venerdì 6 aprile 2012

Gita in città

Biancaneve è nata a Milano e vi è rimasta fino a 27 anni, quando le circostanze l'hanno portata da un'altra parte; abitava in periferia, in una zona vicina alla campagna, in un grande condominio con un grande giardino dove si avvertiva il trascorrere delle stagioni per via delle forsizie e dei ciliegi in primavera e degli aceri e degli ippocastani in autunno. Dalla finestra della sua cameretta vedeva il palazzo di fronte, a piastrelle grigio-verdi, ma anche alberi e cespugli. Usciti dal giardino c'era però la città, con tutta la varietà che poteva offrire.
Invece i suoi figli vedono dalla finestra una collina di un verde che cambia a seconda del momento, il cielo e le nuvole e i parapendii.
Biancaneve ha preso autobus o metropolitana, o entrambi, per tutto il tempo del liceo e dell'università e fin da piccola saliva sui tram, vedeva taxi e tanti negozi lungo le vie.
Il Piccolo Orco, Cappuccetto Rosso e Pollicina invece si spostano a piedi o in macchina, e nel loro paesello quasi non ci sono marciapiedi perchè tante strade sono troppo strette.
Una decina di giorni fa Biancaneve ha portato i bambini a Milano, ha parcheggiato vicino alla casa di una zia ottantasettenne, ha fatto un salto a salutarla e ha lasciato lì le bambine insieme ai nonni, mentre con il Piccolo Orco si è avventurata in centro:  mamma e figlio maggiore hanno preso la metropolitana e sono scesi in piazza del Duomo, dove il Piccolo Orco è rimasto a bocca aperta, non aveva mai visto una piazza così grande e gremita di gente, una cattedrale così bella, così tanti piccioni.
Biancaneve ha portato il Piccolo Orco a mangiare in un ristorante Hare Krishna (invece che al Mc Donald's o simili dove forse lui avrebbe preferito andare), e poi a fare un giro nei dintorni, prima di riprendere metropolitana e autobus per tornare al parcheggio.
Era felicissimo, il Piccolo Orco. La cosa che lo ha sconvolto è stata la metropolitana, con i suoi treni e corridoi sotterranei, e perfino le scale mobili...
Biancaneve crede che essere in tre fratelli sia una cosa bellissima, ma in qualche modo a volte limitante, perchè certe attività non si possono fare tutti insieme e non si riesce a prendere il tempo per dedicare qualche ora a ognuno di loro.
Ma vista la gioia anche solo per un giro in metropolitana, cercherà di rubare qualche attimo per ciascuno, così, una volta ogni tanto, perchè tutti e tre per un po' provino ad essere figli unici!



2 commenti:

Chiara ha detto...

Ciao Biancaneve! Anche noi siamo stati a Milano quel sabato che ti dicevo e ne porto ancora le conseguenze: sono appena tornata dalla guardia medica con tre iniezioni di antidolorifico per la schiena dopo aver passato tre giorni completamente bloccata a letto. No ma dico, che città è che ha la metropolitana senza ascensori o scale mobili accessibili al passeggino? E i disabili come cacchiarola fanno? Già la dimensione undergound a me suggestiona da morire, mi sembra sempre di scendere e non risalire più, con quell'aria oleosa che ti si appiccica addosso sulle carrozze. Insomma dalla stazione a fieracity avrò sollevato il passeggino con dentro figlio n2 almeno 20 volte e siccome sono la solita orgogliona ho pure rifiutato numerose offerte d'aiuto. Eccomi qua acchiattita sui miei mali, e volevo correre questa Pasqua, figurati. Addio Milano, for ever..., o, almeno, finché non diventi un po' più mamma-friendly.

Il castello incantato ha detto...

o almeno fino a quando non cammineranno da soli per un bel po'!