la fatica e la pazienza consumata Biancaneve e l'Orco sono sempre felicissimi che siano in tre!


domenica 19 febbraio 2012

Confidenze sì, ma non troppo

Ieri pomeriggio Biancaneve ha accompagnato il Piccolo Orco a una festa di compleanno a casa di una compagna di asilo.
Biancaneve non sapeva come fosse la casa per cui non ha portato le sorelline, ma una volta entrata si è pentita subito perchè c'era tanto spazio e ci sarebbero state anche loro, tanto più che c'erano altri fratellini, ed erano tutti vestiti da Carnevale.
C'era un animatore che faceva cantare e ballare i bambini, faceva piccoli giochi di magia coinvolgendoli, e loro si sono divertiti come pazzi.
Uno dei giochi consisteva nel passarsi velocissimanente un palloncino con la musica accesa, e all'improvviso spegnersi della musica chi si ritrovava col palloncino in mano doveva alzarsi, rispondere a qualche domanda e fare una penitenza.
Ovviamente a un certo punto è toccato anche al Piccolo Orco, che era un po' imbarazzato ma si è comportato bene.
"Come ti chiami?"
"Piccolo Orco"
"E quanti anni hai?"
"Cinque"
"Hai una fidanzata?"
"No"
A queste parole Biancaneve nota una debole protesta della sua amica Awa.
Quando Biancaneve era a recuperare i cappotti, la suddetta bambina le dice che lei e il Piccolo Orco sono fidenzati.
"Ma davvero?" le risponde incredula Biancaneve.
Tornando a casa Biancaneve e il Piccolo Orco danno un passaggio alla fidanzata con mamma e sorelle. Quando scendono dalla macchina Biancaneve chiede al Piccolo Orco se davvero Awa è la sua fidanzata."Sì che è vero"
"E cosa aspettavi a dirmelo?"
"Beh, è la mia fidanzata, mica la tua"


venerdì 17 febbraio 2012

Serata tranquilla

Biancaneve è in casa senza l'Orco, perchè lui stasera lavora.
Ha messo a nanna i bambini, tutti e tre, dopo avere messo pannolini e pigiami, lavato denti, letto una lunghissima storia su Trilli e le fate della natura, avere cantato "fate la nanna coscine di pollo" e "ninna nanna ninna-o dell'arcobaleno".
Adesso si domanda che cosa potrebbe fare.
1- guardare un episodio di un telefilm che piace anche all'Orco fingendo domani di non averlo visto
2- sistemare una noiosissima pendenza lavorativa (una cosa che dovrebbe proprio fare ma che piuttosto di farla si farebbe tagliare una mano)
3- cedere al sonno senza ritegno
4- leggere un po' di quel bellissimo libro iniziato due giorni fa
5- riflettere sul fatto che ha finalmente trovato una scusa buona per non andare più in piscina con Pollicina
6- pagare il bollo auto prima che scada
7- twittare come una pazza facendo finta di vedere il festival di Sanremo (ma questo è al di sopra delle sue possibilità)
8- sistemare quella pila di documenti sul mobile dell'ingresso (ma potrebbe venire divorata da un pitone ivi nascosto)
9- adagiarsi mollemente sul divano e godersi il silenzio
Adesso ci pensa ancora un po', ma sicuramente le opzioni 2, 6 e 8 possono aspettare domani.
O anche dopodomani (Orco non arrabbiarti troppo).


lunedì 13 febbraio 2012

La faccia dell'Orco

In questi giorni di neve e gelo Biancaneve, l'Orco e i bambini sono stati molto in casa, al Castello.
Sabato pomeriggio hanno rovesciato tutte - tutte! - le loro ceste di giochi.
Quindi c'erano per terra, in una cameretta già piccola che contiene tre letti accatastati uno sull'altro con un sistema a scorrimento:
- pezzi di Lego, tanti, quelli più grossi per i bambini piccoli (grazie a Dio i pezzettini di Lego piccoli non sono raggiungibili senza l'aiuto di un adulto)
- bambole e pupazzi di peluche
- il mobiletto della cucina giocattolo con pentole pentoline e pentolette varie con altri attrezzi da cucina e vivande di diverso tipo
- cubi, cubi di gomma, cubi di cartone, cubi di plastica
- bamboline piccole, le Polly, con dei microscopici vestitini di gomma e delle ancora più microscopiche scarpette
- due Barbie una delle quali corredata di fidato cavallo
- qualche mostriciattolo tipo Gormiti, Bakugan, Trasformer
- pezzi di dinosauro da costruire
- libri
- pagine di libri staccate
- aerei di carta
- pezzi di disegni strappati
- fogli di provenienza sconosciuta
- matite colorate
- giochini stupidi tipo pezzi di sorprese degli ovetti kinder
Resa l'idea? Una cosa pazzesca. E sapete quanto ci hanno messo a combinare quel disastro?
Dieci minuti.
Sono stati ovviamente regarduiti, anche se in modo piuttosto contenuto considerando che a Biancaneve e all'Orco stava partendo un embolo ciascuno, e sono stati caldamente invitati a cercare di fare ordine.
Dopo un po' arriva il Piccolo Orco in sala con una ciotola, dicendo: "Papà, vuoi assaggiare queste caramelle?"
L'Orco, meravigliato per il solo fatto che il solitamente rancoroso Piccolo Orco gli rivolgesse la parola dopo una sgridata, risponde: "Ma certo, molto volentieri, sono alla fragola? Mmmmm, che buone!"
"No, non erano alla fragola, erano di ferro, così mangiandole ti sei rotto tutti i denti. Così impari a sgridarmi!" ed è uscito tutto tronfio e ridanciano.
Biancaneve vi assicura, non è facile lasciare l'Orco a bocca aperta.
Ma questa volta il suo figlio maggiore ci è riuscito perfettamente!!!

