Secondo giorno di vacanza.
Biancaneve e l'Orco hanno accompagnato i bambini grandi all'asilo e la piccola dai nonni principi. Lemme lemme si sono diretti in centro a portare la meravigliosa penna stilografica di Bianceneve all'assistenza, dopo che essa ha avuto un incontro ravvicinato col figlio maggiore che l'ha scassata e ne ha ciucciato l'inchiostro.
Dopodiché sono andati a vedere una mostra di pittura, che a dire il vero Biancaneve ha trovato un po' noiosa mentre all'Orco è piaciuta. Bisogna dire che entrambi sono ignoranti e non capiscono niente di arti figurative, ma mentre l'Orco cerca di sopperire all'ignoranza munendosi sempre di pratica audioguida, Biancaneve ha un approccio più emotivo e cerca di svenire davanti a un quadro, ma forse non è nata per questo. Biancaneve si ferma davanti alle opere e cerca di coglierne l'emozione, qualche volta ci riesce e qualche volta no e tutto sommato non pensa che una dettagliata audioguida possa aiutarla ad emozionarsi; a capire meglio sì, ma ad emozionarsi no. Ecco.
Usciti dalla mostra si sono avviati tenendosi per mano a bere un aperitivo in un posto dove portano un quintale di stuzzichini salati e dolci e l'Orco, addolcito dall'alcol, diceva un sacco di cose belle e allora Biancaneve pensava all'opportunità di avere un microinfusore di alcol di quelli a rilascio graduale. Sarebbe un investimento per la vita di coppia.
Poi sono andati in un negozio a comprare una specie di trench per Biancaneve e poi a svaligiare la Feltrinelli.
Poi a casa.
Insomma, per mezza giornata Biancaneve e l'Orco si sono ricordati di essere una coppia, di essersi scelti fra tanti e di potersi occupare ogni tanto di qualcosa che non sia pappa, cacca, nanna, pianti, giocattoli e lavatrici: una rivelazione.
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