giovedì 19 aprile 2012

Riconoscersi

Il Piccolo Orco manifesta una certa creatività e anche nei disegni è piuttosto originale, non scontato.
Ieri sera Biancaneve è andata all'asilo a un incontro con uno psicologo che parlava di fiabe ai genitori; l'incontro si svolgeva nel salone della classe del Piccolo Orco, con tutti i disegni dei bambini appesi.
I lavori e i disegni dei bambini spesso hanno a che fare con la natura e le stagioni, infatti uno dei soggetti era un ramo ricoperto di fiori rosa, un altro i fiori cresciuti dai bulbi che i bambini stessi hanno piantato nell'orto qualche tempo fa.
Quindi c'erano appesi una trentina di fogli rappresentanti rami fioriti e una trentina di fogli con i fiori del giardino.
Biancaneve -che si annoiava ad ascoltare lo psicologo-  si è concentrata sui fiori del giardino e si è chiesta quale potesse essere il disegno del Piccolo Orco, seduta dall'altro lato della stanza.
Ha indovinato.
Il suo disegno era l'unico con l'aggiunta di una coccinella.
E di un'ape.
E anche di strani cerchiolini blu.
Una coccinella, un'ape e dei cerchiolini blu un po' maldestri, anche un po' malconci ma indubbiamente unici.
Biancaneve stasera si è sentita una mamma speciale per avere riconosciuto il Piccolo Orco fra tanti, anche laddove si era ben nascosto.

venerdì 13 aprile 2012

Vita notturna

Le notti al Castello sono sempre un po' impegnative, non per le evoluzioni acrobatiche di Biancaneve e dell'Orco ma per i risvegli continui dei bambini, soprattutto di Pollicina; anche gli altri non scherzano, in verità: c'è sempre qualcuno che ha la tosse, che fa un brutto sogno, che fa la pipì o che vuole mettere il burro cacao.
Questa notte è stato il turno di Cappuccetto Rosso. Da qualche giorno dorme nel letto senza spondina, perchè più che una spondina era diventata una piattaforma di lancio, e non c'era stato alcun problema.
Questa notte, alle due circa, Biancaneve l'ha sentita piangere disperata, ha aspettato un attimo sperando che fosse un falso allarme, ma alla fine ha dovuto cedere e con gli occhi appesantiti dal sonno è arrivata a tentoni in cameretta, al buio.
Dalla tapparella filtrava un pochino di luce, così dopo essersi abituata alla visione all'oscurità ha visto che Cappuccetto Rosso era messa trasversalmente sul letto, con le gambe fuori dalle coperte e i piedi fuori dal letto.
"Mamma - ha piagnucolato - ma questo letto stanotte si è spostato"