venerdì 10 febbraio 2012

Conflitti e baci

Il Piccolo Orco e Cappuccetto Rosso hanno un rapporto un po' conflittuale. Stanno sempre insieme, litigano, si danno botte, qualche volta si insultano alla loro maniera, tipo: "sei una beduina" o "sei un brutto gattasso". Però si amano e si cercano molto. Il Piccolo Orco difende la sorellina quando qualcuno le dà fastidio, lei ha dei moti di affetto verso di lui. Stasera Biancaneve li ha accompagnati a letto, il Piccolo Orco era stanchissimo e si è addormentato senza neanche ascoltare la fiaba, mentre Cappuccetto Rosso ha voluto leggere un pezzo de "Il libro della giungla". Girandosi nel letto il Piccolo Orco ha fatto cadere il cane Nuvola, uno dei suoi peluches, nel letto di Cappuccetto Rosso che sta sotto al suo; lei allora si è alzata, ha preso il cane ed è salita sulla scala che porta sul letto più alto, ha sollevato il piumino, ha messo il cane vicino a suo fratello, gli ha dato un bacio ed è tornata nel suo letto. Biancaneve non ha fratelli, ma se avesse potuto scegliere avrebbe scelto un fratello che le desse baci nel sonno.

mercoledì 8 febbraio 2012

Libertà

Biancaneve e l'Orco la scorsa settimana si sono fatti un regalo, un regalo insolito.
Un regalo un po' dispendioso.
Un regalo grande.
Si sono regalati tre giorni e quattro notti a Londra. L'Orco avrebbe scelto un'altra meta, lui avrebbe scelto Istanbul, o meglio ancora il Circolo Polare Artico o un qualsiasi altro posto silenzioso e deserto, ma Biancaneve ha insistito un po' e alla fine l'aereo è atterrato a Londra.
I nonni Orchi sono scesi al Castello e insieme ai nonni Principi si sono occupati del bambinume (licenza poetica): li hanno svegliati al mattino, li hanno portati all'asilo, sono andati a riprenderli nel pomeriggio, li hanno lavati e nutriti e li hanno messi a letto. Per quattro giorni.
Tutto ciò mentre Biancaneve e l'Orco muniti di Oyster card prendevano treni, metropolitane, camminavano, visitavano musei, camminavano ancora, mangiavano al ristorante, leggevano libri invece di favole e si addormentavano sfiniti con la consapevolezza che nessun pianto li avrebbe svegliati.
Domenica sera tornando a casa erano un po' contenti e un po' dispiaciuti, insomma, è bello partire ma è bello anche tornare a casa, soprattutto se ci sono due occhi verdi e quattro marroni ad aspettarti.
Quella notte hanno pianto tutti e tre. Così, tanto per non far perdere l'allenamento a mamma e papà.

