domenica 29 luglio 2012

Maestre

Venerdì è stato l'ultimo giorno di asilo per il Piccolo Orco.
Da un mese frequenta la scuola estiva organizzata nel suo stesso asilo, ma in un'aula diversa da quella invernale, un'aula che riunisce i bambini di tutte le classi i cui genitori lavorano anche in estate.
Stamattina entrando è passato davanti alla sua vecchia classe, consapevole che da settembre inizierà una nuova avventura, e Biancaneve ha visto una lacrimuccia.
Al mondo adulto sembra facile, ma forse lasciare l'asilo, un posto accogliente dove si è stati per 3 anni, non è così facile come sembra, soprattutto se c'è qualche timore per la scuola futura.
E' stato l'ultimo giorno di nido anche per Pollicina, che con la maestra Barbara è stata felicissima per un anno intero. Biancaneve e l'Orco hanno varcato il cancelletto e lei si è lanciata come di consueto tra le loro braccia, ma poi si è girata a fare ciao ciao e a dare bacini alla sua maestra, ignara del fatto che non la vedrà più se non occasionalmente.
Barbara era commossa, aveva gli occhi lucidi, come pure Biancaneve.
A settembre Pollicina andrà in un altro nido, un po' più grande, con bambini più grandi, vicino alla scuola materna di Cappuccatto Rosso, perchè iancaneve e l'Orco non possono portare tre bambini in tre posti diversi, e forse nel micronido Pollicina sarebbe un pochino limitata nelle sue esperienze.
Ciononostante è stata dura uscire dal cancelletto venerdì pomeriggio.
Tornando al Castello Biancaneve e l'Orco pensavano alle maestre degli asili nido e delle scuole materne: conoscono dei bimbi e le loro famiglie, passano con loro così tanto tempo da partecipare alle loro gioie e ai loro dolori, si affezionano, danno qualcosa di sè a bambini ancora molto piccoli che crescono e se ne vanno. Li aiutano a diventare grandi.
Ma ogni volta che un bambino se ne va deve essere una piccola sofferenza, è comunque un distacco, soprattutto con qualcuno, perchè c'è sempre un bambino a cui ci si affeziona maggiormente, per chissà quale motivo.
E allora insieme al Piccolo Orco, Biancaneve e l'Orco ringraziano Loretta, Daniela e Francesca per l'affetto, la pazienza e la perseveranza.
E insieme a Pollicina ringraziano Sabrina e Barbara per la serenità e l'amore dati alla piccola, e per la tranquillità  data ai genitori nel saperla serena.
Grazie!

lunedì 23 luglio 2012

Il solitario

Come oramai tutti sanno, il Piccolo Orco è una creatura tendenzialmente solitaria, uno che "se c'è il sole va bene ma se piove è meglio".
In questo periodo si gira un po' tra feste di paese e rimpatriate tra vecchi amici e quindi il suddetto bambino entra in contatto con un po' di persone che non conosce.
E in questi casi tende a chiudersi un po' e a stare nel suo angolino.
Sabato sera tutta la famiglia è andata a mangiare la pizza con dei vecchissimi amici dell'Orco e le loro famiglie: in tutto c'erano sette bambini, ma nessuno sembrava avere attratto la curiosità del Piccolo Orco.
Ieri invece l'Orco ha portato tutti in un agriturismo con dei suoi compagni di università con relative mogli e figlie. Stavolta il Piccolo Orco e Cappuccetto Rosso conoscevano le bambine presenti, e infatti una volta rotto il ghiaccio hanno giocato tutti assieme sui giochi del parco, tra cui un'altalena, uno scivolo e una meravigliosa carrucola che li faceva lanciare per una decina di metri, seduti su un seggiolino.
Con una di queste bimbe il Piccolo Orco sembrava trovarsi bene, ogni tanto li si vedeva seduti a chiacchierare di chissàchecosa, probabilmente cacca e vomito o qualcosa del genere.
Anche lei è una bambina un po' solitaria, una bambina che gioca con gli altri ma che ogni tanto ha bisogno di stare per conto suo.
Stamattina Biancaneve gli ha chiesto come fosse andata il giorno precedente dal suo punto di vista, se si era divertito, cosa gli era piaciuto fare.
"Allora, Piccolo Orco, ti sei trovato meglio con Clara o con Ottavia?"
"Con la carrucola".
Più chiaro di così.

sabato 14 luglio 2012

Amenità del campeggio

Biancaneve aveva già fatto vacanze in campeggio, due-tre volte, tanti anni fa, in tenda e automobile, quando ancora non sapeva che nel mondo esistesse un Orco.
All'epoca era un po' schizzinosa, così era un po' disturbata dal bagno in comune, ma tutto sommato non era andata male.
Quset'anno Biancaneve e l'Orco hanno affittato un bungalow, tutta un'altra vita rispetto alla tenda, poichè per quanto piccolo contiene dei letti veri, un bagno, una cucina, e con i bambini è perfetto.
Certo, in un campeggio, dove si è così vicini gli uni agli altri, bisogna stare proprio attenti a non dare fastidio ai vicini.
Ma non tutti hanno questa delicatezza.
Il giorno stesso in cui Biancaneve, l'Orco e i bambini hanno preso possesso del loro bungalow, hanno fatto conoscenza con il simpatico bambino del bungalow di fronte, Camillo. Quattro anni a settembre. Lui era in vacanza con una biondissima mamma e con i nonni. E con una meravigliosa cesta di giochi di ogni genere, oggetto del desiderio per il Piccolo Orco e Cappuccetto Rosso.
Fin dalla prima sera il nonno si era avvicinato dicendo che Camillo cercava molto la compagnia di altri bambini perchè essendo figlio unico non aveva compagni di giochi.
Per farla breve Camillo era un pochino invadente, ma proprio un pochino: lo si trovava sulla verandina o addirittura all'interno del bungalow ad ogni piè sospinto, chiamava a gran voce il Piccolo Orco, disturbava il sonno pomeridiano di Cappuccetto Rosso e Pollicina.
All'ora di cena stava sullo sterrato davanti al bungalow del Castello immobile, a scrutare e commentare il pasto preparato in fretta e furia da Biancaneve o dall'Orco.
In spiaggia Biancaneve sperava di averla fatta franca, ma il piccolo rompiscatole li ha raggiunti anche là, e non se ne andava mai. La mamma e il nonno facevano dei deboli tentativi di richiamarlo all'ordine, ma veramente poco incisivi.
Insomma, non un bambino. Uno stalker.
L'anno prossimo il Castello farà apposita richiesta per vicini selezionati!

