martedì 1 maggio 2012

Respiri

Nello scorso weekend Biancaneve e l'Orco hanno caricato i soliti bambini, armi e bagagli e sono andati per tre giorni in Toscana, nella pensione rilevata qualche tempo fa da un amico.
Erano tutti in una stanza, un po' strettini come sempre capita quando ci sono più di due figli: c'era un letto matrimoniale, un letto a castello e un lettino da campeggio ai piedi del letto grande.
Dopo cena salivano in camera, si preparavano e ognuno si infilava nel letto con il proprio libro: chi leggeva un giallo con un tecnologico e nuovissimo kindle, chi continuava il suo romanzo in odorosa e poco maneggevole carta, chi si appassionava alla "Bella bestia", chi alle avventure del signor acqua e chi tentava di dialogare col libro cartonato dei colori.
Con l'aiuto di una luce soffusa a uno a uno i bambini hanno ceduto al sonno e Biancaneve e l'Orco si sono ritrovati ad ascoltare il loro respiro e i loro movimenti.
E' facile distinguerli. Il Piccolo Orco si addormentava -come sempre- vicino all'orso Pilù e con il suo respiro russante, adenoideo, ogni tanto si muoveva facendo scricchiolare il letto a castello e facendo scivolare il cuscino al piano di sotto.
Cappuccetto Rosso, che di giorno aveva l'argento vivo addosso, di notte riposava tranquilla, silenziosa e quasi immobile, con un respiro sottile che si faticava a sentire. Vicino alla sua bambola Clara con il pigiamino azzurro.
Pollicina invece di giorno è una bambina tranquilla, ma di notte...! Il suo respiro si percepiva ma non era fastidioso, era nel movimento che consumava tutte le sue energie: si muoveva come una matta, si arrotolava e si srotolava continuamente nelle coperte, ogni tanto sognava e urlava qualche cosa, tipo "no prende Cappuccetto Rosso, prende Pollicina!", poi recuperava il ciuccio e si rimetteva a dormire (a dire il vero di solito non ce la fa, ma in queste due notti è andata così).
Insomma, ogni tanto, solo ogni tanto, è bello averli vicini di notte, ascoltare i loro rumoretti, indovinare a chi appartenga questo girarsi e quest'altro respirare.
Come facevano le famiglie di tanti tanti anni fa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il respiro adenoideo mi ricorda qualcosa, oggi ho confermato il sospetto che alberto ha una bella ipoacusia marcata.
Non che ne dubitassi: ultimamente era tutto un"è?" "cosa?" "cosa hai detto?"
ho voglia di vedervi:)
un bacio cristina

Il castello incantato ha detto...

anche a me mancate, ipoacusici e normoacusici!