martedì 10 aprile 2012

I gesti

Biancaneve per lavoro ha a che fare con le famiglie, e rifletteva oggi sull'importanza dei gesti nelle relazioni tra le persone.
Gesti, espressioni del viso e del corpo sono dei tratti tipici che contribuiscono alla caratterizzazione di ognuno, perchè ciascuno ha il suo modo di avvicinarsi agli altri o di allontanarsene.
Biancaneve è affettuosa, con i suoi familiari e con gli amici, mentre è più restia al contatto fisico con gli sconosciuti a meno che non le ispirino istintivamente una sensazione positiva.
L'Orco invece è un rigidone, poco affettuoso di natura, è uno che sta sempre un po' sulle sue, che ha bisogno di uno spazio personale di qualche metro se non con pochissimi intimi.
Pollicina è affettuosissima, lei gioca, corre, grida, ma ogni dieci minuti raggiunge Biancaneve, le circonda una  gamba con le sue braccine e stringe forte forte, poi riparte e torna ad occuparsi di altro. Quando al mattino i suoi fratelli la raggiungono in cucina lei canta e si agita felicissima di vederli.
Anche Cappuccetto Rosso è affettuosissima, lei distribuisce abbracci e baci e carezze a tutta la famiglia, qualche mattina fa, sull'ascensore, è partita di slancio ad abbracciare suo fratello (che era davvero stupito, fin imbarazzato); a tutti quelli che ama lei proclama il suo affetto senza paura.
Il Piccolo Orco invece ha sicuramente ereditato l'orchitudine del papà, a lui non piace essere toccato, non gli piace quando gli chiedono baci, non gli piace dare la mano a qualcuno. A lui piace fare coccole con la mamma e qualche volta con il papà, ma non troppe; con la sorellina piccola invece è affettuosissimo, la cerca, la bacia, le regala dei sorrisi e una tenerezza che non concede a nessun altro. Ma l'altro ieri, quando Cappuccetto Rosso era attapirata sul divano dopo aver vomitato diverse volte, le si è avvicinato in silenzio e le ha fatto qualche carezza, e poi le ha cantato una ninna nanna.
Un amore più contrastato, ma pur sempre un grande amore.
Biancaneve quando vede questi gesti tra loro scoppia d'amore e si augura che sia sempre così, che sia sempre facile per loro magari litigare ma poi abbracciarsi, dedicarsi una canzone, farsi una telefonata. Perchè è importante, è bello sapere di essere amati.

venerdì 6 aprile 2012

Gita in città

Biancaneve è nata a Milano e vi è rimasta fino a 27 anni, quando le circostanze l'hanno portata da un'altra parte; abitava in periferia, in una zona vicina alla campagna, in un grande condominio con un grande giardino dove si avvertiva il trascorrere delle stagioni per via delle forsizie e dei ciliegi in primavera e degli aceri e degli ippocastani in autunno. Dalla finestra della sua cameretta vedeva il palazzo di fronte, a piastrelle grigio-verdi, ma anche alberi e cespugli. Usciti dal giardino c'era però la città, con tutta la varietà che poteva offrire.
Invece i suoi figli vedono dalla finestra una collina di un verde che cambia a seconda del momento, il cielo e le nuvole e i parapendii.
Biancaneve ha preso autobus o metropolitana, o entrambi, per tutto il tempo del liceo e dell'università e fin da piccola saliva sui tram, vedeva taxi e tanti negozi lungo le vie.
Il Piccolo Orco, Cappuccetto Rosso e Pollicina invece si spostano a piedi o in macchina, e nel loro paesello quasi non ci sono marciapiedi perchè tante strade sono troppo strette.
Una decina di giorni fa Biancaneve ha portato i bambini a Milano, ha parcheggiato vicino alla casa di una zia ottantasettenne, ha fatto un salto a salutarla e ha lasciato lì le bambine insieme ai nonni, mentre con il Piccolo Orco si è avventurata in centro:  mamma e figlio maggiore hanno preso la metropolitana e sono scesi in piazza del Duomo, dove il Piccolo Orco è rimasto a bocca aperta, non aveva mai visto una piazza così grande e gremita di gente, una cattedrale così bella, così tanti piccioni.
Biancaneve ha portato il Piccolo Orco a mangiare in un ristorante Hare Krishna (invece che al Mc Donald's o simili dove forse lui avrebbe preferito andare), e poi a fare un giro nei dintorni, prima di riprendere metropolitana e autobus per tornare al parcheggio.
Era felicissimo, il Piccolo Orco. La cosa che lo ha sconvolto è stata la metropolitana, con i suoi treni e corridoi sotterranei, e perfino le scale mobili...
Biancaneve crede che essere in tre fratelli sia una cosa bellissima, ma in qualche modo a volte limitante, perchè certe attività non si possono fare tutti insieme e non si riesce a prendere il tempo per dedicare qualche ora a ognuno di loro.
Ma vista la gioia anche solo per un giro in metropolitana, cercherà di rubare qualche attimo per ciascuno, così, una volta ogni tanto, perchè tutti e tre per un po' provino ad essere figli unici!