giovedì 1 marzo 2012

Una giorno di ordinaria follia

Sabato l'Orco ha lavorato tutto il giorno, mentre Biancaneve era a casa con i bambini (quindi in un certo senso lavorava anche lei).
Al mattino ha sentito la mamma di un amico del Piccolo Orco che le ha detto che sarebbe andata all'Ikea con i figli.
Biancaneve ha avuto un mancamento al solo pensiero di andare all'Ikea con i bambini, ma poi si è detta: "E io chi sono per non riuscire ad andare da qualche parte con i bambini?" e allora ha raccolto tutto il suo coraggio, li ha lavati e vestiti tutti e tre, li ha caricati in macchina ed è partita per una lunga -lunghissima- giornata.
Qualche giorno prima aveva comprato nel centro commerciale a metà tra il Castello e il lavoro un maglioncino al Piccolo Orco, che però era piccolo, e allora tutta la truppa è andata al centro commerciale a sostituire il maglione con uno più grande.
Biancaneve è riuscita a convincerli ad andare in un negozio promettendo loro di andare in seguito in un grande parco cittadino che adorano, perchè ci sono un po' di giochi, c'è tanto spazio, e addirittura due laghetti con gli animali.
Al centro commerciale sono stati bravissimi, quindi usciti da lì Biancaneve li ha portati al parco, dove ha iniziato a perdere un po' della sua pazienza, visto che una voleva andare sull'altalena, l'altra pure e l'altro ancora non voleva più andare via.
Ha chiesto ai nonni Principi se potessero occuparsi di Pollicina per portare il Piccolo Orco e Cappuccetto Rosso a vedere uno spettacolo teatrale in un centro ricreativo vicino a casa, ma nel frattempo i bambini hanno incontrato i piccoli vicini di casa che insieme alla loro mamma stavano per andare all'Ikea a mangiare, e allora, udite udite, Biancaneve si è lasciata convincere a fare una cosa così folle come portare i suoi bambini grandi all'Ikea, luogo della più sfrenata perdizione.
Mentre era in macchina verso il casermone gialloblu Biancaneve pensava: "No, come ho potuto lasciarmi convincere, sono ancora in tempo, adesso torniamo indietro"
Invece dopo un quarto d'ora si è ritrovata nel parcheggio dell'Ikea.
E lì sono cominciati i guai. Il Piccolo Orco e Cappuccetto Rosso non erano mai stati all'Ikea, che deve essere sembrata loro il paese di bengodi, giochi, ghiochini e giochetti ovunque, al self service hanno fatto scene tremende, pianti, urla feroci, corse a perdifiato, toccacciamenti qua e là dei cibi esposti, dei vetri, dei carrelli, dei bicchieri, si sono appesi come Tarzan e Cita al corrimano della fila per pagare.
Biancaneve era ubriaca. Dopo pranzo c'è stato il giro nella parte del magazzino vicina al self service, purtroppo quella dei giochi, e lì i bambini sparivano, correvano e gridavano ancora di più, travolti dal desiderio di acchiappare almeno due o tre oggetti per mano; alla fine Biancaneve ha ceduto per sfinimento e ha concesso un bambolotto africano a Cappuccetto Rosso e un pipistrello al Piccolo Orco (la solita creatura crepuscolare).
Alla cassa automatica, mentre stava pagando, Biancaneve per un attimo li ha persi di vista e ha temuto il peggio, che qualcuno li avesse rapiti e portati nella casetta di marzapane o avessero seguito il pifferaio magico nelle viscere di una montagna; poi sono ricomparsi, anticipati dai consueti schiamazzi.
Non paga di tutto ciò tornando a casa Biancaneve li ha portati a mangiare un gelato, li ha visti colorarsi gli angoli di vestiti rimasti puliti fino a quel momento di marrone-cioccolato e di giallo-mango; dopodiché ha tentato di renderli presentabili e li ha portati dai nonni a recuperare la sorellina e poi al Castello, dove sono finiti nella vasca da bagno senza passare dal via, ma uno alla volta perchè almeno in bagno non litigassero.
A quel punto Biancaneve si è sentita autorizzata ad accendere i cartoni in attesa dell'Orco, mentre preparava la cena costantemente accompagnata dalla fame nerissima di Pollicina ("pappa, pappa, cucina, mamma, pappa").
Poi, finalmente, l'Orco è tornato a casa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

... e i bambini da accudire son diventati quattro.
Brodino

Il castello incantato ha detto...

Esatto.