La scorsa settimana sono stata assente.
Assente dal blog, da twitter, da internet, dal telefono.
Il fatto è che l'Orco è andato a Firenze per un corso che inseguiva da quattro anni, un corso utile per la sua professione, bello ed interessante; è partito domenica pomeriggio ed è tornato giovedì a mezzanotte, e per recuperare il tempo perduto al lavoro è stato messo di turno anche ieri e lo è anche stanotte.
Per me è stata una settimana difficile, da sola con i bambini tutte le mattine e tutte le sere: certe volte tre mi sembrano pochi, ma altre mi sembrano tanti, più di quanti ne riesca a gestire da sola.
Tanto che a tratti sono stata proprio preoccupata, scorata e con le lacrime in tasca, mi sono scappate urla e grida come se fossi matta, come se non fossi io, come se proprio non sapessi che cos'altro fare.
Cappuccetto Rosso di solito al mattino è brava, mangia, cerca di lavarsi e di vestirsi da sola, invece questa settimana ha fatto capricci per i biscotti, per le mutande da mettere, per la maglietta, per le calze e quant'altro. Non parliamo del pomeriggio e della sera.
Il Piccolo Orco non è stato molto diverso dal solito, quindi sempre piuttosto difficile, soprattutto al mattino, e Pollicina ha continuato con le sue notti persecutorie ricche di risvegli.
Arrivavo alla sera stanca, di quella stanchezza che ti fa ritrovare alle otto di sera senza energia e con una grande preoccupazione per l'indomani.
La cosa che trovo davvero difficile è farmi ascoltare dai bambini, invidio davvero tanto tanto quelle mamme che dicono ai loro figli, per esempio, "non toccare" e quelli ritirano subito la mano. Per me non è così, ed è devastante dover ripetere sempre le stesse cose, dieci, venti, cento volte. E ancora non sembrano sufficienti.
La stessa cosa vale per il lavoro, sempre le stesse cose cento volte al giorno. Con la sensazione spesso di non essere compresa.
Ecco. Scusate lo sfogo. Mi ci vorrebbe qualche giorno di riposo.
Biancaneve
2 commenti:
Cara Biancaneve,
Grazie dello sfogo, cosi'sincero, cosi'vero. Anche qui nella nostra capanna africana la vita e'spesso "overwhelming", nonostante i pupi siano solo due (ma abbiamo un cane idiota che vale un terzo figlio!). Che dire? Io ultimamente sono cosi' stanco da temere l'infarto. E spesso mi trovo a pensare che le nostre figlie siano dei mostri e tutto per colpa dei loro cattivi genitori. Quando poi riesco a tirarmi su (magari dopo una buona dormita) e guardo la mia tribu', sono felice e contento di quanto fatto e di quanto abbiamo. La bottom line comunque e' che con figli piccoli si fatica da matti e si rischia di perdersi, come individui e come coppia. Nei castelli e nelle capanne, almeno per qualche anno, l'obiettivo e'lo stesso: sopravvivenza.
Un bacio dal Mozambico e coraggio.
Ciao.
Emanuele
PS: Il 23 di giugno noi faremo una grande festa a Ivrea (e'una bella tradizione in cui ritroviamo amici vecchi e nuovi). Sarebbe molto bello se poteste venire e se potessimo finalmente incontrarci tutti insieme la'.
Io ti ringrazio, è sempre davvero bello leggerti e condividere mi fa sentire meglio.
Il 23 di giugno ci saremo, arriveremo con la nostra carrozza e ci farete conoscere il vostro elefante!
Posta un commento