domenica 15 maggio 2011

Volo pindarico (al casello dell'autostrada)

Ieri tutta la famiglia è andata a trovare una amica di Biancaneve, la sua compagna di studi e non durante l'università. Adesso ha un marito, da un sacco di anni in verità, e due bambini.
Biancaneve e l'Orco si sono alzati, hanno lavato e vestito la truppa, fatto un tiramisù normale e uno in versione estiva alle fragole, e sono partiti, tentando l'opzione braccialetti per la chinetosi del Piccolo Orco (che sembrerebbe avere dato qualche risultato).
Ci vuole un'ora e mezza di viaggio circa per tornare nella città natale di Biancaneve.
E già all'uscita dell'autostrada Biancaneve viene colta dalla nostalgia per il cemento e le case a 10 piani; di solito questa nostalgia dura poco, giusto una manciata di minuti, ma qualche volta dura di più, e nella mente si fanno strada ricordi belli e brutti. Di qualcosa che non c'è più, di qualcosa che è cambiato, che si è modificato, che magari è anche migliorato nel tempo.
Qualche volo pindarico nel passato, che nella memoria è sempre meglio dell'originale, della verità vera.
La cosa bella è che certe cose non cambiano. Passa il tempo, cambiano tante cose, gli impegni, le occupazioni e le preoccupazioni, ma quando la condivisione è stata tanta e sincera l'affetto rimane lo stesso. E ci si può contare.

2 commenti:

Stefano ha detto...

Beh, già che siamo sul tema ricordi...è arrivata la 39....

Il castello incantato ha detto...

Ma dai, la 39! Ai miei tempi era fantascienza!