mercoledì 1 febbraio 2012

Festa di compleanno

Ieri pomeriggio l'Orco è andato a prendere i bambini all'asilo, ha portato Pollicina dai nonni, ha caricato il Piccolo Orco e Cappuccetto Rosso in macchina e li ha portati al Morbidò, un capannone di proprietà del Telefono Rosa-Azzurro dove si stava svolgendo la festa della nostra vicina di casa Principessa, giunta al suo settimo compleanno. Il capannone è composto da una sala riscaldata con alcuni tavoli dove vengono appoggiati i viveri e una sala poco riscaldata dove ci sono un tappeto elastico e dei gonfiabili.
Biancaneve era al lavoro e li ha raggiunti a metà festa: una volta uscita dall'ameno luogo di lavoro e montata in macchina ha chiamato l'Orco al telefono per chiedergli come stesse andando, visto che lui piuttosto che partecipare a queste occasioni sociali si farebbe amputare una gamba.
"Sì sì, va tutto bene, il Piccolo Orco sta giocando per conto suo a fare nodi con una corda nella casetta, in verità insieme ad altri due matti come lui, e Cappuccetto Rosso va su e giù dai gonfiabili come se non ci fosse un domani"
Biancaneve si aspettava tragedie e invece tutto sommato stava andando tutto bene.
Quando è arrivata tutti si erano trasferiti dalla sala gioco alla sala merenda, Cappuccetto Rosso aveva la bocca piena in cui stava spingendo anche un pezzo di panino con le mani in modo da poter tornare a giocare più in fretta con le mani libere. Il Piccolo orco aveva in una mano un panino, nell'altra una fetta di salame di cioccolato: "Ciao Piccolo Orco!- lo saluta Biancaneve- come fai a mangiare il panino alla mortadella insieme al slame di cioccolato?"
"Mamma -dice indicando la guancia sinistra- da questa parte mastico il panino e da quest'altra -indicando la guancia destra- il salame di cioccolato!"
Insomma, un intenditore.

martedì 24 gennaio 2012

Tenerezza

Ieri pomeriggio siamo andati all'asilo a parlare con le maestre del Piccolo Orco, la maestra Loretta e la maestra Francesca.
Sembrava ci parlassero di un altro bambino, uno tranquillo, che non si arrabbia mai molto, che non lancia oggetti, che non attacca briga ma si difende, uno che partecipa a tutto ma mai con grande entusiasmo. Uno che non si espone, che non si racconta, che non chiede aiuto né coccole, che si organizza da solo. Disordinato, disattento, un po' perso nel suo mondo, fa disegni molto originali e creativi, ha un'ottima proprietà di linguaggio.
Ci ha fatto molta tenerezza, perchè evidentemente riserva le sfuriate a noi, attira la nostra attenzione, a casa vuole essere ancora piccolo.
Quando facciamo qualche attività casalinga, tipo i collage, i disegni, gli aerei, le maschere, lui è contentissimo, entusiasta, propone alternative, accetta tutto con gli occhi brillanti.
Anche a casa però parla poco, non ci racconta le sue esperienze, le sue preoccupazioni, le sue gioie e i suoi dispiaceri, i suoi sentimenti insomma.
Con le maestre ci siamo detti di lavorare su questo, di insegnargli a partecipare, a raccontarsi senza paura.
A casa abbiamo istituito un quaderno, una specie di diario da scrivere insieme: per adesso ci ha scritto da solo il suo nome e ha disegnato il suo amico di sempre.
E allora, forse la strada delle coccole era quella giusta.

Biancaneve

martedì 17 gennaio 2012

Preoccupazioni da Piccoli Orchi

Il Piccolo Orco soffre di enuresi primaria, nel senso che non ha mai smesso di fare pipì a letto di notte. Un anno fa circa Biancaneve e l'Orco hanno tentato di togliergli il pannolino, ma è stata una tragedia di dimensioni ciclopiche, con pigiami e lenzuola da lavare trenta volte in trenta giorni, anche di più considerando che qualche notte il misfatto è stato commesso due volte.
Una mattina Biancaneve e l'Orco si sono guardati con le occhiaie, davanti alla lavatrice, e qualcuno ha detto: "Non possiamo insistere col masochismo. Rimettiamogli il pannolino".
E da quel giorno il Piccolo Orco nottetempo è dotato di un comodissimo pannolino-mutandina.
Per cercare di limitare il consumo di pannolini, alla sera beve poco, e fa pipì prima di andare a dormire, e ogni volta che il pannolino è asciutto per tre mattine consecutive gli arriva un piccolo regalino, ma finora è successo solo due volte, l'ultima delle quali gli abbiamo detto che dalla volta successiva i giorni richiesti asciutti sarebbero diventati cinque.
Il regalo concordato è un libro sui draghi.
Ogni tanto alla sera l'Orco gli dice: "Dai, Piccolo Orco, che tra poco scatta il libro di draghi!"
E lui invece a tavola dice "Ma se mangio tutte le zucchine scatta il libro di draghi?"
"No, quello è solo per la pipì"
Assume una faccia da drago lui stesso, diventa tutto rosso e grida: "Nooo! Non vale solo per la pipì, voi continuate a dirmi che non devo fare la pipì di notte, ma io NON CE LA POSSO FARE!!!! Non smetterò mai di fare la pipì nel letto, ecco, continuerò a farla anche quando sarò grande, vedrete! E poi diventare grande non è per niente bello"
"Ma no, figurati, diventare grandi è bellissimo, non preoccuparti che quando sarai grande non farai più la pipì nel letto, sai che quando avevo la tua età la facevo sempre anch'io?" cerca di rassicurarlo Biancaneve.
"Non è vero, tu non fai mai la pipì nel letto. Dovresti farla anche tu, e io allora sarei contento!" tuona lui.
Oh oh. Biancaneve non lo faceva così preoccupato e arrabbiato per la pipì.
E soprattutto spera di riuscire a non fare pipì nel letto ancora per un sacco di anni.

