Cappuccetto Rosso e Pollicina all'asilo partecipano ad un laboratorio di teatro che si tiene il martedì pomeriggio.
Al laboratorio partecipano bambini delle diverse classi, per cui le due bimbe, abitualmente in due classi diverse, si ritrovano insieme per fare teatro.
A Cappuccetto Rosso piace molto, si diverte, ci sono anche alcune delle sue amichette e poi lei è una che si spende per svolgere delle attività particolari e per la vita comunitaria in generale.
Invece a Pollicina non piace, tanto che la maestra di teatro si è sentita in dovere di avvisare la maestra del pomeriggio che, insomma, Pollicina si oppone con tutte le sue forze allo svolgimento del laboratorio.
La maestra del pomeriggio la conosce fin dall'asilo nido ed era un po' imbarazzata nel riportare all'Orco questa lamentela, di solito Pollicina è una bambina attiva, che partecipa alle attività con entusiasmo e si diverte sempre.
Così, tornando a casa l'Orco ha chiesto alle bambine come fosse andato il laboratorio di teatro.
"Bene!" ha risposto tutta contenta la secondogenita.
Silenzio da parte della piccola.
"E tu Pollicina cosa ne pensi? Ti piace fare teatro?"
"No proprio! Non mi piace neanche un po'! Mi stufo"
"Ah. E cosa fai mentre gli altri giocano con la maestra?"
"Niente. Sto ferma seduta per terra e non mi muovo neanche un pochino. Io e anche Arturobianchi".
( Arturobianchi tutto attaccato, proprio come dice lei).
Alla sera, dopo cena, anche Biancaneve le ha chiesto del teatro, facendo le coccole sedute in corridoio: "Pollicina, mi hanno detto che non ti piace teatro. Davvero, non ti diverti? Non sei brava a teatro?"
"No, mamma, a teatro non sono brava per niente. Però, vuoi sapere una cosa?"
"Certo. Dimmi."
"Io non sono una bambina molto brava, però..."
"Però?"
"Però sono una bambina molto speciale!!!"
Senza dubbio!
giovedì 5 dicembre 2013
mercoledì 27 novembre 2013
I bambini poveri
Biancaneve è onnivora, con un debole per i primi piatti, i vegetali e i dolci; non è mai stata qualcuno da convincere a mangiare, perché è nata morta di fame e probabilmente sarà sempre così.
Da piccola, però, aveva una marcata avversione per tre cose: il passato di verdura, il pancotto (una orrenda zuppa fatta appunto di pane ammollato nel brodo e cotto) e la bistecca.
Quando non voleva mangiare qualcosa i Nonni Principi le dicevano: "Pensa ai bambini poveri del Biafra che non hanno neanche da mangiare!".
Biancaneve ricorda che una volta il Nonno Principe si è alzato da tavola ed è uscito di casa dicendo che sarebbe andato a Damasco perchè era stufo dei capricci dell'unicogenita (solo adesso Biancaneve si rende conto che di nascosto deve essersi fatto delle grasse risate fuori dalla porta).
Chissà perché proprio Damasco, poi.
Insomma, questi bambini poveri erano qualcosa di indefinito, qualcuno che sarebbe stato stranamente -agli occhi della piccola Biancaneve- contento di mangiare il pancotto.
In qualche occasione anche alla Biancaneve adulta, come ai Nonni Principi, viene la tentazione di parlare ai suoi figli dei bambini che davvero non hanno da mangiare, ma poi lascia perdere ritenendola una cosa così lontana da loro da non riuscire neanche ad immaginarla.
Come poi se mangiare i fagiolini al Castello potesse in qualche modo migliorare il BMI dei bambini africani.
L'altroieri Biancaneve e Cappuccetto Rosso sono andate a comprare il pane, e dal panettiere erano esposti degli ombrellini di cioccolato di cui Cappuccetto Rosso è molto golosa, così Biancaneve gliene ha preso uno.
A pochi metri dal panettiere l'ombrellino era già stato divorato e bisognava buttare la carta e l'anima di plastica del dolcetto nel cestino.
C'era un normale cestino della spazzatura di fianco ad un contenitore giallo, di quelli per la raccolta degli indumenti usati da ridistribuire o riutilizzare: Cappuccetto Rosso ovviamente voleva buttare il tutto nel contenitore giallo per poter toccacciare il meccanismo che permette ai sacchi di essere inseriti correttamente nel contenitore, mentre Biancaneve cercava di convincerla che quello che le serviva era il banale cestino della spazzatura.
"Dai, Cappuccetto Rosso, lascia perdere! Questo è il contenitore che serve per dare i vestitini che sono diventati piccoli ai bambini poveri che ne hanno bisogno!"
Cappuccetto Rosso si è fermata guardando attonita Biancaneve: "Mamma, vuoi dire che lì dentro ci sono i bambini poveri? Davvero?"
Da piccola, però, aveva una marcata avversione per tre cose: il passato di verdura, il pancotto (una orrenda zuppa fatta appunto di pane ammollato nel brodo e cotto) e la bistecca.
Quando non voleva mangiare qualcosa i Nonni Principi le dicevano: "Pensa ai bambini poveri del Biafra che non hanno neanche da mangiare!".
Biancaneve ricorda che una volta il Nonno Principe si è alzato da tavola ed è uscito di casa dicendo che sarebbe andato a Damasco perchè era stufo dei capricci dell'unicogenita (solo adesso Biancaneve si rende conto che di nascosto deve essersi fatto delle grasse risate fuori dalla porta).
Chissà perché proprio Damasco, poi.
Insomma, questi bambini poveri erano qualcosa di indefinito, qualcuno che sarebbe stato stranamente -agli occhi della piccola Biancaneve- contento di mangiare il pancotto.
In qualche occasione anche alla Biancaneve adulta, come ai Nonni Principi, viene la tentazione di parlare ai suoi figli dei bambini che davvero non hanno da mangiare, ma poi lascia perdere ritenendola una cosa così lontana da loro da non riuscire neanche ad immaginarla.
Come poi se mangiare i fagiolini al Castello potesse in qualche modo migliorare il BMI dei bambini africani.
L'altroieri Biancaneve e Cappuccetto Rosso sono andate a comprare il pane, e dal panettiere erano esposti degli ombrellini di cioccolato di cui Cappuccetto Rosso è molto golosa, così Biancaneve gliene ha preso uno.
A pochi metri dal panettiere l'ombrellino era già stato divorato e bisognava buttare la carta e l'anima di plastica del dolcetto nel cestino.
C'era un normale cestino della spazzatura di fianco ad un contenitore giallo, di quelli per la raccolta degli indumenti usati da ridistribuire o riutilizzare: Cappuccetto Rosso ovviamente voleva buttare il tutto nel contenitore giallo per poter toccacciare il meccanismo che permette ai sacchi di essere inseriti correttamente nel contenitore, mentre Biancaneve cercava di convincerla che quello che le serviva era il banale cestino della spazzatura.
"Dai, Cappuccetto Rosso, lascia perdere! Questo è il contenitore che serve per dare i vestitini che sono diventati piccoli ai bambini poveri che ne hanno bisogno!"
Cappuccetto Rosso si è fermata guardando attonita Biancaneve: "Mamma, vuoi dire che lì dentro ci sono i bambini poveri? Davvero?"
mercoledì 20 novembre 2013
Un sabato sereno
La scorsa settimana pioveva nei dintorni del Castello, quindi i bambini sono stati in casa più spesso del solito, poche passeggiate, poco parco e tutto il resto.
Sabato mattina finalmente il sole, ma Biancaneve e l'Orco erano proprio pigri e non avevano voglia di imbarcarsi in avventure all'esterno, considerato il fango onnipresente, così hanno optato per una serena mattinata in casa.
Serena.
Certo, sarebbe stata serena se non ci fossero state tre belve assatanate che litigavano e piangevano per qualsiasi cosa purché di scarsa importanza, tipo "stai usando il mio lego" "tu invece hai toccato quel libro che è solo mio", piuttosto che "spostati, quello è il mio posto".
I Nonni Orchi avevano invitato tutti a pranzo, per fortuna, così non c'era da cucinare in quel caos mattutino, ma anche a casa dei Nonni Orchi ci sono state urla beluine, inseguimenti, cadute, anche risate, ma di quelle che alla fine sconfinano nel pianto di qualcuno.
Così alle due e mezza Biancaneve e l'Orco hanno deciso di sfidare il fango e di fare una bella passeggiata alle porte del paese, sotto la collina, su una bella strada poco trafficata che porta ad un santuario.
Tralasciando le lamentele del Piccolo Orco che si sarebbe fatto tagliare una gamba piuttosto che uscire, all'inizio è andato tutto bene (in verità il primo tratto di strada è stato fatto in auto perchè altrimenti la passeggiata sarebbe stata troppo lunga, circa una decina di km).
Purtroppo la strada poco trafficata è poco trafficata sempre, ma evidentemente non al sabato pomeriggio. I bambini si fermavano a guardare gli uccelli, le bacche, le foglie gialle e rosse sugli alberi, tutto quello che offre la natura in un pomeriggio autunnale soleggiato, insomma, rischiando di essere travolti ad ogni piè sospinto.
Ad un certo punto Pollicina è caduta nelle foglie secche perdendo una scarpa, Biancaneve ha sollevato la bambina per rimettergliela, l'Orco ha raccolto la scarpa e con suo grande orrore si è reso conto che era sporca di cacca di cane, che ha generosamente cosparso le mani dell'Orco stesso.
Ve lo immaginate l'Orco con le mani sporche di odorosissima cacca di cane?
E' uno spettacolo vietato ai minori, improperi e insulti verso tutto il mondo animale...
Lungo la strada poi ci sono state baruffe perchè tutti raccoglievano rami da terra, ma nessuno era soddisfatto del suo mentre diventava matto per quello di uno dei fratelli.
"E' mio!"
"No, è mio! Mi è caduto e tu subito ne hai approfittato!"
Eccetera.
Pollicina non aveva fatto il suo consueto pisolino pomeridiano, di cui ha ancora parecchio bisogno, così ad una certa ora è diventata intrattabile, si piantava ululando in mezzo alla strada e non andava più né avanti né indietro.
Il Piccolo Orco ha fatto il diavolo a quattro perchè voleva fermarsi in una pasticceria a mangiare la cioccolata, ma Biancaneve e l'Orco, viste le condizioni di Pollicina, cercavano di svicolare proponendo succulente merende casalinghe.
Alla fine, per placare gli animi infervorati, hanno optato per la pasticceria, e cosa ha ordinato il Piccolo Orco? Un succo di frutta.
Pollicina non riusciva a spiegare quale pasticcino volesse, quello al cioccolato o il bignè, così ha pensato bene di spiegarlo a tutti con inusitata violenza, sdraiata per terra in mezzo al negozio, rotolandosi di qua e di là, giusto nel caso qualcuno non l'avesse sentita.
Alla fine la cameriera porta tutto al tavolo: un tè e un pasticcino per Biancaneve e l'Orco, un succo di frutta e un cannolo per il Piccolo Orco, una cioccolata con biscotti per le bambine; Cappuccetto Rosso era così attratta dalla teiera calda che ha dovuto toccarla per forza, facendo poi un balzo indietro (visto il calore della teiera) e contemporaneamente rovesciando la sua tazza di cioccolata e sporcando, in ordine sparso: il tavolo, i capelli, la felpa, la giaccavento, i pantaloni, le scarpe da ginnastica, il pile della mamma, i jeans della mamma, le scarpe della mamma.
Bilancio della giornata: tante litigate, tante urla, tante lavatrici.
Sabato mattina finalmente il sole, ma Biancaneve e l'Orco erano proprio pigri e non avevano voglia di imbarcarsi in avventure all'esterno, considerato il fango onnipresente, così hanno optato per una serena mattinata in casa.
Serena.
Certo, sarebbe stata serena se non ci fossero state tre belve assatanate che litigavano e piangevano per qualsiasi cosa purché di scarsa importanza, tipo "stai usando il mio lego" "tu invece hai toccato quel libro che è solo mio", piuttosto che "spostati, quello è il mio posto".
