domenica 30 ottobre 2011

Le buone abitudini vanno insegnate da piccoli

La domenica mattina è uno dei momenti dedicati al bucato. Biancaneve si imbosca nel bagno e svuota il cesto bianco della biancheria (al Castello ce n'è uno chiaro per le cose bianche e uno blu per quelle colorate).
Dopo qualche minuto arriva furtivamente il Piccolo Orco, che fa finta di lavarsi i denti mentre in realtà sbircia il lavoro di Biancanee, che sceglie i panni da lavare, smacchia, infila in lavatrice.
"Mamma...."
"Cosa c'è?"
"Io da grande voglio fare la mamma"
Biancaneve era già partita con un trip sulla sessualità del Piccolo Orco, quando in un barlume di lucidità è stata colpita dalla verità: "Vuoi fare la mamma, come mai?"
"Voglio fare la mamma perchè le mamme fanno sempre le lavatrici e a me piacerebbe molto fare le lavatrici"
Ecco svelata l'inquetante verità; una passione insana per la lavatrice.
"Guarda Piccolo Orco che non potrai mai essere una mamma perchè sei un maschietto, in compenso potrai fare tutte le lavatrici che vorrai!"

venerdì 28 ottobre 2011

Assenza

Biancaneve è un po' latitante in questo periodo.
Il lavoro, come sempre capita in autunno, è aumentato drammaticamente e lascia meno spazio, i bambini sono stati capaci di avere la febbre tutti e tre. Tutti e tre contemporaneamente.
Quindi la macchina organizzativa ha dovuto essere ancora più efficiente e Biancaneve ancora più paziente, non ha più contato cacche, vomiti, risvegli notturni e accessi di tosse, pianti e lamentele, tachipirine e sciroppi vari.Già sono pesanti sani, figuriamoci malati!
Adesso sembra andare meglio, da due giorni il Piccolo Orco e Cappuccetto Rosso sono tornati all'asilo mentre Pollicina se Dio vuole ci tornerà lunedì.
E da novembre pare sia comparso un posto al nido per Pollicina anche per il martedì e il giovedì, giorni in cui finora era a casa. Biancaneve si sente un po' in colpa, ma forse così riuscirà ad avere qualche mezz'ora per sè, almeno una volta alla settimana.
Riuscirà a mettere mano all'armadio che ha bisogno di una bella ripulita.
Riuscirà a finire il libercolo che sta leggendo.
A fare un giro in centro.
A farsi fare un massaggio, regalo di Natale dell'Orco e non ancora goduto.
A guardare un film registrato mesi fa e non ancora visto.
Deve anche scoprire se per caso il cinema al mattino è aperto, magari per vedere un film vicino a qualche nonnino.
A fare colazione al bar senza fretta.
Sempre che a qualcuno non torni di nuovo la febbre.

lunedì 24 ottobre 2011

Caro Piccolo Orco

Caro Piccolo Orco, oggi è il tuo compleanno, il numero cinque. Cinque come un lustro, un numero tondo. Sei nato un martedì mattina alle sette, come anche le tue sorelline, in una bella giornata di ottobre con il cielo azzurro e le foglie rosse e gialle, sei arrivato e hai cambiato tutto. Per primo hai reso la nostra casa un castello, ne hai cambiato il colore, il rumore e anche il profumo, hai fatto di me una mamma e dell'Orco un papà, prima di te di bambini non ne sapevamo niente, davvero.
Hai imparato a scrivere il tuo nome, a colorare dentro le righe, ad andare in bicicletta, a dar da mangiare alla sorellina più piccola, a costruire lego complicatissimi. Sei capace di stare delle mezz'ore immobile a fare un puzzle. E di mangiare diciotto biscotti a colazione. Hai il senso dell'umorismo di una cassapanca e la memoria di un elefante. Osservi, scruti, chiedi, sei riflessivo ma qualche volta così impulsivo che non sembri tu, sei musone ma qualche volta così affettuoso che non mi sembra vero, sei solitario ma qualche volta,se stai giocando con qualcuno, non vorresti più tornare a casa. Qualche volta mi sorprendi, non so cosa c'è nella tua testolina bionda.
Stai diventando grande. E mi chiedo se ti curo abbastanza, con te dovrei essere più paziente, dovrei giocare di più, dovrei passare più tempo.
Stai diventando grande, e questo mi rende felice e allo stesso tempo mi spaventa un po', perché tu sei il primo, il più grande, l'apripista, e ho paura di sbagliare qualcosa. Qualcosa che a me sembra piccolo e magari per te è grande.
Io vorrei insegnarti la leggerezza, il sorriso, la serenità e l'ottimismo.
Vorrei farti tanti regali, ma questi più di tutti.
Buon compleanno, Piccolo Orco!
Biancaneve, la tua mamma

