martedì 26 aprile 2011

Una corsa

Biancaneve non è una sportiva nell'anima.
E' piuttosto una di quelle persone che camminano, ma solo per mezz'ora, e se non piove, e non fa troppo caldo, o troppo freddo e non è mattina presto o sera tardi.
Che nuota (nuotava), ma fa solo dieci vasche perchè poi si stufa, per non parlare del freddo e della scocciatura di doversi asciugare i capelli.
Che scia (sciava), e qualche volta si è alzata prima dell'alba per andare in montagna, ma a pranzo si deve sedere per mangiare un panino e non lo mangia salendo sulla seggiovia come certi stakanovisti.
Che qualche volta ha fatto anche un abbonamento in palestra, sprecando quattrini perchè poi ci è stata si e no dieci volte in un anno,  magari facendo aerobica e sudando come una pazza per fare avanti e indietro con le gambette a tempo di musica.
Insomma, una pigra.
Ieri ha deciso di prendersi un po' cura di sè, dei propri muscoli e delle proprie coronarie. Di ricavarsi un piccolo spazio nella giornata. Ha cercato una tabellina di marcia preconfezionata per runners, si è comprata un reggiseno supertecnico, si è infilata una maglietta e un paio di pantaloni della tuta, ha caricato l'IPod con una playlist energetica ed è partita di corsa.
E' tornata dopo venti minuti, di cui dieci di corsa e dieci di camminata.
E si sentiva come se avesse fatto una scalata.
Bella la sensazione di benessere fisico e mentale data dallo sforzo fisico: per quei 20 minuti Biancaneve non ha pensato al lavoro nè al brutto carattere dell'Orco, né ai pianti lamentosissimi di Cappuccetto Rosso e di Pollicina. E' tornata indietro di tantissimi anni con la memoria,e...si è divertita.
Un piccolo tempo per sè.

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