giovedì 10 febbraio 2011

Preparazione pedagogica

Qualche mese fa Biancaneve ha portato il Piccolo Orco in piscina. Le prime due lezioni sono andate benissimo, e Biancaneve era tutta contenta. La terza settimana il Piccolo Orco ha seguito il maestro e con gli altri bimbi è entrato nella piscina. Biancaneve lo ha perso di vista mentre dalle gradinate si è spostata all'ingresso dei piccoli per ritirarlo; vedeva arrivare dei bambini, e poi altri, e poi altri ancora, ma del Piccolo Orco nessuna traccia. La preoccupazione iniziava a farsi strada nella mente di Biancaneve, così è entrata a bordo vasca nonostante il divieto e ha visto da lontano un piccolo puntino che si agitava nella vasca dei bimbi; avvicinandosi poteva vedere che il piccolo puntino, oramai riconoscibile, si sfregava gli occhi e piangeva come un matto.
In poche parole quel criminale del maestro di nuoto (di bambini dai 3 ai 5 anni, non di universitari) lo ha lasciato solo nella vasca, se ne è andato col gruppo senza curarsi che tutti i piccoli lo seguissero.
Biancaneve ha raccattato il Piccolo Orco che è andato avanti a singhiozzare per un quarto d'ora, lo ha stretto in un lunghissimo abbraccio, lo ha rivestito e lo ha portato a casa, senza pensare di raccontare il fatto alla direzione.
Il maestro, interpellato, ha detto a Biancaneve che era lei a doversi preoccupare del bambino in acqua, e anche, testuali parole: "Va beh, c'era il corso successivo, mica sarebbe rimasto lì una settimana". Eh? Se solo Biancaneve non avesse avuto fretta di portare il Piccolo Orco a casa!
Il Piccolo Orco, stranamente, non ha più voluto andare in piscina, neanche minacciato di cose spaventose tipo non guardare Tom e Jerry per un mese o non mangiare cioccolato per un altro mese, o sentire musica alla radio per tutto il giorno.

Pochi giorni fa l'Orco e il Piccolo Orco sono andati insieme a nuotare, e si sono divertiti tantissimo.

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