lunedì 31 dicembre 2012

L'essenzialità

Ieri pomeriggio Biancaneve ha preparato i bagagli per la quasi-settimana tra i monti: la  solita carovana, con l'aggiunta di tute da sci, giacche a vento, pantaloni impermeabili e doposci.
E lo zaino di scuola del Piccolo Orco, che deve fare i compiti.
Tutte cose voluminose.
Per la prima volta da sei anni, però, il Castello tenterà lo spostamento senza passeggino (e già questo è un successo).
Così Biancaneve ha chiesto ai bambini quali giocattoli volessero portarsi.
- Pollicina: "la Bimba e il Cicciobello che piange con il suo ciuccio".
- Piccolo Orco: "Pilù, l'altro orso, Labirinto e il gioco delle rane".
- Cappuccetto Rosso: "la Clara con il suo vestito nuovo, la bambola che mi ha portato Babbo Natale, i pennarelli, le matite, il libro di Cars, le carte del memory di Pollicina, la Fiocchina, la perline per fare le collane e il lego".
"Basta così, Cappuccetto Rosso? Non vorresti portare niente altro?" dice ironica Biancaneve.
"Anche le cose da mangiare finte".


sabato 29 dicembre 2012

L'indeciso

Biancaneve e l'Orco hanno in programma di andare qualche giorno in montagna con i bambini.
Grazie ad amici e parenti hanno già pantaloni impermeabili e tute da sci di varie misure per i bambini, ma quello che proprio mancava era un paio di doposci per il Piccolo Orco, così ieri pomeriggio Biancaneve ed il primogenito sono partiti alla volta di un negozio di articoli sportivi per acquistarne un paio.
Il Piccolo Orco, molto diligente, non ha fatto il pazzo in strada, non si è allontanato, non ha iniziato a smontare il negozio, come qualche volta capita.
Si è accomodato aspettando che Biancaneve gli portasse i doposci da provare.
"Di che colore ti piacerebbero?"
"Neri"
"Va bene, allora vedo se ne trovo un paio neri del tuo numero".
Biancaneve cerca sugli scaffali, ma neri non ne trova. Allora ne prende un paio blu elettrico, il più comodo da tirare giù dallo scaffale, giusto per provare la misura, e torna con quelli dal Piccolo Orco.
"Neri non ci sono, ti ho preso questi blu per controllare se ti va bene il solito numero o se ti sono cresciuti ancora i piedi. Se non ti piace questo colore possiamo cercarne un altro".
Il Piccolo Orco li prova, e gli vanno bene. Allora si rimette le scarpe e insieme a Biancaneve va a scegliere il colore giusto.
"Ecco, guarda qua. Che colore ti piace?"
"Il nero. Li voglio neri".
"Ho capito, ma neri della tua misura non ci sono".
"Li voglio neri lo stesso".
Biancaneve inizia a fumare dalle orecchie.
"Dunque: considerando che neri non ci sono, che anche se ti piacerebbero tantissimo proprio non ci sono, di che colore li vorresti? Li puoi scegliere bianchi, grigi, viola, rosa, azzurri e blu elettrico"
Biancaneve sperava che li scegliesse blu, così da non dover fare numeri per prenderne un paio in fondo allo scaffale dove arrivava solo saltando.
"Azzurri"
Accidentissimo, pensa Biancaneve, dicendo calmissima "Va bene, adesso cerco di prendere quelli azzurri". Facendo cadere nell'ordine quelli viola e due paia di quelli grigi, agguanta il paio azzurro e lo porge al Piccolo Orco.
"Eccoli!"
Con il trofeo tra le mani Biancaneve e il Piccolo Orco raggiungono la cassa, pagano ed escono dal negozio.
"Che belli, Piccolo Orco, sei contento dei tuoi doposci nuovi?"
"No"
"?"
"Li volevo blu elettrico".

lunedì 17 dicembre 2012

Ma questo è proprio amore!