I Nonni Orchi avevano invitato tutti a pranzo, per fortuna, così non c'era da cucinare in quel caos mattutino, ma anche a casa dei Nonni Orchi ci sono state urla beluine, inseguimenti, cadute, anche risate, ma di quelle che alla fine sconfinano nel pianto di qualcuno.
Così alle due e mezza Biancaneve e l'Orco hanno deciso di sfidare il fango e di fare una bella passeggiata alle porte del paese, sotto la collina, su una bella strada poco trafficata che porta ad un santuario.
Tralasciando le lamentele del Piccolo Orco che si sarebbe fatto tagliare una gamba piuttosto che uscire, all'inizio è andato tutto bene (in verità il primo tratto di strada è stato fatto in auto perchè altrimenti la passeggiata sarebbe stata troppo lunga, circa una decina di km).
Purtroppo la strada poco trafficata è poco trafficata sempre, ma evidentemente non al sabato pomeriggio. I bambini si fermavano a guardare gli uccelli, le bacche, le foglie gialle e rosse sugli alberi, tutto quello che offre la natura in un pomeriggio autunnale soleggiato, insomma, rischiando di essere travolti ad ogni piè sospinto.
Ad un certo punto Pollicina è caduta nelle foglie secche perdendo una scarpa, Biancaneve ha sollevato la bambina per rimettergliela, l'Orco ha raccolto la scarpa e con suo grande orrore si è reso conto che era sporca di cacca di cane, che ha generosamente cosparso le mani dell'Orco stesso.
Ve lo immaginate l'Orco con le mani sporche di odorosissima cacca di cane?
E' uno spettacolo vietato ai minori, improperi e insulti verso tutto il mondo animale...
Lungo la strada poi ci sono state baruffe perchè tutti raccoglievano rami da terra, ma nessuno era soddisfatto del suo mentre diventava matto per quello di uno dei fratelli.
"E' mio!"
"No, è mio! Mi è caduto e tu subito ne hai approfittato!"
Eccetera.
Pollicina non aveva fatto il suo consueto pisolino pomeridiano, di cui ha ancora parecchio bisogno, così ad una certa ora è diventata intrattabile, si piantava ululando in mezzo alla strada e non andava più né avanti né indietro.
Il Piccolo Orco ha fatto il diavolo a quattro perchè voleva fermarsi in una pasticceria a mangiare la cioccolata, ma Biancaneve e l'Orco, viste le condizioni di Pollicina, cercavano di svicolare proponendo succulente merende casalinghe.
Alla fine, per placare gli animi infervorati, hanno optato per la pasticceria, e cosa ha ordinato il Piccolo Orco? Un succo di frutta.
Pollicina non riusciva a spiegare quale pasticcino volesse, quello al cioccolato o il bignè, così ha pensato bene di spiegarlo a tutti con inusitata violenza, sdraiata per terra in mezzo al negozio, rotolandosi di qua e di là, giusto nel caso qualcuno non l'avesse sentita.
Alla fine la cameriera porta tutto al tavolo: un tè e un pasticcino per Biancaneve e l'Orco, un succo di frutta e un cannolo per il Piccolo Orco, una cioccolata con biscotti per le bambine; Cappuccetto Rosso era così attratta dalla teiera calda che ha dovuto toccarla per forza, facendo poi un balzo indietro (visto il calore della teiera) e contemporaneamente rovesciando la sua tazza di cioccolata e sporcando, in ordine sparso: il tavolo, i capelli, la felpa, la giaccavento, i pantaloni, le scarpe da ginnastica, il pile della mamma, i jeans della mamma, le scarpe della mamma.
Bilancio della giornata: tante litigate, tante urla, tante lavatrici.
lunedì 21 ottobre 2013
Inglese
I nonni Orchi e i nonni Principi spesso parlano tra loro in dialetto.
Un dialetto lombardo, tutti e quattro i nonni, uno un po' più melodioso e uno molto marcato, di quelli delle valli.
Per di più la nonna Orchessa parla tanto, ma proprio tanto, ed ha un tono di voce bello alto.
Pollicina qualche tempo fa le ha detto: "Nonna, ma perchè parli in inglese?"
Da qualche giorno le è partito questo trip dell'inglese, e stamattina si è piazzata sul letto di Biancaneve dicendo:
"Mamma, come si dice notte in inglese?"
"Si dice night"
"No, non si dice nait, si dice not. La nonna, che parla benissimo inglese, dice not"
"..."
"E come si dice diluvio?"
"Credo che si dica skyfall"
"Scaifol? Ma no, mamma!"
"E come si dice?"
"Si dice diluv"
Praticamente, per parlare inglese, basta togliere due lettere alle parole italiane.
Un po' come per parlare spagnolo basta aggiungere una esse alla fine.
Biancaneve non lo sapeva...
Un dialetto lombardo, tutti e quattro i nonni, uno un po' più melodioso e uno molto marcato, di quelli delle valli.
Per di più la nonna Orchessa parla tanto, ma proprio tanto, ed ha un tono di voce bello alto.
Pollicina qualche tempo fa le ha detto: "Nonna, ma perchè parli in inglese?"
Da qualche giorno le è partito questo trip dell'inglese, e stamattina si è piazzata sul letto di Biancaneve dicendo:
"Mamma, come si dice notte in inglese?"
"Si dice night"
"No, non si dice nait, si dice not. La nonna, che parla benissimo inglese, dice not"
"..."
"E come si dice diluvio?"
"Credo che si dica skyfall"
"Scaifol? Ma no, mamma!"
"E come si dice?"
"Si dice diluv"
Praticamente, per parlare inglese, basta togliere due lettere alle parole italiane.
Un po' come per parlare spagnolo basta aggiungere una esse alla fine.
Biancaneve non lo sapeva...
venerdì 4 ottobre 2013
La filastrocca, la frittata e il gormito
Il Piccolo Orco aveva una breve filastrocca da imparare a memoria. Brevissima, davvero.
Tutti in famiglia l'hanno imparata per farla memorizzare a lui, che proprio non ci voleva mettere un po' di impegno.
"Dai, Piccolo Orco, guarda che ti stiamo aiutando tutti! Devi ripeterla un po' di volte, se no non potrai certo ricordartela"
"L'ho già imparata questa filastrocca. E tra l'altro non mi piace neanche un po'. Ecco." risponde lui piccato.
Alla fine l'ha imparata, e la mattina dopo la maestra Chiara l'ha fatta ripetere a tutta la classe.
Alle quattro Biancaneve è andata a prendere il Piccolo Orco all'uscita da scuola:
"Ciao! Come è andata oggi?"
"Tutto bene" risponde lui con un grugnito.
Biancaneve tace.
A casa, dopo qualche ora, sul divano, gli chiede com'è andata con la filastrocca.
"Mmm...così così"
"Ah. Come mai?"
"Non me ne ricordavo una parte"
"Ma come, non te ne ricordavi una parte???? Vedi che bisogna esercitarsi per imparare le cose?"
"Ormai la frittata è fatta" risponde lui.
"Cosa ti ha detto la maestra Chiara?"
"Mi ha detto che sono stato un po' scarso..."
"Ho capito. Senti un po': per avere un gormito nuovo o le carte dei Pokemon
ogni tanto, le frittate non vanno proprio bene. Ci vogliono delle belle uova sode, tagliate a metà e guarnite con la maionese. Chiaro?"
"Sì mamma"
"Allora la prossima volta bisognerà impegnarsi un po' di più. Vieni qua che ti dò un bacio."
Tutti in famiglia l'hanno imparata per farla memorizzare a lui, che proprio non ci voleva mettere un po' di impegno.
"Dai, Piccolo Orco, guarda che ti stiamo aiutando tutti! Devi ripeterla un po' di volte, se no non potrai certo ricordartela"
"L'ho già imparata questa filastrocca. E tra l'altro non mi piace neanche un po'. Ecco." risponde lui piccato.
Alla fine l'ha imparata, e la mattina dopo la maestra Chiara l'ha fatta ripetere a tutta la classe.
Alle quattro Biancaneve è andata a prendere il Piccolo Orco all'uscita da scuola:
"Ciao! Come è andata oggi?"
"Tutto bene" risponde lui con un grugnito.
Biancaneve tace.
A casa, dopo qualche ora, sul divano, gli chiede com'è andata con la filastrocca.
"Mmm...così così"
"Ah. Come mai?"
"Non me ne ricordavo una parte"
"Ma come, non te ne ricordavi una parte???? Vedi che bisogna esercitarsi per imparare le cose?"
"Ormai la frittata è fatta" risponde lui.
"Cosa ti ha detto la maestra Chiara?"
"Mi ha detto che sono stato un po' scarso..."
"Ho capito. Senti un po': per avere un gormito nuovo o le carte dei Pokemon
ogni tanto, le frittate non vanno proprio bene. Ci vogliono delle belle uova sode, tagliate a metà e guarnite con la maionese. Chiaro?"
"Sì mamma"
"Allora la prossima volta bisognerà impegnarsi un po' di più. Vieni qua che ti dò un bacio."
giovedì 5 settembre 2013
Una tortura cinese
Quest'estate gli abitanti del Castello sono stati fortunati, sono riusciti a passare due settimane al mare e poi, in agosto, due settimane in montagna, nella vecchia casetta dei Nonni Principi; al mare sono stati all'inizio di luglio, quando ancora c'era bisogno di riposare dalla scuola, dal lavoro e da tutta la routine quotidiana, per cui la vacanza è stata proprio del tipo relax-non mi muovo se proprio non sono costretto.
Tornati dal mare i bambini grandi hanno frequentato un centro estivo in piscina, e tornavano a casa talmente cotti alle cinque e mezza, che era impossibile organizzare qualcosa di serio.
Per cui, nel bagaglio della montagna, tra felpe, calzoncini, carte da gioco e peluches per la nanna c'erano anche i compiti del Piccolo Orco.
Ovvero, una bomba a mano pronta a scagliarsi su tutta la famiglia.
Sì, perché il Piccolo Orco ne ha fatto una questione di stato, una tragedia, un dramma.
Dopo circa un mese e mezzo dalla fine della scuola, non sapeva più tenere in mano la matita, figuriamoci fare le sottrazioni o scrivere in corsivo!
Allora, ogni giorno, con una pazienza certosina, subito dopo pranzo Biancaneve o l'Orco raccattavano il libro delle vacanze e il figlio maggiore, si sedevano al tavolo e cercavano di fare qualche pagina, all'inizio con enorme fatica.
Lui, il piccolo screanzato, proprio non voleva saperne, e tentava in tutti i modi di svicolare.
"Mi fa male la testa, non trovo la matita, il gomito mi fa contatto con il ginocchio" eccetera.
Alla fine si è rassegnato, ma ha continuato fino all'ultimo a opporre resistenza, e a trovare qualche difficoltà.
Esempio: per completare una frase, doveva scrivere "sciarpa".
Impugna la matita come se fosse un piccone e scrive. "Scarpa"
"No, Piccolo Orco, manca la i"
Allora lui corregge e scrive "sicarpa".
"Hai scritto sicarpa. Credo tu abbia sbagliato qualcosa. Senti bene come si pronuncia: s-c-i-a-r-p-a"
Scrive. "Siarpa".
"Eh, ma allora proprio non ci siamo!"
"No, non ci siamo perché io proprio non vorrei esserci, qua a fare i compiti"
Secondo esempio: ripasso dei mesi e dei giorni della settimana.
"Lunedì, martedì, mercoledì..." -elenca la mamma- "te li ricordi?"
"Sì"
"Qual è il primo giorno della settimana?"
"Dicembre" risponde lui candidamente.
"Non ce la posso fare" pensa Biancaneve, decidendo, che, dopotutto, i giorni della settimana non sono così importanti.
Tornati dal mare i bambini grandi hanno frequentato un centro estivo in piscina, e tornavano a casa talmente cotti alle cinque e mezza, che era impossibile organizzare qualcosa di serio.
Per cui, nel bagaglio della montagna, tra felpe, calzoncini, carte da gioco e peluches per la nanna c'erano anche i compiti del Piccolo Orco.
