venerdì 25 maggio 2012

Fine anno

Sabato scorso Biancaneve e l'Orco sono andati alla festa di fine anno dell'asilo dei bimbi grandi.
Quella di fine anno è una grande festa, preparata dalle maestre con l'aiuto dei genitori, e ovviamente dei bambini. Purtroppo non c'è una grande flessibilità: l'orario è lo stesso per tutte le classi e i genitori che hanno più di un figlio devono dividersi.
Biancaneve e l'Orco hanno lasciato decidere ai bambini, così Biancaneve è andata alla festa dei rossi di Cappuccetto Rosso e l'Orco è andato dai verdi del Piccolo Orco.
I veri festeggiati sono i bimbi grandi, quelli che a settembre andranno a scuola: fanno un ingresso trionfale, ricevono un tocco e un diploma e un bacio dalla loro maestra:  è un modo per salutare questa parte della loro vita prima di buttarsi in una nuova avventura.
Anche i piccoli però hanno fatto la loro parte, tutti un po' guardinghi e intimoriti cercavano di incontrare lo sguardo di mamma e papà mentre cantavano e ballavano; Cappuccetto Rosso era però serena e molto partecipe, aveva una gonnellina a fiori che svolazzava qua e là mentre lei scatenatissima ballava il boogie-woogie e cercava di convincere il suo amico Alessandro a non stare immobile come una pietra.
Appena finito il balletto dei piccoli Biancaneve ha preso in braccio Cappuccetto Rosso e insieme si sono precipitate nella classe verde, dove hanno fatto in tempo a vedere il Piccolo Orco che entrava nel salone col suo tocco in testa, insieme a Chiara e Margherita, per ricevere il diploma.
Era emozionato, correva impettito con un sorriso stampato, e Biancaneve si è ricordata di quando alla festa dell'asilo nido è scoppiato in lacrime per l'emozione e non si staccava più da lei, e anche della prima festa di Natale alla scuola materna quando se ne stava seduto nel suo cantuccio, si guardava intorno e non diceva una parola né muoveva un dito.
"Diventa grande" - ha pensato Biancaneve cercando di rimandare indietro qualche lacrima.

martedì 15 maggio 2012

Primo pomeriggio al Castello

La scorsa settimana Biancaneve ha sofferto di insonnia, come non le capitava da tempo immemorabile.
Veniva svegliata dal primo degli urli notturni della sempreverde Pollicina e non riusciva più ad abbandonarsi al sonno; quindi è arrivata al fine settimana distrutta dalla stanchezza.
Sabato l'Orco smontava notte, quindi dopo pranzo è andato a dormire e così hanno fatto le bambine, mentre Biancaneve cercava di tenere gli occhi aperti per fare compagnia al Piccolo Orco sperando che venisse sonno anche a lui: mamma e bambino si sono messi a leggere rispettivamente sulla poltrona e sul divano. Biancaneve aveva procurato un album nuovo da colorare al Piccolo Orco, sempre sperando di farla franca e di tenerlo tranquillo per un po'.
Invece cosa è successo?
Mentre Biancaneve piano piano scivolava sulla poltrona addormentandosi con la testa sul bracciolo (scomodo, scomodissimo, ma il sonno alla fine ha avuto la meglio per qualche minuto), il Piccolo Orco furtivamente si è alzato e - sempre molto furtivamente - ha cercato di approppriarsi dell'iPad del papà; Biancaneve si è svegliata di soprassalto cogliendolo con le mani nel sacco. Ha messo a riparo l'oggetto del desiderio ed è tornata sulla poltrona, dove è ripiombata nel dormiveglia. Allora lui è andato in cucina, ha preso una sedia e stava cercando di arrampicarsi su un mobile per raggiungere delle forbici molto attraenti ma non alla sua portata; ma è stato nuovamente colto con le mani nel sacco. La terza volta è stato sorpreso a maneggiare i bastoncini di incenso, anch'essi in un posto usualmente lontano dalla sua portata. La quarta ha cercato di andare a svegliare le sue sorelle. L'ultima volta che Biancaneve si è messa sulla poltrona il Piccolo Orco le ha candidamente chiesto di colorare insieme: insomma, non sapeva proprio dove andare a fare l'uovo. Il tutto in circa in quindici minuti. Biancaneve ha concluso che forse il sonno è per i privilegiati.