Pollicina ha oramai due anni e mezzo e frequenta un asilo nido molto bello: spazioso, luminoso, con tanti bimbi dai sei mesi in su e delle maestre bravissime.
Nella sua stessa sezione c'è un bimbo biondo biondo con gli occhi azzurri e il visino tondo, bianco e rosso che si chiama Angelo -detto Nene- nato esattamente un mese prima di Pollicina: loro due giocano sempre insieme, con i colori, con le bambole, con l'acqua, con i libri.
Si mettono seduti vicini a mangiare, ogni giorno, anche se al tavolo non ci sono dei posti prestabiliti.
Si sono scelti, e stanno sempre vicini, lui silenzioso e lei chiacchierina, giocano e ridono tanto, come solo dei bimbi sanno fare.
La scorsa settimana Pollicina è stata a casa malata per tre giorni.
Davanti alla scuola del Piccolo Orco un pomeriggio Biancaneve ha incontrato la mamma di Nene, con il bambino in braccio: era appena andata a prenderlo all'asilo e lo trovava triste, non aveva stranamente mangiato pietanze di cui normalmente è golosissimo ed era stato un po' mogio per tutta la giornata.
Le maestre dicevano che sembrava triste per l'assenza di Pollicina!
Al Castello Biancaneve ha detto a Pollicina che Nene era un po' triste senza di lei all'asilo; lei ha alzato gli occhi dalla sua attività e ha detto: "Pollicina fa le care a Nene e gli dà anche i bacini".



venerdì 14 dicembre 2012

Il mondo e la neve

Nevica.
Stamattina guardando fuori dalle finestre del Castello si vedeva il giardino ammantato di bianco, si vedevano gli alberi carichi di neve e nel cielo tanti piccoli fiocchi.
Biancaneve ama la neve, nonostante la scomodità, il paciugo stradale e tutto il resto; trova che la neve dia una particolare levità al mondo, almeno per gli occhi.
In macchina nel tragitto verso la scuola si andava piano, e lui si guardava attorno, notava i tetti bianchi, gli alberi, le impronte degli uccellini.
"Mamma, sai una cosa? Il tempo sarà anche brutto, ma il mondo così bianco è bellissimo!"
E allora Biancaneve pensava che per forza, oggi pomeriggio, bisognerà andare al parco.

giovedì 13 dicembre 2012

Il ritardo di Santa Lucia

Nella cittadina del Castello si festeggia Santa Lucia.
Che è colei che porta i doni, accompagnata da un asinello e dal fedele aiutante Gastaldo.
A fine novembre le si scrive una letterina, proprio come a Babbo Natale; nei giorni precedenti il suo arrivo qualche volta si sente trillare un campanellino fuori dalla porta: significa che sta perlustrando le case per vedere se i bambini si comportano bene.
Poi, la sera del 12 dicembre si prepara un piattino con dei biscotti e una tazza di latte per lei e Gastaldo e un po' di fieno insieme ad una ciotola d'acqua per l'asinello.
E nella notte tra il 12 e il 13 dicembre lei arriva, tutti gli anni, con i regali e i dolcetti.
I bambini la aspettano con trepidazione, anche al Castello.
Quest'anno Santa Lucia cade in un giorno feriale, quindi ieri in macchina andando a scuola Biancaneve e il Piccolo Orco si chiedevano se fosse veramente disdicevole arrivare dieci minuti più tardi, per gustarsi con calma le novità.
A metà mattina, sempre ieri, Biancaneve ha ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto, mentre stava lavorando.
Era la maestra Anna.
Il Piccolo Orco di sua iniziativa aveva scritto sul quadernetto delle comunicazioni scuola-famiglia: "Care maestre, volevamo sapere se fosse possibile arrivare domani unpopiu tardi"e la maestra voleva capire meglio se il ritardo desiderato fosse di dieci minuti o di due ore.
Biancaneve si è fatta una bella risata, da un lato imbarazzata e dall'altro fiera per l'intraprendenza del figlio maggiore, che pian pianino, passo dopo passo, sembra proprio diventare un bambino grande.