Ovvero, una bomba a mano pronta a scagliarsi su tutta la famiglia.
Sì, perché il Piccolo Orco ne ha fatto una questione di stato, una tragedia, un dramma.
Dopo circa un mese e mezzo dalla fine della scuola, non sapeva più tenere in mano la matita, figuriamoci fare le sottrazioni o scrivere in corsivo!
Allora, ogni giorno, con una pazienza certosina, subito dopo pranzo Biancaneve o l'Orco raccattavano il libro delle vacanze e il figlio maggiore, si sedevano al tavolo e cercavano di fare qualche pagina, all'inizio con enorme fatica.
Lui, il piccolo screanzato, proprio non voleva saperne, e tentava in tutti i modi di svicolare.
"Mi fa male la testa, non trovo la matita, il gomito mi fa contatto con il ginocchio" eccetera.
Alla fine si è rassegnato, ma ha continuato fino all'ultimo a opporre resistenza, e a trovare qualche difficoltà.
Esempio: per completare una frase, doveva scrivere "sciarpa".
Impugna la matita come se fosse un piccone e scrive. "Scarpa"
"No, Piccolo Orco, manca la i"
Allora lui corregge e scrive "sicarpa".
"Hai scritto sicarpa. Credo tu abbia sbagliato qualcosa. Senti bene come si pronuncia: s-c-i-a-r-p-a"
Scrive. "Siarpa".
"Eh, ma allora proprio non ci siamo!"
"No, non ci siamo perché io proprio non vorrei esserci, qua a fare i compiti"
Secondo esempio: ripasso dei mesi e dei giorni della settimana.
"Lunedì, martedì, mercoledì..." -elenca la mamma- "te li ricordi?"
"Sì"
"Qual è il primo giorno della settimana?"
"Dicembre" risponde lui candidamente.
"Non ce la posso fare" pensa Biancaneve, decidendo, che, dopotutto, i giorni della settimana non sono così importanti.
lunedì 29 luglio 2013
In vacanza
C'erano una volta Biancaneve e l'Orco.
Che si sono conosciuti giovani ma già grandi, e avevano il viaggio come grande passione.
Così hanno preso aerei, navi, treni, jeep, idrovolanti e quant'altro per raggiungere le mete scelte e "approfondirle", carichi di libri e macchine fotografiche.
Da quando sono nati i bambini le vacanze sono invece stanziali, la famiglia si muove in auto e sceglie una meta distante non più di quattro ore, e una volta raggiunta... si butta la patente a mare (o giù da un dirupo) e non ci si sposta più. Di solito un appartamento, o un bungalow, dove si è più indipendenti ma in effetti c'è sempre da lavorare.
Il tutto corredato da bagagli sproporzionati di vario genere.
Quest'anno invece dopo lunghe peripezie Biancaneve e l'Orco hanno scelto un albergo, uno di quelli a misura di bambino in cui la vita con i piccoli è veramente più semplice.
E si sono finalmente rilassati un po'.
La struttura era proprio di fronte alla spiaggia, per cui non sono stati necessari fastidiosi spostamenti in macchina, la spiaggia era lunga e lentamente digradante nel mare, così anche con i bimbi in acqua a portata di occhio si poteva stare sereni. Sulla spiaggia c'era un'area gioco piuttosto ampia e con due animatrici sempre presenti e la giornata iniziava proprio con le animatrici che spalmavano creme solari ai bambini (uno dei veri benefit della vacanza secondo Biancaneve!).
In albergo c'erano un sacco di piccoli accorgimenti per i bambini, ma la cosa davvero utile era il magnifico sacchettino giallo in cui si metteva la biancheria sporca dei bambini, per ritovarsela pulita la mattina successiva.
Quindi, niente lavatrici, letti, pavimenti eccetera.
Anche non dover cucinare nè fare la spesa ha il suo perchè.
Uscire da una camera piena di sabbia e ritrovarsela bella pulita.
Biancaneve non faceva vacanze in albergo da mille anni, ma deve dirsi proprio soddisfatta.
Addirittura è riuscita a leggere tre libri e un fumetto.
E due o tre riviste da spiaggia, di quelle di cui normalmente ci si vergogna...!
Peccato essere già tornati!
Che si sono conosciuti giovani ma già grandi, e avevano il viaggio come grande passione.
Così hanno preso aerei, navi, treni, jeep, idrovolanti e quant'altro per raggiungere le mete scelte e "approfondirle", carichi di libri e macchine fotografiche.
Da quando sono nati i bambini le vacanze sono invece stanziali, la famiglia si muove in auto e sceglie una meta distante non più di quattro ore, e una volta raggiunta... si butta la patente a mare (o giù da un dirupo) e non ci si sposta più. Di solito un appartamento, o un bungalow, dove si è più indipendenti ma in effetti c'è sempre da lavorare.
Il tutto corredato da bagagli sproporzionati di vario genere.
Quest'anno invece dopo lunghe peripezie Biancaneve e l'Orco hanno scelto un albergo, uno di quelli a misura di bambino in cui la vita con i piccoli è veramente più semplice.
E si sono finalmente rilassati un po'.
La struttura era proprio di fronte alla spiaggia, per cui non sono stati necessari fastidiosi spostamenti in macchina, la spiaggia era lunga e lentamente digradante nel mare, così anche con i bimbi in acqua a portata di occhio si poteva stare sereni. Sulla spiaggia c'era un'area gioco piuttosto ampia e con due animatrici sempre presenti e la giornata iniziava proprio con le animatrici che spalmavano creme solari ai bambini (uno dei veri benefit della vacanza secondo Biancaneve!).
In albergo c'erano un sacco di piccoli accorgimenti per i bambini, ma la cosa davvero utile era il magnifico sacchettino giallo in cui si metteva la biancheria sporca dei bambini, per ritovarsela pulita la mattina successiva.
Quindi, niente lavatrici, letti, pavimenti eccetera.
Anche non dover cucinare nè fare la spesa ha il suo perchè.
Uscire da una camera piena di sabbia e ritrovarsela bella pulita.
Biancaneve non faceva vacanze in albergo da mille anni, ma deve dirsi proprio soddisfatta.
Addirittura è riuscita a leggere tre libri e un fumetto.
E due o tre riviste da spiaggia, di quelle di cui normalmente ci si vergogna...!
Peccato essere già tornati!
martedì 25 giugno 2013
In tinta
Biancaneve non è una mamma particolarmente fashion, solo rare volte, per qualche occasione o quando è di un umore strepitoso.
Però di solito mette una cura "basica" nell'abbigliamento, nel senso che sta attenta a non indossare cose che fanno a pugni le une con le altre, come il marito di un'amica che -molto prima di diventare marito- una volta si era presentato con i pantaloni verde bottiglia, la polo verde pisello, il maglione verde acido, le carze verde oliva, perchè "è tutto verde e va sicuramente bene".
Cappuccetto Rosso ha questa smodata passione per le gonne e i vestitini, possibilmente rosa o viola, da mettere in qualsiasi modo, tipo abbinati alle scarpe da ginnastica Nike o ai doposci.
Biancaneve cerca di spiegarle che non basta che una maglietta sia rosa per stare bene su qulsiasi cosa, che per andare a giocare al parco vanno bene le Nike e per andare in piscina ci vogliono le ciabattine di gomma, e che magari è meglio non mettere troppo colori insieme.
Ieri pomeriggio si faceva una passeggiata e Cappuccetto Rosso attirava l'attenzione della mamma sulle scarpe sue e dei suoi fratelli:
"Guarda mamma! Io sono in tinta perchè i miei sandali sono fucsia come la maglietta e Pollicina è in tinta ha sandaletti gialli come la vestina!"
"E il Piccolo Orco? "
"Lui ha i sandali blu e la maglietta blu. Quindi anche lui è intinto!!!"
Però di solito mette una cura "basica" nell'abbigliamento, nel senso che sta attenta a non indossare cose che fanno a pugni le une con le altre, come il marito di un'amica che -molto prima di diventare marito- una volta si era presentato con i pantaloni verde bottiglia, la polo verde pisello, il maglione verde acido, le carze verde oliva, perchè "è tutto verde e va sicuramente bene".
Cappuccetto Rosso ha questa smodata passione per le gonne e i vestitini, possibilmente rosa o viola, da mettere in qualsiasi modo, tipo abbinati alle scarpe da ginnastica Nike o ai doposci.
Biancaneve cerca di spiegarle che non basta che una maglietta sia rosa per stare bene su qulsiasi cosa, che per andare a giocare al parco vanno bene le Nike e per andare in piscina ci vogliono le ciabattine di gomma, e che magari è meglio non mettere troppo colori insieme.
Ieri pomeriggio si faceva una passeggiata e Cappuccetto Rosso attirava l'attenzione della mamma sulle scarpe sue e dei suoi fratelli:
"Guarda mamma! Io sono in tinta perchè i miei sandali sono fucsia come la maglietta e Pollicina è in tinta ha sandaletti gialli come la vestina!"
"E il Piccolo Orco? "
"Lui ha i sandali blu e la maglietta blu. Quindi anche lui è intinto!!!"
lunedì 24 giugno 2013
La vita propria delle bambole
La scorsa settimana è stato il terzo compleanno di Pollicina, e viste le sue richieste mamma e papà le hanno regalato una bambola a forma di Rapunzel, non troppo grande e non troppo piccola, adatta alle sue braccia e alle sue manine, dotata di lunghissimi capelli biondi, un vestito lilla, una spazzola e un paio di scarpette fucsia.
L'ha adottata: la pettina, le mette e toglie le scarpe, la coccola, la sgrida, la porta a spasso nel suo passeggino, regalo dei nonni, la porta nel letto arrotolandosi con i suoi capelli tanto che dopo due giorni parevano una massa enorme di stoppa.
Naturalmente la povera Rapunzel si è fatta anche qualche giro all'asilo stretta stretta tra le braccia di Pollicina.
Venerdì mattina Biancaneve era più trafelata del solito tra sacche, sacchette, zaini del Grest eccetera e non si era resa conto che anche quel giorno Pollicina aveva con sè la sua bambola prediletta.
All'asilo nido si è accorta della presenza di Rapunzel:
"Pollicina, ma hai portato Rapunzel anche oggi? Non avevamo detto di lasciarla a casa oggi?"
"Sì mamma, avevamo detto di lasciarla a casa, ma non sono stata io a portarla, è Rapungel che mi ha rincorso perchè voleva venire con me all'asilo"
"Ah".
In effetti questo Biancaneve non poteva certo sospettarlo...
L'ha adottata: la pettina, le mette e toglie le scarpe, la coccola, la sgrida, la porta a spasso nel suo passeggino, regalo dei nonni, la porta nel letto arrotolandosi con i suoi capelli tanto che dopo due giorni parevano una massa enorme di stoppa.
Naturalmente la povera Rapunzel si è fatta anche qualche giro all'asilo stretta stretta tra le braccia di Pollicina.
Venerdì mattina Biancaneve era più trafelata del solito tra sacche, sacchette, zaini del Grest eccetera e non si era resa conto che anche quel giorno Pollicina aveva con sè la sua bambola prediletta.
All'asilo nido si è accorta della presenza di Rapunzel:
"Pollicina, ma hai portato Rapunzel anche oggi? Non avevamo detto di lasciarla a casa oggi?"
"Sì mamma, avevamo detto di lasciarla a casa, ma non sono stata io a portarla, è Rapungel che mi ha rincorso perchè voleva venire con me all'asilo"
"Ah".
In effetti questo Biancaneve non poteva certo sospettarlo...
mercoledì 12 giugno 2013
Necessità primarie
Lunedì pomeriggio il Piccolo Orco era dai nonni e Cappuccetto Rosso a giocare da un'amichetta, così Biancaneve ha chiesto a Pollicina se volesse andare a comprare dei sandaletti una volta uscita dall'asilo.
"Sì mamma, voglio andare"
In macchina anche Pollicina è una chiacchierona, proprio come suo fratello (anzi, lei è chiacchierona sempre).