giovedì 20 ottobre 2011

Api operose

Nella famiglia di origine di Biancaneve tradizionalmente si festeggiano Natale e i compleanni, con tanto di dolci e regali. Nella famiglia originaria dell'Orco invece no, si festeggia Natale con i dolci tradizionali e il compleanno con tanti auguri, ma niente regali (cosa che Biancaneve trova raccapricciante!!!).
A Biancaneve piace festeggiare, le piace proprio l'idea di un giorno da protagonista, con un sacco di coccole solo per lei.
Tra poco il Piccolo Orco compirà 5 anni e per la prima volta ha voluto fare una festa come altri suoi coetanei: fino all'anno scorso era contento di festeggiare solo con i familiari, non gli piaceva l'idea di essere al centro dell'attenzione, quest'anno invece ha proprio espresso il desiderio di fare una festa con i suoi amici.
E allora da qualche giorno è partita la macchina organizzativa, che ha cercato di coinvolgerlo in qualche modo.
Invece di prendere dei bigliettini già fatti, Biancaneve e il Piccolo Orco li hanno fatti insieme con dei cartoncini colorati, matite, forbici e colla: hanno comperato dei grossi fogli di cartoncino colorato, hanno ritagliato dei biglietti di varie forme, hanno scritto l'invito e il nome del bambino a cui era destinato e hanno fatto un piccolo collage (una torta con le candeline, che la maggior parte delle volte erano 5, ma qualche volta no). Il tutto disturbato da Cappuccetto Rosso - che voleva partecipare-  e da Pollicina - che voleva fare altro.
Biancaneve qualche giorno fa si era fatta dare dalle maestre l'elenco dei bambini ognuno associato al proprio contrassegno. Ieri mattina dopo aver accompagnato i bambini all'asilo si è fermata a distribuire gli inviti nelle caselle coi contrassegni: pensava di metterci qualche minuto invece ci ha messo un sacco di tempo, ha fatto una sudata colossale, rideva da sola per la goffaggine e ha dovuto correre per arrivare al lavoro in tempo.
E adesso rimane da fare la spesa, oltre alle cose da mangiare e da bere bisognerà prendere piatti, bicchieri, palloncini, posate, tovaglioli e chissà quale altra diavoleria.
E bisognerà fare torte e panini dolci e salati.
E oggi è già giovedì. Oddio.

mercoledì 12 ottobre 2011

Come eravamo

La scorsa settimana si è sposato un caro amico dell'Orco, vicino a Napoli. Così Biancaneve e l'Orco hanno aggiunto un paio di giorni al necessario e si sono fatti quattro giorni di vacanza sulla Costiera amalfitana, dove Biancaneve non era mai stata. Hanno invitato i Nonni Orchi al Castello per occuparsi dei bambini insieme ai Nonni Principi che abitano vicino.
Hanno prenotato un volo andata e ritorno, una macchina per spostarsi meglio (una microscopica Peugeot 106 che però aveva il suo perchè nei vicoli) e un albergo con vista mare, sul golfo di Sorrento.
Hanno visitato Sorrento, Capri, Positano e Pompei.
E si sono goduti la tranquillità che non hanno mai. Il pensiero più grosso era decidere cosa fare in giornata, che posti visitare, dove fermarsi a mangiare. Il tempo non è stato bellissimo, ma anche se ci fosse stata una pioggia torrenziale per tutto il tempo sarebbero stati bene lo stesso.
Nessun risveglio notturno (un miraggio per Biancaneve da almeno 3 anni e mezzo).
Nessuno che piange (escludendo qualche lacrimuccia metaforicamente versata dall'Orco per la morte di Steve Jobs).
Nessuno che strilla e litiga.
Nessuna colazione, pranzo e cena da preparare.
L'ebbrezza di non avere vincoli orari.
La possibilità di leggere un libro senza essere interrotti dieci volte al minuto.
Passeggiate senza preoccuparsi che qualche figlio faccia sparire qualcosa dalle numerose bancarelle o peggio, sparisca esso stesso.
Cene fuori, aperitivi senza fretta.
Era così, una volta...
Ah, meraviglioso!
Fino a quando la sera prima di partire qualche nonno ha avvisato che Cappuccetto Rosso aveva la febbre, una tosse pazzesca e la febbre. Allora cuore di mamma e di papà sono riemersi dalle nebbie dell'oblio e si sono ricordati che in effetti adesso c'è sempre qualcosa di cui occuparsi o preoccuparsi...
Adesso Biancaneve e l'Orco sperano in qualche prossimo matrimonio, possibilmente alle Maldive o ai Caraibi.