giovedì 12 gennaio 2012

Discussioni quotidiane

Come oramai tutti sanno il Piccolo Orco sta vivendo un momento difficile che rende difficili anche i momenti degli altri.
Ecco per cosa brontola:
1- "al mattino non devi svegliarmi e accendere la luce perchè io ho sonno e voglio stare ancora a letto"
2- "non devi dirmi che non devo fare la pipì nel letto perchè io non ce la posso fare"
3- "non voglio lavarmi"
4- "voglio bere il latte nel biberon come le mie sorelle"
5- "se proprio devo bere il latte dalla tazza, il miele voglio metterlo io da solo" (con conseguente spargimento di sostanze appiccicaticce sul tavolo e sui vestiti)
6- "non devi sgridarmi sempre, tu non sei per niente brava. Pietro (amichetto dell'asilo) è molto più bravo di te"
7- "non voglio vestirmi da solo, devi vestirmi tu, e anche le scarpe devi mettermele tu"
8- " questa maglietta mi dà fastidio"
9- " smettila di dirmi che non devo annodare la sciarpa, è mia e la annodo quando voglio"
Questi sono solo i brontolii mattutini. Il problema è che continuano anche più tardi.
10- "voglio fare merenda con l'ovetto kinder" "non c'è, Piccolo Orco, la potrai fare con qualcos'altro"
"ecco, tu non sei per niente brava, perchè a me piace solo l'ovetto kinder" (il Piccolo Orco è onnivoro e mangia qualunque cosa, tranne le torte salate, altro che ovetto kinder)
11- "voglio giocare con i lego piccoli" "va bene, ma guarda che poi devi anche rimetterli a posto"; quando ha finito di giocare Biancaneve gli ricorda la sua promessa "nin poddo metterli a posto, devi aiutarmi tu perchè io sono troppo stanco"
12- " questo cartone che ha scelto Cappuccetto Rosso non mi piace, voglio guardarne un altro" (sempre, sempre a uno dei due non piace quello che ha scelto l'altro)
13- "cosa hai preparato per cena?" "la pastasciutta" "ecco, lo sapevo, adesso io non mangio perchè volevo la minestra" (o la cotoletta, o il risotto, o la frittata)
14- "sono troppo stanco per lavarmi anche i denti, i denti devi lavarmeli tu"
15- l'ultimo brontolamento riguarda l'andare a letto, la storia da leggere e il volume della voce di Biancaneve quando canta la ninna nanna.
La giornata è lunga.
Forse Biancaneve dovrebbe interpellare Tata Lucia.

martedì 10 gennaio 2012

Progetto invernale

In questi giorni Biancaneve è stata un po' latitante sul blog per malattie varie, nel senso che dal 26 dicembre ad oggi non c'è stato un giorno che ha visto i bambini stare bene tutti e tre insieme. E quando sono malati il casino si moltiplica.
Per cui Biancaneve non è riuscita non solo a scrivere, ma nemmeno a pensare ai suoi soliti buoni propositi per l'anno nuovo; tanti li trovano banali e ripetitivi, ma a Biancaneve piacciono: un po' perchè non potrebbe vivere senza creare liste e spuntare voci dalle suddette, un po' perchè la aiuta a vedere dove ci sono margini di miglioramento nella vita al Castello.
Però un anno è lungo e Biancaneve certe volte non vede al di là del suo naso, così ha ridotto i propositi per l'anno nuovo a progetti trimestrali.
Cose da fare nei prossimi 3 mesi:
- aumentare la quantità di pazienza disponibile
- andare dal parrucchiere (l'ultima volta era agosto)
- organizzare e fare un piccolo viaggio
- tenere i conti di casa senza lasciare in giro scontrini volanti per mesi (o anche anni)
- fare almeno una volta ogni due settimane qualcosa di bello fuori casa con i bambini
- cercare di tenere gli occhi aperti almeno fino alla fine di un film, almeno una volta alla settimana
- andare una volta nell'hammam vicino al Castello
- migliorare la vita sociale (peggiorarla sarebbe veramente difficile)
Ecco.
Per adesso qualche progetto c'è. Vedremo a fine trimestre!

domenica 1 gennaio 2012

Ancora principesse

Ascoltiamo il Concerto di Capodanno a casa dei nonni.
Cappuccetto Rosso è come sempre ipnotizzata dalla musica, di qualsiasi genere, dalla musica pop che piace alla mamma alla musica classica che ascolta il papà.
"Cappuccetto Rosso, ti piacerebbe suonare qualche strumento?" dice la nonna.
"No, io voglio fare quella che balla con il prinzipe".