"Ti ricordi, Pollicina, che tra qualche giorno sarà il tuo compleanno? Che regalo ti piacerebbe ricevere, ci hai pensato?"
"Mmmmmhhh. Mi piacerebbe una principessa: un libro nuovo che parla di principesse oppure una bambola a forma di principessa"
"Ho capito. Allora in questi giorni cercheremo queste principesse. Adesso andiamo a comperare i sandaletti, perché fa caldo e nelle scarpe da ginnastica ti sudano i piedini"
"Sì, ecco, vorrei dei sandaletti blu, va bene mamma?"
"Ma certo! Il blu è un bellissimo colore per dei sandaletti, allora quando saremo nel negozio li chiederemo alla signora. Mi raccomando, quando saremo nel negozio dovrai fare la brava, comportarti bene e soprattutto non scappare"
"Va bene, farò la brava"
Biancaneve e Pollicina sono scese dall'auto e sono entrate nel negozio di scarpe per bambini.
"Buongiorno" ci ha accolto la commessa, una signora gentilissima e molto paziente.
"Buongiorno! Dici tu, Pollicina, alla signora di che cosa abbiamo bisogno?"
La piccola Pollicina, oramai quasi treenne, alzando lo sguardo impavida ha esclamato: "Abbiamo bisogno di una principessa a forma di bambola!"
Sì, ecco, va bene le scarpe, ma le principesse...
"Sì mamma, voglio andare"
In macchina anche Pollicina è una chiacchierona, proprio come suo fratello (anzi, lei è chiacchierona sempre).
"Ti ricordi, Pollicina, che tra qualche giorno sarà il tuo compleanno? Che regalo ti piacerebbe ricevere, ci hai pensato?"
"Mmmmmhhh. Mi piacerebbe una principessa: un libro nuovo che parla di principesse oppure una bambola a forma di principessa"
"Ho capito. Allora in questi giorni cercheremo queste principesse. Adesso andiamo a comperare i sandaletti, perché fa caldo e nelle scarpe da ginnastica ti sudano i piedini"
"Sì, ecco, vorrei dei sandaletti blu, va bene mamma?"
"Ma certo! Il blu è un bellissimo colore per dei sandaletti, allora quando saremo nel negozio li chiederemo alla signora. Mi raccomando, quando saremo nel negozio dovrai fare la brava, comportarti bene e soprattutto non scappare"
"Va bene, farò la brava"
Biancaneve e Pollicina sono scese dall'auto e sono entrate nel negozio di scarpe per bambini.
"Buongiorno" ci ha accolto la commessa, una signora gentilissima e molto paziente.
"Buongiorno! Dici tu, Pollicina, alla signora di che cosa abbiamo bisogno?"
La piccola Pollicina, oramai quasi treenne, alzando lo sguardo impavida ha esclamato: "Abbiamo bisogno di una principessa a forma di bambola!"
Sì, ecco, va bene le scarpe, ma le principesse...
venerdì 7 giugno 2013
Il lusso della noia
Ci sono settimane tranquille, in cui non c'è niente da fare e quasi ci si annoia nella routine: quelle in cui i giorni scorrono un po' tutti uguali - porto i bambini a scuola, vado a lavorare, torno, li vado a prendere, ci tappiamo tutti in casa ed è finita lì (ecco, il "finita lì" non è proprio in senso letterale...).
E poi ci sono le settimane come questa, in cui Biancaneve vorrebbe annoiarsi.
Nei mesi estivi per fortuna il lavoro è leggero, e si riesce a svolgere in mezza giornata, così rimane il tempo per tutte le altre cose da fare, che spuntano come funghetti.
Lunedì: tutta la famiglia si alza e si prepara, Biancaneve accompagna i bambini a scuola (tre in tre scuole diverse, come sempre), va a lavorare, mangia un panino fuori, compra una maglietta marrone per il Piccolo Orco e un regalo per la festa di Pietro, va a casa ad incartarlo e a fare la pipì, rimonta in auto, va a prendere Cappuccetto Rosso all'asilo, va a prendere il Piccolo Orco a scuola parcheggiando sopra un'altra auto perché è tardi e non c'è più posto, accompagna i bambini grandi alla festa di compleanno di Pietro. Alle sette -con grande difficoltà- riesce a recuperarli e a tornare al Castello.
Martedì: dopo aver accompagnato i bambini a scuola Biancaneve prepara una torta al cioccolato e pere, poi impazzisce per cercare un modo di compilare una specie di relazione burocratica in maniera decente, ma ci mette un sacco di tempo perchè pare scritta in ostrogoto, poi corre al lavoro, torna di corsa, raccatta torta al cioccolato, marito e bambini e dopo avere lavato quelli più sporchi (quelli meno sporchi sono rimasti com'erano) si dirige alla scuola del Piccolo Orco dove in uno spazio all'aperto era stato allestito un buffet per i bambini di prima A e prima B con le loro famiglie.
Lì Biancaneve e l'Orco cercano di mangiare qualcosa, ma con tre figli sparsi in mezzo a una gran baraonda, uno che sparisce, uno che piange, uno che litiga, anche delle gran prelibatezze vanno di traverso.
Una volta tornati dal Castello c'è stata un'altra doccia pediatrica comunitaria e poi, finalmente, a nanna.
Mercoledì: solito tran tran mattutino, poi lavoro, poi Biancaneve va a comprare dei leggings bianchi per Cappuccetto Rosso, poi si incontra a pranzo con l'Orco in un posto a metà strada tra i rispettivi luoghi di lavoro; dopo mangiato ognuno risale sulla sua macchina e si avvia verso casa, dove Biancaneve recupera una merenda per le bambine e il body lilla della figlia mezzana, va a prendere Pollicina all'asilo nido, va a prendere Cappuccetto Rosso all'asilo e le porta entrambe nella palestra dove Cappuccetto Rosso fa danza, la veste con il body lilla e i neoacquistati leggings bianchi e insieme alla figlia piccola aspetta che arrivino anche i due Orchi.
Poi tutta la famiglia è pronta per il saggio di danza di Cappuccetto Rosso, che tra l'altro è stata bravissimissima.
Finito il saggio Biancaneve e l'Orco hanno caricato i bambini così com'erano e sono andati a casa dove hanno rimesso a Cappuccetto Rosso degli abiti da bambina e non da ballerina e hanno vestito il Piccolo Orco con la fatidica maglietta marrone per la Festa dello Sportivo, una sorta di Giochi delle Gioventù poco competitivi organizzata dalla sua scuola, dove tutti i bambini dell'istituto erano raggruppati in squadre identificate da una maglietta colorata (Biancaneve si augura che l'anno prossimo il Piccolo Orco sia nella squadra blu, o azzurra, o rossa, perchè la maglietta marrone, beh, non è stata semplicissima da trovare!). Dopo avere convinto Pollicina a rimettersi i vestiti che si era tolta, a lasciare a casa il cuscino e il ciuccio, tutta la famiglia si è recata al parco dove si è svolta la gara sportiva del figlio maggiore, a tratti un genitore seguiva il Piccolo Orco e l'altro le due scatenate che sparivano in continuazione.
La premiazione è finita alle otto, troppo tardi per andare in pizzeria, così Bianceneve si è fermata a comprare delle pizze da asporto e alle nove erano tutti a letto.
Ci sarebbe stata alle otto e mezza la riunione dei rappresentanti di classe dell'asilo, ma Biancaneve si è sentita giustificata a non partecipare.
Giovedì: solo lavoro, per fortuna, e il saggio di inglese di Cappuccetto Rosso, al quale hanno partecipato solo i di lei nonni e i fratelli perchè Biancaneve e l'Orco hanno lavorato fino a tardi.
La signora che aiuta a stirare al Castello ha saltato questa settimana, tanto che aprendo l'armadio si correva il rischio di essere travolti da una valanga di panni, così in serata Biancaneve si è dedicata a una delle attività meno simpatiche che conosca, seconda solo al fare la polvere: stirare montagne di vestiti che non sapeva neanche di avere.
Venerdì: Biancaneve ha portato i bambini a scuola, è andata a lavorare, ha mangiato una piadina fuori, è andata a comperare delle magliette ai bambini e un regalo per Matteo, è andata a casa a incartare il regalo, a preparare un cambio per il Piccolo Orco e a lavarsi i denti.
E' uscita di nuovo per andare dal dentista, dove ogni volta che si siede sulla poltrona pensa irrimediabilmente al "Maratoneta" nonostante tutti gli sforzi per indirizzare la sua mente verso pensieri più lieti.
Dopo il dentista è stato il turno dell'ospedale, reparto Dermatologia, dove teoricamente la dermatologa doveva essere -sorridente e gentile- ad aspettare Biancaneve per toglierle i punti di un piccolo intervento eseguito il 20 maggio e già complicatosi una volta.
Peccato che la dermatologa in reparto non si è fatta vedere essendo in malattia fino alla fine della prossima settimana, così Biancaneve con la coda fra le gambe, il cerottone sulla guancia e un certo livello di incazzatura è uscita dall'ospedale e si è recata presso la scuola del Piccolo Orco, dove il suddetto bambino aveva dimenticato non una ma ben due felpe. Fatto non poco importante, considerato che da domani la scuola chiuderà i battenti per tre mesi.
Dopodiché Biancaneve, fresca come una rosa, è andata alla festa di compleanno di Matteo, raggiungendo i suoi Orchi, uno dei quali imboscato a leggere e l'altro scalmanato, sudato, sporco come non mai, come solo un quasi setteenne sa essere.
Ecco. Tutto qua.
Biancaneve avrebbe voglia, per la prossima settimana, di annoiarsi un po'. Almeno un pochino.
E poi ci sono le settimane come questa, in cui Biancaneve vorrebbe annoiarsi.
Nei mesi estivi per fortuna il lavoro è leggero, e si riesce a svolgere in mezza giornata, così rimane il tempo per tutte le altre cose da fare, che spuntano come funghetti.
Lunedì: tutta la famiglia si alza e si prepara, Biancaneve accompagna i bambini a scuola (tre in tre scuole diverse, come sempre), va a lavorare, mangia un panino fuori, compra una maglietta marrone per il Piccolo Orco e un regalo per la festa di Pietro, va a casa ad incartarlo e a fare la pipì, rimonta in auto, va a prendere Cappuccetto Rosso all'asilo, va a prendere il Piccolo Orco a scuola parcheggiando sopra un'altra auto perché è tardi e non c'è più posto, accompagna i bambini grandi alla festa di compleanno di Pietro. Alle sette -con grande difficoltà- riesce a recuperarli e a tornare al Castello.
Martedì: dopo aver accompagnato i bambini a scuola Biancaneve prepara una torta al cioccolato e pere, poi impazzisce per cercare un modo di compilare una specie di relazione burocratica in maniera decente, ma ci mette un sacco di tempo perchè pare scritta in ostrogoto, poi corre al lavoro, torna di corsa, raccatta torta al cioccolato, marito e bambini e dopo avere lavato quelli più sporchi (quelli meno sporchi sono rimasti com'erano) si dirige alla scuola del Piccolo Orco dove in uno spazio all'aperto era stato allestito un buffet per i bambini di prima A e prima B con le loro famiglie.
Lì Biancaneve e l'Orco cercano di mangiare qualcosa, ma con tre figli sparsi in mezzo a una gran baraonda, uno che sparisce, uno che piange, uno che litiga, anche delle gran prelibatezze vanno di traverso.
Una volta tornati dal Castello c'è stata un'altra doccia pediatrica comunitaria e poi, finalmente, a nanna.
Mercoledì: solito tran tran mattutino, poi lavoro, poi Biancaneve va a comprare dei leggings bianchi per Cappuccetto Rosso, poi si incontra a pranzo con l'Orco in un posto a metà strada tra i rispettivi luoghi di lavoro; dopo mangiato ognuno risale sulla sua macchina e si avvia verso casa, dove Biancaneve recupera una merenda per le bambine e il body lilla della figlia mezzana, va a prendere Pollicina all'asilo nido, va a prendere Cappuccetto Rosso all'asilo e le porta entrambe nella palestra dove Cappuccetto Rosso fa danza, la veste con il body lilla e i neoacquistati leggings bianchi e insieme alla figlia piccola aspetta che arrivino anche i due Orchi.