martedì 10 luglio 2012

Per rilassarsi, ci vuole proprio una settimana al mare

Biancaneve ricorda una vacanza al mare in inverno di qualche anno fa. Era dicembre.
Un regalo che Biancaneve e l'Orco si erano fatti in occasione di un importante traguardo di studio.
Biancaneve rammenta un lungo volo e una settimana pazzesca di relax, chiacchierate, immersioni subacquee, letture sulla spiaggia bianca e il mare più colorato che abbia mai visto. 
Una settimana in paradiso, insomma. 
La settimana scorsa tutta la famiglia ha preso la solita carrozza e si è trasferita al mare, in un bungalow all'interno di un grande campeggio.
Bello, andare in vacanza. Più bello sarebbe andare in vacanza con una baby sitter.
La prima cosa impegnativa sono i bagagli: una volta Biancaneve e l'Orco viaggiavano leggeri, uno zaino o un trolley a testa bastavano per delle settimane, mentre adesso nel bagagliaio ci devono stare tre trolley e un borsone. E un passeggino. E qualche sacchetto.
Eh sì, perchè oltre al cambio dei vestiti, già piuttosto consistente, ci sono altri articoli che mai si sarebbe pensato -in altri tempi- di portare in vacanza, tipo palette e secchiello, matite colorate, alcune stoviglie di plastica, biberon, oggetti vari per la nanna (l'orso Pilù, la bambola Clara, la Bimba), pannolini di varie misure, farmaci in caso di bisogno.
Poi c'è il viaggio in sè. Quattro ore di viaggio in auto possono risultare faticose, c'è sempre qualcuno che si lamenta, che ha fame, che ha sete, che deve fare pipì, che vuole scendere. Che canta a più non posso un ritornello ripetitivo. Che piange. O peggio ancora, che vomita (nonostante chewingum e pastiglie varie). Quindi l'ideale è il viaggio dopo cena, quando la stanchezza della giornata e il buio hanno la meglio e i bambini si addormentano.
Una volta arrivati bisogna disfare tutti i bagagli cercando di tenerli buoni, sedare la loro necessità di esplorazione a tutti i costi cercando di evitare cose fastidiose o pericolose tipo la bombola del gas, cespugli di rose con le spine, animali di vario genere, prese della corrente inesplorate e chi più ne ha più ne metta.
Fino a quando si decide di andare in spiaggia. E allora son dolori.
Bisogna chiamarli tante volte, ma tante, per mettere la crema e il costume. Solo che mentre metti la crema a uno e il costume ad un altro, il terzo scappa per riprendere la sua attività di giovane marmotta.
Bisogna ricordarsi i giochi da spiaggia, l'acqua, gli accappatoi, i costumi di ricambio, altra crema, gli occhiali, i cappellini, che non serviranno, ma sai già che se ti dimentichi qualcosa è la volta buona che la tal cosa era indispensabile. La macchina fotografica e un libro per mamma e papà (ah ah ah, il libro, che ridere!).
Giunti in spiaggia, Cappuccetto Rosso lascia le ciabatte vicino all'ombrellone e si tuffa nel mare, dove rimarrà fino all'ora di rientrare al bungalow.  Il Piccolo Orco scava profondissime buche e fa castelli di sabbia. Pollicina invece va in giro: si alza, si siede, prende l'innaffiatoio rosso e trotterella per tutta la spiaggia senza sosta. Si rialza e si risiede, e riparte. Per un paio d'ore. Ogni tanto fa capire di voler fare il bagno, ma poi esce dall'acqua e riprende il suo instancabile pellegrinaggio.
A casa doccia per tutti, per diminuire la quantità di sabbia rimasta adesa ai bambini.
Poi bisogna convincere le bambine a fare un pisolino, e da metà pomeriggio ricomincia tutto daccapo, crema, costume, borsa da spiaggia, bagno o inseguimento di Pollicina.
E poi nuovamente doccia. E cena.
Per il dopocena quest'anno il Castello ha sperimentato la "baby dance",  quell'attività serale per i bambini in cui tutti i bambini ballano tranne Cappuccetto Rosso e il Piccolo Orco, che, vinti dalla timidezza, se ne stanno sul palco fermi immobili facendo facce strane.
E poi, finalmente, nanna.
Biancaneve e l'Orco a questo punto vorrebbero scambiare due parole sulla veranda, ma non ce la fanno. Crollano addormentati sul letto del bungalow, accompagnati da qualche insetto e da parecchi granelli di sabbia.