mercoledì 16 aprile 2014

Il cervello di Pollicina

Domenica era una bella giornata.
Una giornata perfetta, faceva caldo ma non troppo, cielo sereno con qualche nuvoletta all'orizzonte, parapendii visibili sopra le colline, insomma si stava benissimo e i bambini avevano bisogno di stare un po' all'aperto.
Così Biancaneve e l'Orco hanno pensato di portare i bambini a fare una passeggiata nella campagna intorno al Castello, percorrendo prima un paio di kilometri in auto.
L'uscita di casa è stata un po' tempestosa: chi non voleva mettere i pantaloni, chi non voleva mettere le calze, chi voleva mettere le calze ma solo quelle velate con i pois, chi voleva prendere gli occhiali da sole e chi no, chi voleva la felpa (solo quella di qualcun altro però), chi voleva uscire con un grossissimo peluche in mano, chi voleva prendere la bicicletta, chi il monopattino.
Alla fine tutta la compagnia è partita, ognuno con i suoi pantaloni, la sua felpa, le sue calze e le sue scarpe. Senza peluches, uova di Pasqua e quant'altro.
I bambini in mezzo alla natura stanno bene, si guardano intorno e fanno continue scoperte, imparano i nomi delle piante, studiano fiori e ne raccolgono anche qualcuno, guardano i vari insetti e animali, perché nel percorso incontrano mucche, cavalli, asini e caprette.
Giocano con i pezzi di legno, raccolgono sassi, si rotolano nell'erba, corrono, cantano.
Litigano molto ma molto meno.
Finchè qualcuno non si stanca di camminare.
Pollicina, nella fattispecie.
Qualche volta è capace di scenate drammatiche con urla da macello e lancio di se medesima in mezzo alla strada.
Questa volta però si è molto limitata: ad un certo punto, su un tratto di strada asfaltata vicino ad alcune villette, si è seduta.
Silenziosamente, ma in modo determinato, si è seduta, appoggiando per terra anche il suo mazzolino di fiori rosa.
"Pollicina, non arrivi?"
"Mamma. Sono stanca. Il mio cervello è stanco. Il mio cervello è stufo di camminare, vuole stare seduto"
"Ah ecco. Il tuo cervello vuole stare seduto. Pensi che potrebbe alzarsi per andare a mangiare un gelato?"
"Sì, penso che potrebbe"
Si è alzata, ha ripreso il mazzolino di fiori ed è ripartita.
Poco dopo ha mangiato il suo gelato panna e fragola ed era tutta contenta.
Alla fine la passeggiata è durata 6 kilometri e anche Biancaneve era tutta contenta perché pian piano si avvicina il momento in cui la passeggiata potrà essere a Parigi, o nel Central Park o nel Ladakh o in qualunque posto.





1 commento:

Ilaria ha detto...

ma che meraviglia! 6km! tutta la mia ammirazione. di questo passo non avrai problemi a portarli anche sull'himalaya!
vi mando un bacino al cioccolato, mi mancate.
ila