Poi tutta la famiglia è pronta per il saggio di danza di Cappuccetto Rosso, che tra l'altro è stata bravissimissima.
Finito il saggio Biancaneve e l'Orco hanno caricato i bambini così com'erano e sono andati a casa dove hanno rimesso a Cappuccetto Rosso degli abiti da bambina e non da ballerina e hanno vestito il Piccolo Orco con la fatidica maglietta marrone per la Festa dello Sportivo, una sorta di Giochi delle Gioventù poco competitivi organizzata dalla sua scuola, dove tutti i bambini dell'istituto erano raggruppati in squadre identificate da una maglietta colorata (Biancaneve si augura che l'anno prossimo il Piccolo Orco sia nella squadra blu, o azzurra, o rossa, perchè la maglietta marrone, beh, non è stata semplicissima da trovare!). Dopo avere convinto Pollicina a rimettersi i vestiti che si era tolta, a lasciare a casa il cuscino e il ciuccio, tutta la famiglia si è recata al parco dove si è svolta la gara sportiva del figlio maggiore, a tratti un genitore seguiva il Piccolo Orco e l'altro le due scatenate che sparivano in continuazione.
La premiazione è finita alle otto, troppo tardi per andare in pizzeria, così Bianceneve si è fermata a comprare delle pizze da asporto e alle nove erano tutti a letto.
Ci sarebbe stata alle otto e mezza la riunione dei rappresentanti di classe dell'asilo, ma Biancaneve si è sentita giustificata a non partecipare.
Giovedì: solo lavoro, per fortuna, e il saggio di inglese di Cappuccetto Rosso, al quale hanno partecipato solo i di lei nonni e i fratelli perchè Biancaneve e l'Orco hanno lavorato fino a tardi.
La signora che aiuta a stirare al Castello ha saltato questa settimana, tanto che aprendo l'armadio si correva il rischio di essere travolti da una valanga di panni, così in serata Biancaneve si è dedicata a una delle attività meno simpatiche che conosca, seconda solo al fare la polvere: stirare montagne di vestiti che non sapeva neanche di avere.
Venerdì: Biancaneve ha portato i bambini a scuola, è andata a lavorare, ha mangiato una piadina fuori, è andata a comperare delle magliette ai bambini e un regalo per Matteo, è andata a casa a incartare il regalo, a preparare un cambio per il Piccolo Orco e a lavarsi i denti.
E' uscita di nuovo per andare dal dentista, dove ogni volta che si siede sulla poltrona pensa irrimediabilmente al "Maratoneta" nonostante tutti gli sforzi per indirizzare la sua mente verso pensieri più lieti.
Dopo il dentista è stato il turno dell'ospedale, reparto Dermatologia, dove teoricamente la dermatologa doveva essere -sorridente e gentile- ad aspettare Biancaneve per toglierle i punti di un piccolo intervento eseguito il 20 maggio e già complicatosi una volta.
Peccato che la dermatologa in reparto non si è fatta vedere essendo in malattia fino alla fine della prossima settimana, così Biancaneve con la coda fra le gambe, il cerottone sulla guancia e un certo livello di incazzatura è uscita dall'ospedale e si è recata presso la scuola del Piccolo Orco, dove il suddetto bambino aveva dimenticato non una ma ben due felpe. Fatto non poco importante, considerato che da domani la scuola chiuderà i battenti per tre mesi.
Dopodiché Biancaneve, fresca come una rosa, è andata alla festa di compleanno di Matteo, raggiungendo i suoi Orchi, uno dei quali imboscato a leggere e l'altro scalmanato, sudato, sporco come non mai, come solo un quasi setteenne sa essere.
Ecco. Tutto qua.
Biancaneve avrebbe voglia, per la prossima settimana, di annoiarsi un po'. Almeno un pochino.
mercoledì 5 giugno 2013
Pioggia
Biancaneve non ricorda di avere mai visto tanta acqua cadere dal cielo.
Un cielo grigio scuro, carico di nuvole e di altra pioggia, foriero di altri pomeriggi passati in casa come se fosse novembre.
Al Castello i bambini sono stanchi, della pioggia, della reclusione, dei compiti, della scuola, un po' di tutto.
Pollicina è capricciosa come non mai, Cappuccetto Rosso piange in continuazione e il Piccolo Orco si sta lentamente trasformando in un Grande Orco (cioè, sempre piccolo ma sempre più Orco).
Biancaneve in questo periodo si è sentita annegare in tutta questa acqua, tra pioggia e capricci, e ha perso un po' di vista le cose che le piacciono, così si è presa una vacanza dal blog.
Ma adesso il sole fa capolino e Biancaneve riprenderà in mano la penna.
Un cielo grigio scuro, carico di nuvole e di altra pioggia, foriero di altri pomeriggi passati in casa come se fosse novembre.
Al Castello i bambini sono stanchi, della pioggia, della reclusione, dei compiti, della scuola, un po' di tutto.
Pollicina è capricciosa come non mai, Cappuccetto Rosso piange in continuazione e il Piccolo Orco si sta lentamente trasformando in un Grande Orco (cioè, sempre piccolo ma sempre più Orco).
Biancaneve in questo periodo si è sentita annegare in tutta questa acqua, tra pioggia e capricci, e ha perso un po' di vista le cose che le piacciono, così si è presa una vacanza dal blog.
Ma adesso il sole fa capolino e Biancaneve riprenderà in mano la penna.
giovedì 2 maggio 2013
Verde
Il Castello gode di un giardino condominiale tristissimo, che in realtà non è per niente un gioardino ma un parcheggio, non cementato, di quelli con le mattonelle di pietra con l'erba.
I bambini ci giocano un po' a palla, vanno in bici e nei tratti cementati vanno in monopattino.
Vicino allo scarico di una grondaia, nella zona cementata, si è formato un bello strato di muffa-muschio verde, umido, non molto attraente per i più.
Ma non per il Piccolo Orco.
Per lui è molto attraente, si inginocchia lì e fa un sacco di paciugate.
Ieri pomeriggio c'erano in giardino una manciata di bambini, chi in tuta, chi con i pantaloni della festa, chi in pantaloncini corti; il Piccolo orco aveva dei pantaloni della tuta verdi e una maglietta.
"Dai, Piccolo Orco, non metterti proprio lì che ti sporchi tutto..."
"Ma guarda, mamma, tanto qui è tutto verde, proprio come i miei pantaloni!"
I bambini ci giocano un po' a palla, vanno in bici e nei tratti cementati vanno in monopattino.
Vicino allo scarico di una grondaia, nella zona cementata, si è formato un bello strato di muffa-muschio verde, umido, non molto attraente per i più.
Ma non per il Piccolo Orco.
Per lui è molto attraente, si inginocchia lì e fa un sacco di paciugate.
Ieri pomeriggio c'erano in giardino una manciata di bambini, chi in tuta, chi con i pantaloni della festa, chi in pantaloncini corti; il Piccolo orco aveva dei pantaloni della tuta verdi e una maglietta.
"Dai, Piccolo Orco, non metterti proprio lì che ti sporchi tutto..."
"Ma guarda, mamma, tanto qui è tutto verde, proprio come i miei pantaloni!"
mercoledì 1 maggio 2013
Il ritorno del cercatore di violette
Vi ricordate del cercatore di violette?
Quello che mentre i suoi compagni cercavano di imparare a giocare a rugby si perdeva con lo sguardo a terra per guardare i fiori, le foglie, gli insetti...ecco, proprio quello.
Adesso si è travestito da scolaro della 1° B e si trova nella prima fila di banchi lateralmente, vicino ad Aurora.
Biancaneve e l'Orco sono andati al colloquio con le maestre proprio qualche giorno fa.
"Piccolo Orco, noi tra poco andiamo a parlare con le tue maestre"
"Mmmhh- ha risposto lui- può darsi che vi dicano che delle volte sono un po' disattento..." ed è partito come un razzo a giocare con qualcuno.
Biancaneve e l'Orco si aspettavano cose drammatiche, non ascolta, fa il furbo, non partecipa; invece non è andata male: in effetti questo pare essere il suo difetto, è distratto, si perde per dieci minuti con la testa dentro allo zaino e poi la maestra Chiara si accorge che sta mangiando con morsi famelici il suo pezzettino di focaccia (alle ore 8.45!) come se non avesse mai mangiato in vita sua; mentre le maestre spiegano lui si guarda in giro, qualche volta non risponde perchè sta pensando a chissaché, con Aurora chiacchiera e insieme fanno voli pindarici cavalcando sul dorso delle matite colorate. Però è un bambino intelligente, che ha raggiunto tutti gli obiettivi previsti.
"E' lui, è sempre proprio lui" sorridono Biancaneve e l'Orco, perchè sono le stesse cose sentite dalle maestre dell'asilo, perchè lo riconoscono e lo riconoscerebbero fra mille.
Quello che mentre i suoi compagni cercavano di imparare a giocare a rugby si perdeva con lo sguardo a terra per guardare i fiori, le foglie, gli insetti...ecco, proprio quello.
Adesso si è travestito da scolaro della 1° B e si trova nella prima fila di banchi lateralmente, vicino ad Aurora.
Biancaneve e l'Orco sono andati al colloquio con le maestre proprio qualche giorno fa.
"Piccolo Orco, noi tra poco andiamo a parlare con le tue maestre"
"Mmmhh- ha risposto lui- può darsi che vi dicano che delle volte sono un po' disattento..." ed è partito come un razzo a giocare con qualcuno.
Biancaneve e l'Orco si aspettavano cose drammatiche, non ascolta, fa il furbo, non partecipa; invece non è andata male: in effetti questo pare essere il suo difetto, è distratto, si perde per dieci minuti con la testa dentro allo zaino e poi la maestra Chiara si accorge che sta mangiando con morsi famelici il suo pezzettino di focaccia (alle ore 8.45!) come se non avesse mai mangiato in vita sua; mentre le maestre spiegano lui si guarda in giro, qualche volta non risponde perchè sta pensando a chissaché, con Aurora chiacchiera e insieme fanno voli pindarici cavalcando sul dorso delle matite colorate. Però è un bambino intelligente, che ha raggiunto tutti gli obiettivi previsti.
"E' lui, è sempre proprio lui" sorridono Biancaneve e l'Orco, perchè sono le stesse cose sentite dalle maestre dell'asilo, perchè lo riconoscono e lo riconoscerebbero fra mille.
lunedì 15 aprile 2013
Generazione 2.0
Questa settimana l'Orco grande ha portato l'Orco piccolo dal dentista, che gli ha tolto i due incisivi superiori facendogli una piccola anestesia.
Lui è stato talmente bravo da meritarsi un piccolo regalo (il Piccolo Orco, non il dentista).
Nella zona dove si trova il Castello ogni dentino caduto finisce alla sera sotto un bicchiere; durante la notte passa una certa Sant'Apollonia che recupera il dentino e al suo posto lascia un soldino.
Biancaneve e l'Orco hanno pensato che Sant'Apollonia si interessasse anche dei dentini estratti dal dentista, così li hanno portati a casa in un sacchettino e consegnti al Piccolo Orco che con molta cura li ha depositati sotto un bicchiere -di vetro, non di carta, così che si vedessero bene- e la mattina seguente ha trovato ben due soldini.
Mentre l'Orco lo accompagnava a scuola, gli ha chiesto:
"Papà..."
"Dimmi Piccolo Orco"
"Ma secondo te...cosa se ne fa Sant'Apollonia di tutti i dentini dei bambini?"
"Mah, non lo so proprio...magari li colleziona"
"Papà, insomma, se non lo sai potresti guardare su internet!!!"
Lui è stato talmente bravo da meritarsi un piccolo regalo (il Piccolo Orco, non il dentista).
Nella zona dove si trova il Castello ogni dentino caduto finisce alla sera sotto un bicchiere; durante la notte passa una certa Sant'Apollonia che recupera il dentino e al suo posto lascia un soldino.