lunedì 7 maggio 2012

Scuola di ballo

Considerando che Cappuccetto Rosso ama molto la musica, comincia a cantare quando si sveglia e canta anche prima di addormentarsi, ed ha una spiccata dote per l'attività motoria in generale, all'inizio dell'autunno scorso Biancaneve l'aveva portata a vedere una lezione di danza classica, con tutte quelle bambine vestite con il tutù rosa e le scarpette di raso: lei era stata ferma sulla porta, pareva avere i piedi inchiodati a terra e non muoveva un dito.
Da qualche giorno invece, con spirito primaverile,  balla continuamente: balla da sola e con la sorellina, la musica classica, quella pop e quella dei cartoni.
Allora Biancaneve le ha chiesto: "Cappuccetto Rosso, ti piacerebbe andare a una scuola di ballerine?"
Lei si è istantaneamente illuminata, ha sgranato gli occhioni scuri e ha pronunciato un entusiastico sì.
Dopo qualche attimo di riflessione ha aggiunto: "Però non voglio andare alla scuola di ballerine quelle con il vestito rosa, io voglio andare a una scuola di ballerine matte, perchè a me piace fare un po' la matta".
Mirabile sintesi di sè medesima.



martedì 1 maggio 2012

Respiri

Nello scorso weekend Biancaneve e l'Orco hanno caricato i soliti bambini, armi e bagagli e sono andati per tre giorni in Toscana, nella pensione rilevata qualche tempo fa da un amico.
Erano tutti in una stanza, un po' strettini come sempre capita quando ci sono più di due figli: c'era un letto matrimoniale, un letto a castello e un lettino da campeggio ai piedi del letto grande.
Dopo cena salivano in camera, si preparavano e ognuno si infilava nel letto con il proprio libro: chi leggeva un giallo con un tecnologico e nuovissimo kindle, chi continuava il suo romanzo in odorosa e poco maneggevole carta, chi si appassionava alla "Bella bestia", chi alle avventure del signor acqua e chi tentava di dialogare col libro cartonato dei colori.
Con l'aiuto di una luce soffusa a uno a uno i bambini hanno ceduto al sonno e Biancaneve e l'Orco si sono ritrovati ad ascoltare il loro respiro e i loro movimenti.
E' facile distinguerli. Il Piccolo Orco si addormentava -come sempre- vicino all'orso Pilù e con il suo respiro russante, adenoideo, ogni tanto si muoveva facendo scricchiolare il letto a castello e facendo scivolare il cuscino al piano di sotto.
Cappuccetto Rosso, che di giorno aveva l'argento vivo addosso, di notte riposava tranquilla, silenziosa e quasi immobile, con un respiro sottile che si faticava a sentire. Vicino alla sua bambola Clara con il pigiamino azzurro.
Pollicina invece di giorno è una bambina tranquilla, ma di notte...! Il suo respiro si percepiva ma non era fastidioso, era nel movimento che consumava tutte le sue energie: si muoveva come una matta, si arrotolava e si srotolava continuamente nelle coperte, ogni tanto sognava e urlava qualche cosa, tipo "no prende Cappuccetto Rosso, prende Pollicina!", poi recuperava il ciuccio e si rimetteva a dormire (a dire il vero di solito non ce la fa, ma in queste due notti è andata così).
Insomma, ogni tanto, solo ogni tanto, è bello averli vicini di notte, ascoltare i loro rumoretti, indovinare a chi appartenga questo girarsi e quest'altro respirare.
Come facevano le famiglie di tanti tanti anni fa.