mercoledì 5 ottobre 2011

Notti brave

L'Orco ha lavorato lunedì notte, quindi è uscito alle sei del pomeriggio come fa sempre in questi casi.
Biancaneve aveva del lavoro arretrato da sbrigare, quindi, una volta messi a letto i bambini verso le nove, cosa già di per sè piuttosto impegnativa, si è messa a lavorare e ha terminato a mezzanotte.
- Ore 01: primo risveglio di Pollicina, che voleva il ciuccio
- ore 02: l'urlo feroce del Piccolo Orco avvisa che è caduto dal letto, così Biancaneve si alza e va a tirarlo su
- ore 03: il Piccolo Orco vomita sul letto, sul cuscino, sull'orso Pilù e sull'orso Tino; Biancaneve disfa il letto, fa la doccia al Piccolo Orco e lo convince a riaddormentarsi senza orsi, portandolo nel proprio letto, dalla parte dell'Orco assente
- ore 3.40 circa: i due si riaddormentano
- ore 04: secondo risveglio di Pollicina che è con la testa dalla parte dei piedi
- ore 4.45: il Piccolo Orco vomita nel letto, si alza e vomita anche per terra in due posti diversi, e finisce nel bagno; Biancaneve disfa il letto, pulisce il pavimento alla bell'e meglio, fa la doccia al Piccolo Orco, gli prepara il suo letto (che non aveva rifatto prima)
- ore 5.15 circa: si riaddormentano entrambi
- ore 6: terzo risveglio di Pollicina, che vuole il ciuccio
- ore 7: Cappuccetto Rosso arriva trotterellando a svegliare Biancaneve perchè "é ora di fare colassione".
Una volta, quando Biancaneve faceva le ora piccole, era per tutt'altro genere di motivi.

martedì 4 ottobre 2011

Dispiacere

Conversazione serale tra Biancaneve e il Piccolo Orco, che, come saprete, ha una vena un po' macabra, un po' filosofica, un po' curiosa.
Biancaneve vede che lui la guarda di sottecchi.
"Mamma?"
"Dimmi"
"Ma quando io sarò un nonno, tu sarai morta?"
"Eh, mi sa proprio di sì"
Il Piccolo Orco guarda Biancaneve con una lacrimuccia: "Mi dispiace molto"
"Ma io ti guarderò dal cielo, sai? Sempre sempre sempre"
"Sempre sempre sempre? E mi aspetterai seduta sulla tua nuvola?"
Biancaneve voleva sciogliersi in lacrime e amore smisurato per il primogenito, che rimane piccolo ma comincia anche ad essere un po' grande.

lunedì 3 ottobre 2011

Mamme

Sabato scorso Biancaneve ha accompagnato il Piccolo Orco e Cappuccetto Rosso a una festa di compleanno di un compagno di classe del Piccolo Orco.
Mentre loro correvano qua e là facendo i matti insieme a un'altra decina di 4-5enni, Biancaneve chiacchierava con alcune mamme.
Le altre mamme sono spesso una scoperta per Biancaneve, che tutta presa dalla sua vita un po' incasinata non si sofferma spesso a pensare a loro.
E così ha scoperto che una mamma fa la guida in un museo, un'altra è un'economista in carriera, un'altra insegna italiano agli stranieri, un'altra ancora insegna fisica agli adolescenti (quindi agli extraterrestri).
E poi qualcuno le ha detto che i genitori di Chiara, quasi 5 anni, si sono separati da poco.
E che la mamma di Nicolò, che ha avuto un fratellino prematuro, è ricoverata in Rianimazione da un mese.
E allora si è sentita ingrata e stupida per certe piccolezze, come arrabbiarsi quando Cappuccetto Rosso faceva capricci per mettere le scarpine bioniche, o discutere col Piccolo Orco su chi avrebbe dovuto mettergli le scarpe, o con entrambi per mettere in ordine i giochi sparsi per tutta la casa.
Non parliamo del tempo perso a litigare con l'Orco per il tempo passato su twitter invece di dare una mano a casa.
Arrabbiarsi è davvero tempo perso, quasi sempre. Il tempo guadagnato invece è quello dell'affetto, quello trascorso a giocare con i bambini, o a parlare, a cantare, insomma, a stare insieme. Quello è il tempo guadagnato.