Biancaneve e l'Orco hanno pensato che Sant'Apollonia si interessasse anche dei dentini estratti dal dentista, così li hanno portati a casa in un sacchettino e consegnti al Piccolo Orco che con molta cura li ha depositati sotto un bicchiere -di vetro, non di carta, così che si vedessero bene- e la mattina seguente ha trovato ben due soldini.
Mentre l'Orco lo accompagnava a scuola, gli ha chiesto:
"Papà..."
"Dimmi Piccolo Orco"
"Ma secondo te...cosa se ne fa Sant'Apollonia di tutti i dentini dei bambini?"
"Mah, non lo so proprio...magari li colleziona"
"Papà, insomma, se non lo sai potresti guardare su internet!!!"
sabato 13 aprile 2013
Un rumore
Sabato pomeriggio Biancaneve ha portato Cappuccetto Rosso a fare un giretto per il paese, dove stavano allestendo le bancarelle per la fiera.
E' una fiera che si tiene tutte le primavere, e di solito ci sono anche stand o spazi di ispirazione rurale, trattori, falconieri,piccole stalle mobili, animali vari.
......
"Mamma, ho sentito un rumore!"
"Ah sì? E che rumore era?
"Era un agnello, il rumore veniva da quel carro laggiù!"
"Davvero? E come faceva?
"Faceva: mmmuuuuu"
Nonostante il Castello sia quasi in campagna, beh, non è che si abbiano sempre le idee chiare....
E' una fiera che si tiene tutte le primavere, e di solito ci sono anche stand o spazi di ispirazione rurale, trattori, falconieri,piccole stalle mobili, animali vari.
......
"Mamma, ho sentito un rumore!"
"Ah sì? E che rumore era?
"Era un agnello, il rumore veniva da quel carro laggiù!"
"Davvero? E come faceva?
"Faceva: mmmuuuuu"
Nonostante il Castello sia quasi in campagna, beh, non è che si abbiano sempre le idee chiare....
giovedì 4 aprile 2013
Càpita
Capita che Biancaneve e l'Orco lavorino di pomeriggio, e che, pertanto, debbano ricorrere ai nonni per andare a prendere i bambini.
Capita che il Piccolo Orco tenda ad essere molto goloso e molto sedentario, per cui si chieda ai nonni di stare attenti con l'alimentazione, di non riempirlo di caramelle come se fosse un cestino e di non accendere la TV prima delle sei di sera.
Ieri, in macchina l'Orco spiegava al figlio maggiore che oggi sarebbe andato a casa dei nonni.
"No, non ho voglia di andare dai nonni" è stato il primo commento.
Poi c'è stato un secondo commento: "Anzi, sì, perchè dai nonni Orchi gioco con i videogiochi, e dai nonni Principi guardo un sacco di televisione agli orari sbagliati!!!"
Capita anche che i bambini facciano merenda dai nonni, e che Biancaneve scopra che il Piccolo Orco faccia delle merende che in verità sono dei pranzi, e anche un tantino sbilanciati: una sera passando a prenderlo la nonna ha confessato candidamente a Biancaneve di avergli dato, in ordine sparso:
-uno yogurt
-dei biscotti
-una brioche
-un ovetto kinder.
(Diciamo che in questo caso lo yogurt era fuori luogo, si sarà sentito solo in mezzo a tutte le altre merende).
Capita allora che Biancaneve e l'Orco si interroghino su questa cosa dei nonni.
Va bene, il lavoro dei nonni è viziarli un po', concedere numerose eccezioni alle regole, ma non saranno mica un po' troppe quattro merende??
Capita che il Piccolo Orco tenda ad essere molto goloso e molto sedentario, per cui si chieda ai nonni di stare attenti con l'alimentazione, di non riempirlo di caramelle come se fosse un cestino e di non accendere la TV prima delle sei di sera.
Ieri, in macchina l'Orco spiegava al figlio maggiore che oggi sarebbe andato a casa dei nonni.
"No, non ho voglia di andare dai nonni" è stato il primo commento.
Poi c'è stato un secondo commento: "Anzi, sì, perchè dai nonni Orchi gioco con i videogiochi, e dai nonni Principi guardo un sacco di televisione agli orari sbagliati!!!"
Capita anche che i bambini facciano merenda dai nonni, e che Biancaneve scopra che il Piccolo Orco faccia delle merende che in verità sono dei pranzi, e anche un tantino sbilanciati: una sera passando a prenderlo la nonna ha confessato candidamente a Biancaneve di avergli dato, in ordine sparso:
-uno yogurt
-dei biscotti
-una brioche
-un ovetto kinder.
(Diciamo che in questo caso lo yogurt era fuori luogo, si sarà sentito solo in mezzo a tutte le altre merende).
Capita allora che Biancaneve e l'Orco si interroghino su questa cosa dei nonni.
Va bene, il lavoro dei nonni è viziarli un po', concedere numerose eccezioni alle regole, ma non saranno mica un po' troppe quattro merende??
domenica 31 marzo 2013
Passeggiata pasquale
Pasqua.
Finalmente un'occhiata di sole dopo giorni e giorni di freddo e pioggia, dunque di reclusione forzata anche per via della febbre di Cappuccetto Rosso.
Biancaneve e l'Orco dopo il sontuoso pranzo dai nonni Orchi decidono di fare una passeggiata con i bambini, in questi giorni particolarmente frignoni e irritabili, tutti quanti.
"Dai, andiamo, sono tappati in casa da una settimana, hanno bisogno di uscire un po'"
Dopo tutta la pioggia caduta i parchi sono fangosi e pieni di pozzanghere, praticamente degli acquitrini, così si decide di fare un giro in centro e di prendere la metropolitana ancora fresca di inaugurazione.
Biancaneve si mette al posto di guida mentre l'Orco lega i bambini ai rispettivi seggiolini e si parte per il tragitto di una decina di minuti che separa il Castello dal capolinea della metropolitana; una volta arrivati inizia la prima difficoltà: bisogna fare i biglietti.
Chi non ha a che fare con bambini piccoli si domanderà dove stia la difficoltà nel fare un biglietto della metro una volta superate le scuole elementari; vero, solo che a un certo punto i bambini iniziano a scappare, a nascondersi, ad allontanarsi, a correre di qua e di là noncuranti dei richiami e della folla facendo perdere la trebisonda ai loro genitori.
Biancaneve e l'Orco sono in due, e loro sono in tre, quindi c'è sempre un bambino che può prendere il largo mentre mamma e papà si occupano degli altri due.
In questa situazione l'Orco sbaglia e prende un biglietto che vale per dieci viaggi, ma della stessa persona, invece del biglietto multipersona: il controllore se ne accorge prima che tutta la famiglia salga sul treno e manda Biancaneve a rifare il biglietto corretto; così l'attesa del secondo treno spazientisce ancora di più i bambini che persistono nel correre qua e là facendo impazzire Biancaneve e l'Orco.
Sul treno è tutto un tripudio di "Stai seduto, stai attaccata, non dare fastidio al signore, non dare calci alla signora, guarda che cadi, stai ferma, decidi se vuoi stare in piedi o seduta ma per carità non continuare a muoverti in questo modo"
Biancaneve e l'Orco sono scesi dalla metropolitana sudati e già un po' stressatini.
E qui comincia il vero incubo.
"Mamma, ma qui ci siamo già stati, non potevamo andare in un altro posto?"
"Mamma, ho sete"
"Mamma mi prendi in braccio ché mi fanno male i piedi?"
"Voglio un gelato!"
"Ma come, Piccolo Orco, abbiamo appena finito di mangiare dai nonni, come è possibile che tu voglia un gelato? per di più era un pranzo luculliano, non posso credere che tu abbia fame"
"Cosa vuol dire luculliano?"
"Vuol dire che c'erano un sacco di pietanze da mangiare"
"Sì, ma il gelato non c'era"
Ogni volta che qualcuno vedeva una fontana, cominciava la tiritera: "Ho sete"
"Tra poco prendiamo una bottiglietta d'acqua"
"Ma io voglio bere dalla fontana"
"Sì, lo so che vorresti bere dalla fontana ma l'acqua non è potabile"
"Cosa vuol dire che non è potabile?"
"Che no si può bere perchè potrebbe non essere pulita"
"Ma allora perchè quel signore con la barba l'ha bevuta?"
"Mamma sono stanca, voglio andare in braccio"dice a un certo punto Pollicina, e si pianta lì, seduta in mezzo al marciapiedi e non va più avanti né indietro"
"Dai, alzati che tra poco mangiamo il gelato"
"Va bene, allora arrivo"
Durante ogni minuto bisogna cercare di convincere il Piccolo Orco a non toccare proprio qualunque cosa, saracinesche abbassate, terra nei vasi di fiori, cartacce, reperti archeologici, tracce di DNA lasciate da chicchessia, e questa forse è la parte più faticosa.
"Ma qui non c'è neanche una gelateria, papà, te l'avevo detto che dovevamo fermarci prima!" piagnucola il piccolo Orco.
Alla fine, stremati, Biancaneve e l'Orco sono riusciti a guadagnare terreno e a riprendere la metro, dove i bambini hanno fatto nuovi capricci perchè irresistibilmente attratti dalla scala mobile (che funziona solo in salita), ma una volta saliti sul treno si sono seduti e se ne sono stati buoni fino al capolinea.
Scesi dal treno tutta la compagnia è risalita in auto e si è diretta a mangiare il tanto desiderato gelato:
i bambini si sono sporcati tutti, visi, mani, giacche a vento e cappotti.
Ma alla fine non importava, l'importante era lasciare il mondo fuori e rientrare al Castello.
La prossima gita, al parco, anche con la pioggia, le pozzanghere, la neve, l'uragano.
Basta che al parco ci sia una gelateria.
Finalmente un'occhiata di sole dopo giorni e giorni di freddo e pioggia, dunque di reclusione forzata anche per via della febbre di Cappuccetto Rosso.
Biancaneve e l'Orco dopo il sontuoso pranzo dai nonni Orchi decidono di fare una passeggiata con i bambini, in questi giorni particolarmente frignoni e irritabili, tutti quanti.
"Dai, andiamo, sono tappati in casa da una settimana, hanno bisogno di uscire un po'"
Dopo tutta la pioggia caduta i parchi sono fangosi e pieni di pozzanghere, praticamente degli acquitrini, così si decide di fare un giro in centro e di prendere la metropolitana ancora fresca di inaugurazione.
Biancaneve si mette al posto di guida mentre l'Orco lega i bambini ai rispettivi seggiolini e si parte per il tragitto di una decina di minuti che separa il Castello dal capolinea della metropolitana; una volta arrivati inizia la prima difficoltà: bisogna fare i biglietti.
Chi non ha a che fare con bambini piccoli si domanderà dove stia la difficoltà nel fare un biglietto della metro una volta superate le scuole elementari; vero, solo che a un certo punto i bambini iniziano a scappare, a nascondersi, ad allontanarsi, a correre di qua e di là noncuranti dei richiami e della folla facendo perdere la trebisonda ai loro genitori.
Biancaneve e l'Orco sono in due, e loro sono in tre, quindi c'è sempre un bambino che può prendere il largo mentre mamma e papà si occupano degli altri due.
In questa situazione l'Orco sbaglia e prende un biglietto che vale per dieci viaggi, ma della stessa persona, invece del biglietto multipersona: il controllore se ne accorge prima che tutta la famiglia salga sul treno e manda Biancaneve a rifare il biglietto corretto; così l'attesa del secondo treno spazientisce ancora di più i bambini che persistono nel correre qua e là facendo impazzire Biancaneve e l'Orco.
Sul treno è tutto un tripudio di "Stai seduto, stai attaccata, non dare fastidio al signore, non dare calci alla signora, guarda che cadi, stai ferma, decidi se vuoi stare in piedi o seduta ma per carità non continuare a muoverti in questo modo"
Biancaneve e l'Orco sono scesi dalla metropolitana sudati e già un po' stressatini.
E qui comincia il vero incubo.
"Mamma, ma qui ci siamo già stati, non potevamo andare in un altro posto?"
"Mamma, ho sete"
"Mamma mi prendi in braccio ché mi fanno male i piedi?"
"Voglio un gelato!"
"Ma come, Piccolo Orco, abbiamo appena finito di mangiare dai nonni, come è possibile che tu voglia un gelato? per di più era un pranzo luculliano, non posso credere che tu abbia fame"
"Cosa vuol dire luculliano?"
"Vuol dire che c'erano un sacco di pietanze da mangiare"
"Sì, ma il gelato non c'era"
Ogni volta che qualcuno vedeva una fontana, cominciava la tiritera: "Ho sete"
"Tra poco prendiamo una bottiglietta d'acqua"
"Ma io voglio bere dalla fontana"
"Sì, lo so che vorresti bere dalla fontana ma l'acqua non è potabile"
"Cosa vuol dire che non è potabile?"
"Che no si può bere perchè potrebbe non essere pulita"
"Ma allora perchè quel signore con la barba l'ha bevuta?"
"Mamma sono stanca, voglio andare in braccio"dice a un certo punto Pollicina, e si pianta lì, seduta in mezzo al marciapiedi e non va più avanti né indietro"
"Dai, alzati che tra poco mangiamo il gelato"
"Va bene, allora arrivo"
Durante ogni minuto bisogna cercare di convincere il Piccolo Orco a non toccare proprio qualunque cosa, saracinesche abbassate, terra nei vasi di fiori, cartacce, reperti archeologici, tracce di DNA lasciate da chicchessia, e questa forse è la parte più faticosa.
"Ma qui non c'è neanche una gelateria, papà, te l'avevo detto che dovevamo fermarci prima!" piagnucola il piccolo Orco.
Alla fine, stremati, Biancaneve e l'Orco sono riusciti a guadagnare terreno e a riprendere la metro, dove i bambini hanno fatto nuovi capricci perchè irresistibilmente attratti dalla scala mobile (che funziona solo in salita), ma una volta saliti sul treno si sono seduti e se ne sono stati buoni fino al capolinea.
Scesi dal treno tutta la compagnia è risalita in auto e si è diretta a mangiare il tanto desiderato gelato:
i bambini si sono sporcati tutti, visi, mani, giacche a vento e cappotti.
Ma alla fine non importava, l'importante era lasciare il mondo fuori e rientrare al Castello.
La prossima gita, al parco, anche con la pioggia, le pozzanghere, la neve, l'uragano.
Basta che al parco ci sia una gelateria.
mercoledì 20 marzo 2013
L'altro lato della medaglia
Qualche giorno fa Biancaneve e l'Orco sono andati al colloquio con le maestre dell'asilo di Cappuccetto Rosso.
Cappuccetto Rosso a casa è chiacchierona e anche allegra, ma spesso lagnosa: "Pollicina mi ha preso questo, il Piccolo Orco mi ha preso quell'altro, mi ha tirato i capelli, mi sono fatta male qui, e anche lì, e ora che ci penso anche da quest'altra parte, i piselli non mi piacciono e voi fate sempre i piselli (???), e anche il minestrone, a me piace solo il riso in bianco e non lo fate mai, mi fai le coccole, voglio stare in brazzo, voglio stare in brazzo, vo-glio-sta-re-in-braz-zo!"
Ecco, questi sono dieci minuti con Cappuccetto Rosso.
Incuriositi, al colloquio Biancaneve e l'Orco si presentano in orario, forse anche in lieve anticipo, pronti a sentirsi dire, che sì, è brava, ma che lagna!
Ma aspetta aspetta passa mezz'ora e il teutonico e tutto d'un pezzo Orco, lievemente indispettito e con il cervello fumante decide di andarsene e molla la tollerante Biancaneve su una panchetta dell'asilo in attesa delle maestre, che finalmente aprono la porta e si beccano una Biancaneve tutto sommato sorridente, ma un po' indispettita anche lei.
La maestra Lara e la maestra MariaVittoria parlano a Biancaneve di una bambina sempre allegra, che non si lagna MAI, che non cerca mai le maestre per lamentarsi di chicchessia, che partecipa sempre con gioia ed entusiasmo a qualsiasi attività venga proposta.
Biancaneve pensa: "Non si lamenta mai? non le sgorgano fiumi di lacrime per un dito graffiato? Ma lo sanno che stiamo parlando di Cappuccetto Rosso? Forse mi confondono con un'altra mamma"
"Sì, è molto brava anche con la sua piccola, è responsabile, dirige il suo gruppo di amici come un capo vero, una trascinatrice, senza dare ordini a nessuno lei inventa giochi e storie e tutti la seguono. Un leader, insomma."
Sorprendente.
Biancaneve è uscita dalla porta ancora convinta che le avessero parlato di qualcun altro.
Cappuccetto Rosso a casa è chiacchierona e anche allegra, ma spesso lagnosa: "Pollicina mi ha preso questo, il Piccolo Orco mi ha preso quell'altro, mi ha tirato i capelli, mi sono fatta male qui, e anche lì, e ora che ci penso anche da quest'altra parte, i piselli non mi piacciono e voi fate sempre i piselli (???), e anche il minestrone, a me piace solo il riso in bianco e non lo fate mai, mi fai le coccole, voglio stare in brazzo, voglio stare in brazzo, vo-glio-sta-re-in-braz-zo!"
Ecco, questi sono dieci minuti con Cappuccetto Rosso.
Incuriositi, al colloquio Biancaneve e l'Orco si presentano in orario, forse anche in lieve anticipo, pronti a sentirsi dire, che sì, è brava, ma che lagna!
Ma aspetta aspetta passa mezz'ora e il teutonico e tutto d'un pezzo Orco, lievemente indispettito e con il cervello fumante decide di andarsene e molla la tollerante Biancaneve su una panchetta dell'asilo in attesa delle maestre, che finalmente aprono la porta e si beccano una Biancaneve tutto sommato sorridente, ma un po' indispettita anche lei.
La maestra Lara e la maestra MariaVittoria parlano a Biancaneve di una bambina sempre allegra, che non si lagna MAI, che non cerca mai le maestre per lamentarsi di chicchessia, che partecipa sempre con gioia ed entusiasmo a qualsiasi attività venga proposta.
Biancaneve pensa: "Non si lamenta mai? non le sgorgano fiumi di lacrime per un dito graffiato? Ma lo sanno che stiamo parlando di Cappuccetto Rosso? Forse mi confondono con un'altra mamma"
"Sì, è molto brava anche con la sua piccola, è responsabile, dirige il suo gruppo di amici come un capo vero, una trascinatrice, senza dare ordini a nessuno lei inventa giochi e storie e tutti la seguono. Un leader, insomma."
Sorprendente.
Biancaneve è uscita dalla porta ancora convinta che le avessero parlato di qualcun altro.
martedì 12 marzo 2013
"Ma Tarzan lo fa...ma Tarzan lo fa!"
Domenica sera, serata tranquilla.
L'Orco non c'è e Biancaneve e i bambini dopo cena iniziano a prepararsi per la notte: le solite cose, sistemare la cameretta, lavare i denti, pannolini, pigiamini, storie e coccole varie.
I bambini grandi sono anche bravi, mettono in ordine e si vestono senza fare troppe scene come accade in certe altre serate; mentre Biancaneve è in bagno a lavare i denti con Pollicina, arriva il Piccolo Orco tutto trafelato: "Mamma, stavolta Cappuccetto Rosso ha combinato un disastro grossissimo!"
Biancaneve non gli dà molto peso perchè ogni cinque minuti uno dei due grandi va a dirle una cosa terribilissima fatta dall'altro.
Solo che improvvisamente sente Cappuccetto Rosso che piange come una disperata.
Allora va in sala, e cosa trova? Il bastone delle tende completamente- completamente!- staccato da un lato, attaccato appena appena dall'altro lato, e quindi penzolante con la sua bella tenda di lino blu e celeste sul pavimento, pieno di calcinacci.
E un delicato, lieve buco nel muro, così lieve che si vedono i mattoni dall'altra parte.
Sotto c'è Cappuccetto Rosso che piange, immobile, con la testa riccioletta piena degli stessi calcinacci che ci sono anche sul pavimento e gli occhi rossi.
Aveva fatto Tarzan con la tenda, salendo sul divano e lanciandosi.
Proprio una bella idea.
Biancaneve fa un respiro profondo, controlla che non si sia fatta male, le sciacqua gli occhi con l'acqua fresca e scrolla via la polvere di cemento dalla sua testa.
Il secondo istinto sarebbe di tirarglielo in testa, quel bastone, ma si trattiene per ovvi motivi, e anche perchè tutto sommato non crede che lo farà un'altra volta.
L'Orco non c'è e Biancaneve e i bambini dopo cena iniziano a prepararsi per la notte: le solite cose, sistemare la cameretta, lavare i denti, pannolini, pigiamini, storie e coccole varie.
I bambini grandi sono anche bravi, mettono in ordine e si vestono senza fare troppe scene come accade in certe altre serate; mentre Biancaneve è in bagno a lavare i denti con Pollicina, arriva il Piccolo Orco tutto trafelato: "Mamma, stavolta Cappuccetto Rosso ha combinato un disastro grossissimo!"
Biancaneve non gli dà molto peso perchè ogni cinque minuti uno dei due grandi va a dirle una cosa terribilissima fatta dall'altro.
Solo che improvvisamente sente Cappuccetto Rosso che piange come una disperata.
Allora va in sala, e cosa trova? Il bastone delle tende completamente- completamente!- staccato da un lato, attaccato appena appena dall'altro lato, e quindi penzolante con la sua bella tenda di lino blu e celeste sul pavimento, pieno di calcinacci.
E un delicato, lieve buco nel muro, così lieve che si vedono i mattoni dall'altra parte.
Sotto c'è Cappuccetto Rosso che piange, immobile, con la testa riccioletta piena degli stessi calcinacci che ci sono anche sul pavimento e gli occhi rossi.
Aveva fatto Tarzan con la tenda, salendo sul divano e lanciandosi.
Proprio una bella idea.
Biancaneve fa un respiro profondo, controlla che non si sia fatta male, le sciacqua gli occhi con l'acqua fresca e scrolla via la polvere di cemento dalla sua testa.
Il secondo istinto sarebbe di tirarglielo in testa, quel bastone, ma si trattiene per ovvi motivi, e anche perchè tutto sommato non crede che lo farà un'altra volta.
mercoledì 27 febbraio 2013
Il ladruncolo
Biancaneve e l'Orco sono un po' talebani per quanto riguarda la visione dei cartoni animati: al Castello se ne guardano pochi, dalle sei alle sette di sera circa, non tutte le sere, e si guardano principalmente film e non cartoni passati dalla TV, di quelli che durano venti minuti e pieni di pubblicità.
Tranne quando sono malati, allora si fanno numerose eccezioni.
Non è che Biancaneve e l'Orco non facciano vedere tanti cartoni ai bimbi solo per scelta educativa -alcuni cartoni sono davvero belli- ma perchè sono causa di numerose litigate tra loro e capricci vari:
ogni volta che giunge il momento di spegnere la TV si scatenano pianti, urla, disperazione nerissima, e allora, se invece di calmarsi si agitano, che senso ha?
Così, qualche giorno fa il Piccolo Orco si è avvicinato a Biancaneve, che stava uscendo, per perorare la causa della visione dei cartoni.
"Piccolo Orco, sto uscendo, dovresti proprio metterti d'accordo con il papà"
Al che il Piccolo Orco si irrigidisce tutto, diventa violetto e dice: "Grrrr, non posso mamma, lo sai che il papà è un ladro di cartoni!"
Tranne quando sono malati, allora si fanno numerose eccezioni.
Non è che Biancaneve e l'Orco non facciano vedere tanti cartoni ai bimbi solo per scelta educativa -alcuni cartoni sono davvero belli- ma perchè sono causa di numerose litigate tra loro e capricci vari:
ogni volta che giunge il momento di spegnere la TV si scatenano pianti, urla, disperazione nerissima, e allora, se invece di calmarsi si agitano, che senso ha?
Così, qualche giorno fa il Piccolo Orco si è avvicinato a Biancaneve, che stava uscendo, per perorare la causa della visione dei cartoni.
"Piccolo Orco, sto uscendo, dovresti proprio metterti d'accordo con il papà"
Al che il Piccolo Orco si irrigidisce tutto, diventa violetto e dice: "Grrrr, non posso mamma, lo sai che il papà è un ladro di cartoni!"
giovedì 31 gennaio 2013
Il tunnel
Da sei anni e tre mesi al Castello un angolo del corridoio è occupato da un praticissimo fasciatoio Ikea, con sopra una specie di materassino non-Ikea che lo rende più comodo.
E' stato usato per il Piccolo Orco, per Cappuccetto Rosso e per Pollicina, così tanto che adesso è un po' malmesso e traballante, e il suo utilizzo maggiore è come deposito dei vestiti in uso dai bimbi, quelli messi un giorno che non sono né puliti né sporchi.
Da qualche giorno all'asilo di Pollicina stanno tentando di lasciarla senza pannolino, mentre al Castello ci si impegna effettivamente un po' meno...
Ieri pomeriggio è tornata a casa dall'asilo senza pannolino, ma nessuno se ne era accorto, perlomeno fino a quando l'Orco (che era da solo in casa con i bambini) ha sentito una vocina provenire dal bagno:
"Ho fatto la pipììììììì!"
Allora, allarmato è corso in bagno e ha trovato i pantaloni e le mutandine di Pollicina per terra, asciutti, e Pollicina seduta sul water, tutta contenta.
Grandi feste al Castello, per la prima pipì nel water di Pollicina.
"Cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel, tra un po' toglieremo il fasciatoio" commentavano Biancaneve e l'Orco al telefono mentre Biancaneve tornava dal lavoro.
Arrivata a casa, però, Biancaneve ha trovato Pollicina che faceva la cacca senza pannolino, per terra, però, mica sul water!
Insomma, bisogna ancora percorrerlo, questo tunnel...
E' stato usato per il Piccolo Orco, per Cappuccetto Rosso e per Pollicina, così tanto che adesso è un po' malmesso e traballante, e il suo utilizzo maggiore è come deposito dei vestiti in uso dai bimbi, quelli messi un giorno che non sono né puliti né sporchi.
Da qualche giorno all'asilo di Pollicina stanno tentando di lasciarla senza pannolino, mentre al Castello ci si impegna effettivamente un po' meno...
Ieri pomeriggio è tornata a casa dall'asilo senza pannolino, ma nessuno se ne era accorto, perlomeno fino a quando l'Orco (che era da solo in casa con i bambini) ha sentito una vocina provenire dal bagno:
"Ho fatto la pipììììììì!"
Allora, allarmato è corso in bagno e ha trovato i pantaloni e le mutandine di Pollicina per terra, asciutti, e Pollicina seduta sul water, tutta contenta.
Grandi feste al Castello, per la prima pipì nel water di Pollicina.
"Cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel, tra un po' toglieremo il fasciatoio" commentavano Biancaneve e l'Orco al telefono mentre Biancaneve tornava dal lavoro.
Arrivata a casa, però, Biancaneve ha trovato Pollicina che faceva la cacca senza pannolino, per terra, però, mica sul water!
Insomma, bisogna ancora percorrerlo, questo tunnel...
Acchiappasogni
Da qualche tempo Cappuccetto Rosso dà a Biancaneve e all'Orco qualche pensiero, brontola sempre, si addormenta prima di cena, è frignona come non è mai stata, è meno allegra e solare del solito e da alcuni giorni ha ripreso a svegliarsi di notte come non faceva da parecchio tempo.
Tre notti fa improvvisamente ha iniziato a piangere come una matta, Biancaneve si è alzata rapidamente e l'ha trovata in mezzo alla stanza, in piedi, che non sapeva da che parte girarsi.
Due notti fa si è svegliata due volte, sempre per brutti sogni, e ha voluto coccole a non finire per riaddormentarsi.
Allora l'Orco le ha dato la sua bambola Clara per dormire, dicendole che così non avrebbe fatto brutti sogni.
Ieri sera mentre Biancaneve la metteva a letto, Cappuccetto Rosso le ha chiesto se facesse mai brutti sogni.
"Certo, qualche a volta capita anche a me di fare brutti sogni"
"Sogni anche tu che ci siano dei mostri in cucina?"
"No, magari sogno di cadere da una grande altezza, o di essere preoccupata per qualcosa"
"Allora, mamma, facciamo così: ti presto una delle mie bambole, così ti fa compagnia e ti protegge dai sogni brutti"
Tre notti fa improvvisamente ha iniziato a piangere come una matta, Biancaneve si è alzata rapidamente e l'ha trovata in mezzo alla stanza, in piedi, che non sapeva da che parte girarsi.
Due notti fa si è svegliata due volte, sempre per brutti sogni, e ha voluto coccole a non finire per riaddormentarsi.
Allora l'Orco le ha dato la sua bambola Clara per dormire, dicendole che così non avrebbe fatto brutti sogni.
Ieri sera mentre Biancaneve la metteva a letto, Cappuccetto Rosso le ha chiesto se facesse mai brutti sogni.
"Certo, qualche a volta capita anche a me di fare brutti sogni"
"Sogni anche tu che ci siano dei mostri in cucina?"
"No, magari sogno di cadere da una grande altezza, o di essere preoccupata per qualcosa"
"Allora, mamma, facciamo così: ti presto una delle mie bambole, così ti fa compagnia e ti protegge dai sogni brutti"
mercoledì 23 gennaio 2013
Il lupo perde il pelo ma non il vizio
Biancaneve
è una persona un po' disordinata, di quelle che cercano di tenere in
ordine ma dopo tre giorni si ritrovano con gli oggetti che hanno preso
il sopravvento e si sono inspiegabilmente moltiplicati.
Questo succede in casa, in macchina, su luogo di lavoro, un po' dappertutto.
Fino
a un anno fa Biancaneve viaggiava su una utilitaria del 2000, un po'
scassatina, che non invogliava certo all'ordine; dal gennaio scorso
invece Biancaneve si sposta su una splendente macchina bianca, bella e
rampante, rimasta immacolata per un sacco di tempo.
Poi è successo che il Piccolo Orco ci ha vomitato.
Poi sono ricominciate le scuole e poi é arrivato l'autunno.
È così l'auto nuova di Biancaneve si é trasformata in una specie di latta, solida e veloce, per carità, ma grigio-marrone, opaca e decisamente poco splendente: da una carrozza si è tramutata in una bella zucca.
Oggi pomeriggio Biancaneve cercava di renderla presentabile, almeno dentro, ma guardandola con occhio critico si è scoraggiata e l'ha lasciata com'era.
Ci ha trovato:
-il rivestimento del sedile macchiato dalla parte del Piccolo Orco, nonostante ripetuti passaggi con straccio, acqua e detersivi vari
-fogli di carta bianchi e colorati, tutti belli stropicciati, con i disegni di Cappuccetto Rosso
-scontrini
-una bottiglietta dell'acqua mezza vuota
-matite colorate, una biro, una matita nera spuntata
-auricolari del telefono vecchio
-un golfino del Piccolo Orco
-il cerchietto rosso a pois bianchi di Cappuccetto Rosso
-una rivista di arredamento di gennaio 2013
-una pigna gigantesca
-pezzettini vari di giochini di plastica non meglio identificati
-briciole
-carte di caramella
-monetine da uno o due centesimi
-un guanto di lana grigio che Biancaneve cercava come una matta da una settimana.
Insomma, Biancaneve ha decisamente perso il controllo anche dell'auto.
Poi è successo che il Piccolo Orco ci ha vomitato.
Poi sono ricominciate le scuole e poi é arrivato l'autunno.
È così l'auto nuova di Biancaneve si é trasformata in una specie di latta, solida e veloce, per carità, ma grigio-marrone, opaca e decisamente poco splendente: da una carrozza si è tramutata in una bella zucca.
Oggi pomeriggio Biancaneve cercava di renderla presentabile, almeno dentro, ma guardandola con occhio critico si è scoraggiata e l'ha lasciata com'era.
Ci ha trovato:
-il rivestimento del sedile macchiato dalla parte del Piccolo Orco, nonostante ripetuti passaggi con straccio, acqua e detersivi vari
-fogli di carta bianchi e colorati, tutti belli stropicciati, con i disegni di Cappuccetto Rosso
-scontrini
-una bottiglietta dell'acqua mezza vuota
-matite colorate, una biro, una matita nera spuntata
-auricolari del telefono vecchio
-un golfino del Piccolo Orco
-il cerchietto rosso a pois bianchi di Cappuccetto Rosso
-una rivista di arredamento di gennaio 2013
-una pigna gigantesca
-pezzettini vari di giochini di plastica non meglio identificati
-briciole
-carte di caramella
-monetine da uno o due centesimi
-un guanto di lana grigio che Biancaneve cercava come una matta da una settimana.
Insomma, Biancaneve ha decisamente perso il controllo anche dell'auto.
lunedì 21 gennaio 2013
Una giornata diversa
A me piacciono le feste.
Il Natale, i compleanni di tutta la famiglia...
Oddio, forse da un certo punto in poi un compleanno non sarebbe da festeggiare, il tempo passa, si invecchia, eccetera eccetera.
Proprio oggi è il mio compleanno, il numero quarantuno.
Nè giovane nè vecchia, dunque; ma io mi sento ancora una ragazzina, con tante idee, tanti progetti, tante cose per la mente, per le quali mi ci vorrebbero almeno altri quarant'anni.
Per festeggiare, oggi io e l'Orco ci siamo presi un giorno di ferie; stamattina dopo aver portato i bambini alle rispettive scuole abbiamo fatto un giro sconsiderato per saldi, una cosa che non facciamo mai, ma proprio mai, ed è stato bello, camminare senza fretta, senza pensare di arrivare in ritardo, senza guardare continuamente l'orologio.
Abbiamo speso un po' di soldini ma siamo felicissimi dei nostri acquisti e soprattutto ci siamo divertiti.
Oggi pomeriggio invece siamo andati al cinema, a vedere un film con degli attori veri e non disegnati, una cosa che non facevamo da più di un anno. Il film era lungo, così abbiamo dato ai nonni Principi l'incarico di andare a prendere i bimbi e noi ci siamo rilassati.
Una volta, certo, le feste erano diverse, con tanta gente e tanto rumore, ma oggi siamo stati tanto bene, che speriamo di non dover aspettare un altro anno per prenderci una giornata per noi!
Biancaneve
Il Natale, i compleanni di tutta la famiglia...
Oddio, forse da un certo punto in poi un compleanno non sarebbe da festeggiare, il tempo passa, si invecchia, eccetera eccetera.
Proprio oggi è il mio compleanno, il numero quarantuno.
Nè giovane nè vecchia, dunque; ma io mi sento ancora una ragazzina, con tante idee, tanti progetti, tante cose per la mente, per le quali mi ci vorrebbero almeno altri quarant'anni.
Per festeggiare, oggi io e l'Orco ci siamo presi un giorno di ferie; stamattina dopo aver portato i bambini alle rispettive scuole abbiamo fatto un giro sconsiderato per saldi, una cosa che non facciamo mai, ma proprio mai, ed è stato bello, camminare senza fretta, senza pensare di arrivare in ritardo, senza guardare continuamente l'orologio.
Abbiamo speso un po' di soldini ma siamo felicissimi dei nostri acquisti e soprattutto ci siamo divertiti.
Oggi pomeriggio invece siamo andati al cinema, a vedere un film con degli attori veri e non disegnati, una cosa che non facevamo da più di un anno. Il film era lungo, così abbiamo dato ai nonni Principi l'incarico di andare a prendere i bimbi e noi ci siamo rilassati.
Una volta, certo, le feste erano diverse, con tanta gente e tanto rumore, ma oggi siamo stati tanto bene, che speriamo di non dover aspettare un altro anno per prenderci una giornata per noi!
Biancaneve
Iscriviti a:
Post (Atom)